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1. Cratere
2. Valle del Bue
3. Torre del Filosofo 6. Vulcano formato dall Erur ne del 1765.

PROSPETTO ORIENTALE DELL ETNA

5. Monte Zoccolano

10. S. Giovanni u. S. Alfio.

12.It. Milo.

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19

Se Giarre

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nè curi) porta con se già formato il giudizio sopra una nazione i cui meriti stessi concorrono a renderla sospetta e mal nota; e se dopo avervi lungamente abitato, se ne parte con idee ancor più false e più volgari che quelle di prima, non è maraviglia. Ma che tanti tra gl' Italiani medesimi, passando d'una in altra contrada di questa comune lor patria, la giudichino quasi come farebbe un estraneo; che più insensibili anzi si mostrino alle glorie fraterne di quel che sia lo straniero, avido cercatore d'ogni specie di bellezza e di godimento; che congiunta al disprezzo superbo portino ne' loro viaggi o ne' loro soggiorni la misera boria municipale, e quella gretta invidia alla quale un nome ancora più basso si converrebbe se nome più basso di questo inventar si potesse; che non dimostrino con segno alcuno d'intendere quanto i doveri di cittadino d' un'intera nazione siano più gravi ed augusti degli ufizi di cittadino d'una provincia o d' un frammento di regno; che nulla facciano insomma per conoscere, quant'è in loro, e far conoscere i veri pregi, i veri difetti, i costumi di quelle parti d'Italia che son quasi ignote a se stesse, e per togliere que' pregiudizi d'irragionevole gelosia che moltiplicano e rendono insanabili i mali d'un popolo, quest'è che non si può ripensare senza dolore profondo. A chiunque sia caduto di ascoltare con quali sentimenti giudichi la Toscana un viaggiatore lombardo o un Toscano la Lombardia; come fin nelle materiali bellezze pretenda a tutto costo ed in tutto dare al proprio paese la preferenza; come le impressioni più vive e più durevoli gli vengano non dalle parti più nobili e più gentili del carattere e del costume pubblico, ma dalle più difettose, non parrà certamente esagerato il nostro lamento. Voler qui delineare in un quadro le conformità e le differenze de' costumi italiani, e istituire tra provincia e provincia le comparazioni opportune, e analizzare que' tanti elementi che costituiscono un sì gran tutto, sarebbe e presuntuosa e pericolosa ed impossibile impresa. Tentare un confronto fra le vicine nazioni e la nostra, e conchiudere con le solite adulazioni del senno italiano; sarebbe vanto sì intempestivo da parere ben più che ridicolo. Paragonare lo stato nostro presente col passato e trovare in tutto un miglioramento, un perfezionamento evidente, quest' è che noi non oseremmo, pensando quanto alcuni estrinseci indizi di civiltà differiscano dall'essenza di quest' ultimo risultato del benessere vero d'un popolo, ch'è sempre effetto dell'accresciuta forza morale : e la forza morale, non che crescere, da molto tempo in quà pare a noi grandemente scemata. Quello che intorno ad un sì delicato

argomento noi crediam poter fare senza pericolo d'allusioni querule o di adulazioni viete o di gare superbe, si è ricercar nel passato il germe e le cause del presente stato e del costume italiano, costume nella varietà così uno e nell'uniformità così vario. Non si spaventi il lettore se il nostro discorso risale in sulle prime tropp' alto: esso ritornerà sempre dopo brevi deviazioni al positivo e al presente, a cui involontarii si rivolgono e ricadono quasi a centro tutti i nostri pensieri.

I. Italia, Enotria, Esperia, Ausonia, quanti nomi per questo ch' ora noi riguardiamo come un popolo solo! Cotesta varietà de' nomi suppone di necessità varie razze, varie nazioni (1): e la varietà delle razze ognun sa quanto forte distenda la sua influenza fin nella posterità più lontana. Il nome d'Italia non s'accomunò alla penisola intera se non quando una sola dominazione l'abbracciò tutta: e chiunque, lasciati da un canto i prestigi della gloria romana, considera quanto costasse all' Italia questa violenta unità, viene facilmente ad accorgersi che il nome comune non rappresentò mai vera comunità d'interessi, e che la patria nostra fu sempre più grande divisa che unita. Tristo pensiero, ma che giova richiamare alla mente. Il passato, ognun sa, nulla prova per l'avvenire: altrimenti la storia sarebbe un profeta infallibile: ma giova sempre conoscerlo questo misterioso passato, non foss' altro per poter soffocare i germi di male che in lui si racchiudono, e che dal presente son resi fecondi.

II. La divisione dell' Italia in tanti e popoli e governi di nome e d'indole sì diversa, che non può in chiunque conosca un poco la storia destar maraviglia, serve insieme a spiegare un fatto molto più doloroso: ed è che il nome d'Italiano ormai fatto comune dall' uso, che in tempi più antichi aveva acquistata una latitudine ben conveniente ai limiti imposti e dalla lingua e dall'indole degli abitanti (2), viene ora da molte parti d' Italia spontaneamente rifiutato; sicchè non solo il Tirolo (3) e il Friuli e l'Istria, ma altre isole ancora ed altre provincie che più propriamente all' Italia appartengono, sogliono parlar dell' Italia come di un paese diverso dal proprio. Non par egli d' essere ancora a' tempi anteriori alla dominazione di Roma, quando cotesto titolo spettava in proprio alle sole meridionali provincie ? E non si direbbe che in quest' uso volgare si nasconde non tanto un' inesattezza geografica quanto una tradizione primitiva, un

(1) Ved. le note in fondo all'art.

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