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cuna cosa, la quale a lui pare buona per la sua complacenza per ragione di qualunque atto di quella cosa; e questo modo non si piglia quì; perocchè in questo modo lo amore è intorno a molte cose, del quale amore non è la presente intenzione; e di tutti gli amici insieme è in questo modo lo amore; perocchè gli amici s' amano insieme d'uno amore, del quale è la presente intenzione. E può ancora essere amore in uno per rispetto d'altri, e nondimeno non sarà amicizia tra loro. Ogni uomo, che è amico d'alcuno, è amato da quello; ma non ogni uomo, che ama alcuno, è amato da quello. E però avvegniachè ogni amicizia sia con amore, nondimeno ogni amore non è con amicizia ma in altro modo si piglia l'amore spezialmente e propriamente per alcuna passione, la quale intanto nello appitito è più ferventemente impressa, acciocchè più difficilmente si rimuova da lui. La qual passione è propriamente circa gli atti venerei, ne' quali atti è furiosità e intemperanza, conciosiacosachè in quelli atti l'uomo sia inclinato per lo appetito naturale. E in questo modo s'intende quì di questa passione, che è detta amore, la qual passione per cagione di sua fervente impressione già altera il corpo d'un'alterazione non naturale; ond' è, giacchè in quello sia detto infermare, che e gli autori della medicina, i quali delle infermità e delle loro cure parlano e determinano, trattano di questa passione, ed il modo

e la curazione sua; ed è chiamata tal passione (1) creos dagli autori della medicina. Dipoi dice:

Move, cangiando color ec.

Parla l'autore de' movimenti d'esso amore, cioè delle diverse alterazioni, che questa passione induce nel corpo; e vuol dire, che in questa passione il corpo è alterato di diverse e contrarie alterazioni, la qual cosa non avviene nell'altre passioni dell'anima, siccome in ira, in tristizia, in timore e in simili; imperocchè nello amore il corpo è alterato ora a questo colore e ora a quello, il quale è apposito: similemente altera, ora a riso, ora a pianto. E questo è quello, che vuole dire, quando e' dice: Move, cangiando color, riso, e pianto.

Similmente il corpo nello amore ora è alterato a gaudio e a speranza, e ora a timore e a disperazione; e questo è quello, che vuole dire, quand' e' dice:

E la figura con paura storna.

Questo è a dire, alcuna volta pone la figura dell'uomo simile alla figura dell' uomo godente: ma la cagione di queste diverse alterazioni, le quali amore induce nel corpo, è per la diversità delle immaginazioni, le quali a lui sono rappresentate della cosa, la quale egli ama. Ora si rappresenta a lui alcuna cosa d'essa per la quale egli si rallegra e sta lieto; altra vol

(1) ereas, Cod. Laur.

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ta rappresenta a lui cosa, per la quale teme e attristasi e disperasi. E secondo questo `avviene, che in lui diversamente si muove il caldo naturale, e lo spirito, che si muove or dentro, e or fuori, e or parte dentro, e or parte fuori, secondochè diversamente si muove in diverse passioni dell' anima, per lo movimento della quale diverso avviene diversificazione di colore del corpo, in modo che ora è d'un colore e ora d'un altro, e ora s'assimiglia la figura sua a una, che si rallegra, e ora a una, che teme, ora a una, che ride, e ora a una, che piange; e però dice l'autore: Poco soggiorna:

cioè, poco quiesce nelle sue cogitazioni tale uomo. Quand' egli è nella cogitazione d'alcuna cosa, subito perviene a lui spezie della cosa, che egli desidera, e partesi dalla cogitazione di quella cosa prima; e secondo la diversità delle immaginazioni, le quali gli ha a dare, che desidera, muovesi subito dall' uno modo di passione nell'altro, e poco sta nell' una passione. E questo dichiara, quando dice in questa pa

rola:

La nova qualità: Ma quando dice:

ancor di lui vedrai,

Che 'n gente di valore il più si trova: mescola l'autore in quali uomini questa passione quanto ai costumi civili frequentemente avviene, e vuole dire che questa passione d'amo

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re le più volte si truova negli uomini nobili. E chiama quì nobili uomini quelli, che sono grandi e potenti, ovvero per loro progenie ovvero per molte ricchezze, ovvero per virtute, conciosiacosachè in questi uomini più frequentemente si truovi questa passione d'amore. Le cagioni di questo sono molte. Una cagione è, e questa è la migliore fra l'altre, che gli altri uomini popolari sono più debiti alle cogitazioni, che contengono intorno alle operazioni civili, che sono necessarie alla vita. Uno si dà ad uno artificio, uno ad un altro. E però si separano molto da tale cogitazione e sollecitudine, che è in questa passione. Ma gli uomini nobili e potenti, perocchè circa a tali opere d'arti non vacano, sono più atti ad incorrere in tali cogitazioni, che sono intorno a questa passione. La seconda cagione è, che avvegniadiochè nello amore, quando è molto impresso l'appetito, non sia libero, anzi è servo, ed è menato secondo l'impeto di questa passione; nondimeno nel principio, quando comincia questa passione nello appetito, ancora l'appetito è quasi libero, sì che puote amare, e può desistere d'amare. E però il principio di questa passione comincia molte volte dal proposito. Ora ogni uomo più tosto propone d'amare la cosa, la quale può agevolmente acquistare, perchè quella, la quale non può acquistare, ovvero con grande difficultà s'acquista, l'uomo non l' appetisce così. Ora gli

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uomini nobili e potenti più agevolmente possono acquistare la cosa amata, e a lei congiugnersi, che gli uomini popolari e vili, perchè hanno le ricchezze e le virtù, per le quali più tosto questo s'acquista per chi l'ha, che per quelli, che non l'hanno. La terza cagione è, che allora l'amore si fa più perfetto, e più entra nell' amante, quando conosce che è amato dalla cosa amata. Allora più agevolmente si muove l'animo della cosa amata a riamare alcuno nobile più che uno vile; imperocchè nel nobile sono i gesti e costumi primi più piacevoli, per li quali si muove uno ad amare un altro, che negli altri. E però ottimamente disse costui, che questa passione più tosto si truova in costoro, che negli altri. Dipoi dice: La nova qualità move i sospiri ec. Dichiara lo autore quello, che prima disse in quella parola:

Poco soggiorna :

che vuole mostrare che è la cagione il perchè l'uomo, nel quale è la passione, poco si riposa in alcuna passione, come nel gaudio, o nella tristizia, o nel timore. E poco si riposa in alcuna cogitazione diversa dalla cogitazione del la cosa amata; e con questo mostra la cagione d'alcuno accidente, che spesso viene in questa passione, il quale accidente è sospiro, imperocchè molte volte gli amanti sospirano. E vuol dire, che quando nell' amante si rinnuova nell' apprensione sua la spezie della cosa

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