Io già non mi dispero Nè non vivo temente con ragione. A torto grande faimi soverchianza; Che l'amar tuo Amore, più gradi, Ed han d' intorno sempre dolor mille E non curi e non penti Pur ch' uomo peni a diritto o a torto. Fuggir tua signoria fine a morte . Va, mia nova Canzone A ciascun che desía di stare amante L'uomo chè servo E poi fermi il volere Se pur talenta di servire Amore. Che non trovai signore Giammai senza ragion tanto crudele, Che per lui star servente Torráli core e mente Cortesia savere e tutto bene Farálo sempre in pene consomare : Donque chi vole amare Ami ch' io parto ormai di stare amante. Amor non disdegnare, Se non mi puoi forzare, Che tenesti gran doglia al mio core ; Mai non curo dolzore Che tanto, quanto 'l tuo senta d' amaro : A RICCO DA VARLUNGO. vuta ho sempre ferma openione, Da poi ch' io presi di voi canoscenza. Di dir e far con pura perfezione A mio poter ciò ch' a voi sia piacenza Or aggio udito in dir nostra ragione, La qual mi dà di nova cosa intenza ; Si ch' io per geomanzia feci quistione Ed hovvi messa molta provvedenza E per corso di luna la formai ; Per ben potervi chiaro dimostrare Guardai il sole nella chiara stella . E qui di sotto è ciò, ch' io ne trovai : Ora 'l farete tosto giudicare Ad un, che saccia dirvene novella . RICCUCCIO DA FIRENZE. SONETTI. I. A SER PACE NOTAJO Membrando ciò che fatto m' è sentire In ragionar della vostra persona, Del gran piacer, ch' io n' aggio audito. Che 'nfra Dottori intendo con ardire Vi piaccia contra me di ciò che sona. II. AL MEDESIMO. Salute e gioja mandovi Ser Pace, Io vostro amico sol per udienza Si ch' io di puro cor, fino, e verace Che 'l fin amante la pulzella assai De' per ragion, più che la donna amare : Se è ver, parlate, ch' io risposta attendo E . s' allegri, E si fermi in soffrire ; Che secondo 'l languire, Amor dona allegrezza Lungo tempo avea pianto, Disiato il morire; Amor m' ha messo in canto Sol per la're fiorire . In quel punto partire Fece da me 'l tormento Sì che per lui mi sento Soperchiare allegrezza Dicendo ch' era aggiunto Prego 'n bene, e ad un punto Com auro SER BELLO. A SER PACE NOTAJO. ch' è affinato alla fornace, E di trovare ciascun vi soggiace, Lo qual non posso per me amortare, Fff E si attutar che non aggia potenza I. UGO DA MASSA. o maladico l'ora, Amai I. che 'mprimero che fue per mia disavventura ; Cost coralemente ch' io ne pero, Innamorai: tanto ci misi cura E nullo amante trovo, assai lo chero Che s'assimigli della mia natura. Che Amore è 'n meve tutto e ho pensiero, Che s' altri n' ha neente è che mel fura Amore ed io sen' tutt' una parte, Ed avemo un volero e uno core " E non pensate ch' io 'l dica per arte, Ma certamente è ver ch' io sono Amore; Chi m' ancidesse Amore ancidería. II. Per pena, ch' io patisca, non spavento: Tant amorosamente Amor mi tiene . Ma quanta gioja pare 'l mio tormento, Pensando che di tal parte mi viene Che meglio assai m' è d' altro piacimento E più m' inforza di servir la spene; E di ciò mai non vo' cangiar talento Nè porria, poi lo voless' io bene . |