Gentil Madonna, come avete inteso : Ma sappi ch' allo entrar di lui si trova Ch' Amor lanciò lo giorno, ch' io fu' preso į Perchè lo entrare a tutti altri è conteso Fuor ch' a' messi d' Amor ch aprir lo sanno, che 'l serra : Per volontà della vertù Onde nella mia guerra La sua venuta mi sarebbe danno ; S'ella venisse senza compagnia De' messi del Signor, che m' ha in balia. Che tu sai ben, che picciol tempo omai XVII. Amor, da che convien pur, ch' io mi doglia, Perchè la gente m' oda, E mostri me d'ogni vertute spento; Dammi savere a pianger come voglia; Porti le mie parole, com' io 'l sento : Tu vuoi, ch' io muoja, el io ne son contento : Ma chi mi scuserà, s' io non sò dire Ciò che mi fai sentire? . Chi crederà, ch' io sia omai si colto ? Che se intendesse ciò ch' io dentro ascolto, Pietà faria men bello il suo bel volto: Io non posso fuggir, ch' ella non vegna Nell' immagine mia Se non come il pensier, che la vi mena. Così dipinge, e forma la sua pena: Poi la riguarda, e quando ella è ben piena Del gran desio che dagli occhi le tira, Incontra a se s' adira " ove ella trista incende . Ch ha fatto il foco E signoreggia la vertù, che vuole ; Come simile a simil correr suole : Ben conosc' io che va la neve al sole Va co' suoi piè colà ; dove egli è morto : Quando son presso, parmi odir parole Dicer vie via; vedrai morir costui . Mi raccomandi: a tanto sono scorto Dagli occhi, che m' ancidono a gran torto. Qual' io divegna sì feruto, Amore " Sal contar tu non io Che rimani a veder me senza vita: E , se l'anima torna poscia al core, Stato è con lei, mentre ch ella è partita. Quando risurgo, e miro la ferita, Si ch io non tremi tutto di paura: E mostra poi la faccia scolorita Qual fu quel tono che mi giunse a dosso; Lunga fiata poi rimane oscura; Perchè lo spirto non si rassicura Così m' hai concio Amore Nella valle del fiume, in mezzo alpi, Che folgorando fa via alla morte Lasso! non donne qui, non genti accorte No' spero mai d' altrui aver soccorso : O montanina mia canzon tu vai : Vota d'amore, e nuda di pietade . : Se dentro entri, va dicendo omai XVIII. Io son venuto al punto della rota, E la stella d' Amor ci sta rimota E quel pianeta, che conforta il gielo, Un sol pensier d' Amore ond' io son carco La mente mia, ch'è più dura, che pietra E Lo vento pellegrin, che l'aer turba Ritira al ciel per lo vento, che poggia E gli altri han posto alle lor voci triegue, E tutti gli animali che son gai Di lor natura, son d Amor disciolti ; Che gli dolci pensier non mi son tolti, Passato hanno lor termine le fronde Che trasse fuor la vertù d' arïele Per adornare il mondo e morta è l'erba ; Ed ogni ramo verde a noi s'asconde Se non se in pino, in lauro o 。 in abete, Amor però di cor non la mi tragge; Per li vapor, Non son però tornato un passo addietro: Ne vo' tornar che : se'l martiro è dolce , La morte de' passare ogni aliro dolce. |