Sayfadaki görseller
PDF
ePub

Dunque se questa mia matera è buona;
Come ciascun ragiona,

Sarà veriù , e con vertù s' annoda

Al gran pianeta è tutta simigliante, Che da levante

[ocr errors]

Avante infino a tanto che s' asconde
Con li bei raggi infonde

Vita, e vertù quaggiuso

[ocr errors]

Nella materia si com'è disposta:
È questa disdegnosa di cotante
Persone , quante

Sembiante portan d' uomo

Il lor frutio alle fronde

[ocr errors]

e non risponde

Per lo mal, ch' hanno in uso:

Simili beni al cor gentile accosta;
Che 'n donar vita è tosta

Col bel sollazzo e co' begli atti nuovi,
Ch' ognora par, che truovi;

E vertù per esempio ha chi lui piglia .
O falsi cavalier, malvagi, e rei,
Nemici di costei

Ch al prenze delle stelle s'assimiglia

Dona e riceve l' uom >

Mai non sen duole;

[ocr errors]
[ocr errors]

cui questa vuole ;

Nel sole per donar luce alle stelle

Ne per prender da elle

Nel suo effetto ajuto;

[ocr errors]

Ma l' uno e l'altro in ciò diletto tragge :

[ocr errors]

Già non s' induce ad ira per parole;

Ma quelle sole

[ocr errors]

Ricole che son buone; e sue novelle
Tuite quante son belle:

Per se è car tenuto

E desiato da persone sagge;

The dell' altre selvagge

Cotanto lode , quanto biasmo prezza :
Per nessuna grandezza

Monta in orgoglio; ma quando gl' incontra
Che sua franchezza gli convien mostrare;
Quivi si ja laudare

Color, che vivon, fanno tutti contra.

XXI.

Doglia mi reca nello core ardire
A voler, ch' è di veritate amico
Però donne, s' io dico

Parole quasi contra a tutta gente,
Non vi maravigliate

[ocr errors]

Ma conoscete il vil vostro desire:

Che la biltà, ch' Amore in voi consente
A virtù solamente

Formata fu dal suo decreto antico
Contra lo qual fallate;

Io dico a voi

che siete innamorate:

Che se beltate a voi

[ocr errors]

Fu data, e vertù a noi

Ed a costui di due potere un fare;
Voi non dovreste amare "

Ma coprir quanto di biltà v' è dato ;
Poichè non è vertù ch era suo segno
Lasso a che dicer vegno ?

[ocr errors]

Dico; che bel disdegno

Sarebbe in donna di ragion lodato

Partir da se biltà per suo comiato.

Uomo da se vertù fatta ha lontana;

[ocr errors]

Uomo non già ma bestia ch' uom simiglia; O Dio! qual meraviglia,

Valer cadere in servo di signore?
O ver di vita in morte?

Vertute al suo fattor sempre sotiana

Lui obbedisce

Donne,

[ocr errors]

a lui acquista onore
tanto ch' Amore

La segna d' eccellente sua famiglia
Nella beata corte :

Lietamente esce dalle belle porte ;
Alla sua donna torna;

Lieta va, e soggiorna;

[ocr errors]

Lietamente ovra suo gran vassallaggio;
Per lo corto viaggio

Conserva, adorna accresce ciò che trova;

Morte repugna sì

O cara ancella

[ocr errors]

che lei non cura .

[ocr errors]
[ocr errors]

e pura

Colt' hai nel ciel misura;

Tu sola fai signore e questo prova,
Che tu se' possession, che sempre giova.
Servo , non di signor, ma di vil servo

[ocr errors]

chi da cotal Signor si scosta :

[ocr errors]

Si fa
Udite quanto costa
Se ragionate l'uno
A chi da lei disvia:

e l'altro danno

Questo servo, signor, quanto è protervo ?
Che gli occhi, ch' alla mente lume fanno
Chiusi per lui si stanno "

Sicchè gir ne conviene all' altrui posta;
Ch' adocchia pur follia:

E però che 'l mio dire util vi sia,
Discenderò del tutto

In parte, ed in costrutto

Più lieve, perchè men graves' intenda;

Che rado sotto benda 2

Parola oscura giugne allo 'ntelletto;

[ocr errors]

Perchè parlar con voi si vuole aperto;
E questo vo' per merto

Per voi, non per me certo
Ch' aggiate a vil ciascuno

[ocr errors]
[ocr errors]

ed a dispetto;

Ch' assimiglianza fa nascer diletto.

Chi è servo, è come quel, ch'è seguace Ratto a signore, e non sa dove vada Per dolorosa strada;

Come lavaro seguitando avere

Ch' a tutti signoreggia:

Corre l'avaro, ma più fugge pace
(O mente cieca, che non puoi vedere
Lo tuo folle volere )

[ocr errors]

Col numero ch' ognora passar bada,
Che 'nfinito vaneggia.

[ocr errors]

Ecco giunti a colei che ne pareggia;
Dimmi; che hai tu fatto

Cieco avaro disfatto ?

[ocr errors]

Rispondimi, se puoi altro che nulla:
Maledetta tua culla "

Che lusingò cotanti sonni invano :
Maledetto lo tuo perduto pane,
Che non si perde al cane;

Che da sera e da mane

[ocr errors]

Hai ragunato, e stretto ad ambe mano
Ciò, che si tosto si farà lontano

Come con dismisura si raguna,
Così con dismisura si distringe :
Quest' è che molti pinge

In suo servaggio; e s' alcun si difende,
Non è senza gran briga

Morte che fai? Che fai buona fortuna ?
Che non solvete quel, che non si spende ?
Se 'l fate; a cui si rende ?

Nol sò; poscia che tal cerchio ne cinge
Chi di lassù ne riga ;

Colpa della ragion,

che nol gastiga :

Se vuol dire io son presa;

Ah! com' poca dijesa

Mostra signore, a cui servo sormonta
Qui si raddoppia l'onta

Se ben si guarda là, dov' io addito :
Falsi animali a voi, ed altrui crudi
Che vedete gir nudi

Per colli, e per paludi,

Vomini innanzi a cui vizio è fuggito;
E voi tenete vil fango vestito .

Fassi dinanzi dallo avaro volto

Vertù, che' suoi nemici a pace invita,
Con matera pulita,

Per allettarlo a se; ma poco vale
Che sempre fugge l'esca:

Poichè girato l' ha

[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]

chiamando molto

Gitta 'l pasto ver lui tanto glien cale; Ma quei non v' apre l'ale;

E se pur viene, quando s'è partita: che gl' incresca

Tanto par,

[ocr errors]

Come ciò possa dar, sì che non esca
Del beneficio loda.

Io vo' che ciascun m' oda:

[ocr errors]
[merged small][ocr errors]

e qual con vana vista ;

Qual con sembianza trista

Volge il donare in vender tanto caro;

Quanto sa sol

chi tal compera paga :

Volete udir, se piaga

Tanto chi prende smaga ?

Che 'l negar poscia non gli pare amaro : Così altrui , e se concia l'avaro .

Vol. II.

N

« ÖncekiDevam »