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Che bello onor s' acquista in far vendetta.

XIII.

Amor che muovi tua vertù dal cielo
Come 'l sol lo splendore.

Che là si apprende più lo suo valore
Dove più nobiltà suo raggio trova;
E come ei fuga oscuritate, e gielo,
Così alto Signore

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Tu scacci la viltate altrui del core;
Nè ira contra te fa lunga prova :
Da te convien che ciascun ben si mova
Per lo qual si travaglia il mondo tutto:
Senza te è distrutto

Quanto avemo in potenza di ben fare;
Come pintura in tenebrosa parte,
Che non si può mostrare,

Ne dar diletto di color, nè d' arte.
Feremi il core sempre la tua luce

Come 'l raggio la stella,

Poichè l anima mia fu fatta ancella
Della tua podestà primieramente :

Onde ha vita un pensier, che mi conduce,
Con sua dolce favella,

A rimirar ciascuna cosa bella

Con più diletto, quanto è più piacente . Per questo mio guardar m' è nella mente Una giovene entrata che m' ha preso ; Ed hammi in foco acceso,

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Come acqua per chiarezza foco accende :
Perchè nel suo venir li raggi tuoi
Con li quai mi risplende

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Saliron tutti su negli occhi suoi .

Vol. II.

K

گر

Quanto è nell' esser suo bella e gentile Negli atti, ed amorosa;

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Tanto lo immaginar che non si posa,
L' adorna nella mente ov' io la porto :

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Non che da se medesmo sia sottile

A così alta cosa;

Ma dalla tua vertute ha quel, ch' egli osa,
Oltra il poder, che natura ci ha porio:
E sua biltà del tuo valor conforto

In quanto giudicar si puote effetto

Sovra degno suggeito;

In guisa che è il sol segno di foco
Lo qual non dà a lui, nè to' verlute;,
Ma fallo in altro loco

Nell' effetto parer di più salute

Dunque, Signor di sì gentil natura;
Che questa nobiliate "

Che vien quaggiuso, e tutta altra bontate
Lieva principio della tua altezza;

Guarda la vita mia, quanto ella è dura
E prendine pietate :

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Che lo tuo ardor per la costei biltate
Mi fa sentire al cor troppa gravezza:
Falle sentire Amor, per tua dolcezza.
Il gran desio ch' io ho di veder lei :
Non soffiir, che costei.

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Per giovinezza mi conduca a morte;

Che non s'accorge ancor, com' ella piace;
Nè come io l'amo forte;

Nè che negli occhi porta la mia pace

Onor ti sarà grande, se m' ajuti,

Ed a me ricco dono;

Tanto , quanto conosco ben, ch' io sono
Là oy' io non posso difender mia vita :

Che gli spiriti miei son combattuti
Da ial, ch' io non ragiono

(Se per tua volontà non han perdono)
Che possan guari star senza finita:
Ed ancor tua potenza fia sentita

In questa bella Donna, che n'è degna;
Che par, che si convegna

Di darle d' ogni ben gran compagnia ;
Come a colei, che fu nel mondo nata,
Per aver signoria

Sovra la mente d'ogni uom,

che la guata.

XIV.

Io sento si d' Amor la gran possanza,
Ch' io non posso durare

Lungamente a soffrire; ond' io mi doglio;
Perocchè 'l suo valor sì pure avanza,

E'l mio sento mancare

Si ch' io son meno ognora, ch' io non soglio.
Non dico ch' Amor faccia più ch' io voglio;
Che, se facesse quanto il voler chiede
Quella veriù che natura mi diede

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Nol sofferria, però ch' ella è finita:

E questo è quello, ond' io prendo cordoglio,
Ch' alla voglia il poder non terrà fede :
Ma se di buon voler nasce mercede)
Io la dimando , per aver più vita,

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A quei begli occhi il cui dolce splendore
Porta conforto, ovunque io sento Amore.
Entrano i ragg di questi occhi belli
Ne' miei innamorati

E

portan dolce

dolce, ovunque io sento amaro : E fanno lor cammin

siccome quelli,

Che già vi son passati

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E sanno il loco, dove Amor lasciaro,
Quando per gli occhi miei dentro il menaro:
Perchè mercè, volgendosi, a me fanno
E di colei cui son, procaccian danno
Celandosi da me, poi tanto l'amo;
Che sol per lei servir mi tengo caro ;
E miei pensier, che pur d' Amor si fanno
Come a lor segno, al suo servigio vanno :
Perchè l'adoperar sì forte bramo
Che sia 'l'credessi far, fuggendo lei )
Lieve saria; ma sò, ch' io ne morrei .
Bene è verace Amor quel, che mi ha
che mi ha preso,
E ben mi stringe forte

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, per lui :

Quand' io farei quel, ch' io dico
Che nullo Amore è di cotanto peso,
Quanto è quel, che la morte
Face piacer, per ben servire altrui :
Ed in cotal voler fermato fui

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gran

Si tosto come il
desio, ch' io sento
Fu nato per vertù del piacimento

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Che del bel viso d'ogni bel s'accoglie
Io son servente, e quando penso a cui
Quel che ella sia, di tutto son contento;
Che l' uom può ben servir contra talento :
E, se mercè giovinezza mi toglie,

Aspetto tempo, che più ragion. prenda :
Purchè la vita tanto si difenda

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Quand' io penso un gentil desio

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ch' è nato

Del gran desio ch' io porto of
Ch' a ben far tira tutto l mio potere ;
Parmi esser di mercede oltra pagato ;
Ed anche più, ch' a torto

Mi par di servidor nome tenere...

Così dinanzi agli occhi del piacere
Si fa 'l servir mercè d altrui bontate :
Ma poi ch' io mi ristringo a veritate
Convien che tal desio servigio conti :
Perocchè s' io procaccio di valere

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Non penso tanto a mia proprietate

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Quanto a colei, che m' ha in sua podestate ; Chel fo, perchè sua cosa in pregio monti: Ed io son tutto suo così mi tegno:

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Ch' Amor di tanto onor m' ha fatto degno
Altri ch Amor non mi potea far tale
Ch'io fossi degnamente

Cosa di quella, che non s' innamora ;
Ma stassi come donna a cui non cale
Della amorosa mente "

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Che senza lei non può passare un' ora:
Io non la vidi tante volte ancora

Ch' io non trovassi in lei nova bellezza;
Onde Amor cresce in me la sua grandezza
Tanto , quanto 'l piacer novo s' aggiugne :
Perch' egli avvien, che tanto fo dimora
In uno stato e tanto Amor m' avvezza
Con un martiro e con una dolcezza;
Quanto è quel tempo, che spesso mi pugne;
Che dura, da ch' io perdo la sua vista.
In sino al tempo, ch' ella si racquista

Canzon mia bella se tu mi somigli,
Tu non sarai sdegnosa

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Tanto quanto alla tua bontà si avviene ;
Ond' io ti prego,
che tu ti assottigli

Dolce mia amorosa >

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In prender modo e via, che ti stea bene .
Se Cavalier t invita, o ti ritiene

Innanzt che nel suo piacer ti metta,

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