Ma poi vi piace questa cosa sia, In vostre mani metto ad obidire Anima e corpo, core vita " e spera GRAZIUOLO DA FIRENZE. Gli occhi che son messaggi dello core, Hanno portata allo mio cor novella Della bellezza vostra e del valore E del pregio, che regna in voi in voi, Donzella. Si ch' oramai sua forza e suo vigore In amar mette voi, chiarita stella Che parete verace Dea d' Amore : Tanto siete piacente, adorna e bella. Poi tutto complimento in voi si trova, In voi amare certo lo cor mio Mette pensier, disio e piacimento. Donqua posso ben dire senza prova, Che gli occhi miei han fatto sì ched io For voi non poss' aver allegramento . LAPO SALTARELLI . SONETTI. I. Considerando ingegno e pregio fino, Ch' a tuo dimino tieni e gran valenza Vol. II. E e e David divino hai vinto per sentenza, Che tutti fur per donne messi al chino Or donqua come deggio i' tenzionare Non si conviene a me, s' io vo' regnare, In tuo servigio stare a tutte l'ore Acciochè non mi togli la mia festa . E H. Contraggio di grand' ira benvoglienza, Così m' ha intravagliato accorta cosa Che spesse volte appello fior la rosa ; E contradico là 've non commendo ; D' amar credo asbassare, e pur sormonto. III. to.. Chi se medesmo inganna per negghienza In Ben se ne può ripresa dare aperta Per voi lo dico Donna con temenza Al mio parere, nato ed aggio udito CANZONE. A DINO COMPAGNI Vostra quistion è di sottil matera Onde convemmi providenza maggio Lo mio proveder di tal loco saggio Ma perchè a voi la mia intenza più fera Non sembri che la vera Di fuor non era sì risponderaggio Prenderà la sentenzia ch' io diraggio Per egual parte non è maraviglia * Se legge è contr' all' uom ch' aggia sentito Eee Tratto di grand' invito Poi l'altra cogli forte e la sottiglia. Qu MINO DEL PAVESAJO. SONETTO. uanto ti piace Amor m' affanna e tira, Ched io non vo' però volerne passo : Tua benvoglienza non curo nè ira, Nè star per te giammai alto nè basso Mill' anni il forzo tuo contra me gira, GANZONI.. Stato son lungiamente Dallo gran forzo d' Amore affannato Sempre contra di lui fero e silvaggio . Tutto suo signoraggio Par ch' aggia miso, e mette ognor me contra .. Dio, perchè ciò m' incontra Che da nessuna parte aggio soccorso ! Assai mi volgo e giro, E quanto più m' adiro, Allor contra di lui men posso e vaglio Saggia d' uom basso con alto Signore. E fugge forte più di nullo male Ogni cosa, la quale Lui faccia signoria tant' è isdegnosa. Ed io non aggio posa, Che 'n ciascun membro lo cor piange e dole; Ch' ella, dov' uom non vuole, Troppo li greva esser vint' e forzato. Amor, poich' io non voglio, Perchè l tuo grande orgoglio Par che pur peni di volermi a servo ? E non tegno savere Voler uom servidor contra talento. Contra voglia m' è tanto, Amor, tua orgogliosa signoria, Che cert' io non porría In alcun modo aver con teco accordo ; E non perciò men ordo Son io, perchè tu mi mostri avanti Li amorosi sembianti Di quella, di cui speri averme 'n freno. Ma se pur vincer credi Assai conosci e vedi 9 Ch' io non disio nè credo esser perdente: Perch' io sia men possente Che avvenir può leggero non dispero; Che piccol forzo conchier grand' orgoglio. |