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mi lusingo che Voi perciò accetterete di buon animo l'offerta, che a Voi ne faccio, anche per maggiormente dimostrarvi la stima, che ho di Voi, e l'amicizia, che da molti anni ci stringe oltre la parentela.

Ho creduto bene di premettere alle Rime alcune Memorie della Vita, e delle Opere di Guido, che mi è riuscito di accozzare nella scarsità in cui siamo di notizie delle cose di lui. Ma io non voglio ora tediarvi, nè con dare a Voi un preciso ragguaglio di questo lavoro, nè col farvi la mia apologia.

Vi basti adunque di sapere, ch' io v'indirizzo le Rime edite, ed inedite di Guido Cavalcanti, perchè vi appartengono come a parente, e che io ve le offro, e le pubblico sotto i vostri auspicj in pubblico contrassegno, e testimonianza della sincera stima e del rispetto, col quale mi soscrivo

Firenze 12. Giugno 1813.

Affezionatissimo Vostro Cugine
ANTONIO CICCIAPORCI

DELLA VITA E DELL' OPERE

DI GUIDO CAVALCANTI.

e

De onorevol cosa è stata sempre reputata il porre in più chiaro lume, e dare il maggior lustro possibile agli uomini, che o nelle lettere, o nelle scienze, o nelle armi si distinsero, tanto più al creder mio si è, quando questi vissuto abbiano in tempi molto da noi distanti, e perciò la loro rimembranza in parte dimenticata, forse alcune delle loro opere smarrite siansi. Di Guido Cavalcanti Poeta insigne del Decimoterzo Secolo di favellare intendo, che non solo ragguardevol si fu per nobilissimo lignaggio, ma molto più celeberrimo si rese nelle Lettere, e nella Filosofia, non che nelle armi, in tempi che i Cittadini Fiorentini divisi in fazioni spesse volte colle armi si azzuffavano. Di maggior rilievo egli è dunque, se in tempi tumultuosi i belli ingegni applicarsi potevano alle Lettere, ed alla Poesia specialmente. Una particolar affezione, ch'io nutro pel detto Guido', fu che determinommi a far rivivere fra noi la memoria di esso, comecchè vantar posso di discendere per lato materno da un tale illustre Poeta. A ciò fui anche istigato da un mio pregiatissimo Amico,

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il quale or più non esiste (1) e che promesso mi avea di porgermi aiuto in questa non facile impresa.

Pensai di tesser per esteso la Vita di Guido, ma ciò mi fu tolto dalla scarsità delle notizie, che di lui sonoci pervenute, perocchè quel che fu di lui da diversi autori (2) scritto è poco, e detto sol di passaggio; talchè intorno ad esso non potei raccogliere che scarse memorie tratte da ciò che sparsamente ne dissero varj Scrittori. Credei cooperare maggiormente alla sua gloria col pubblicare le di lui Rime sì edite, che inedite, che mi è avvenuto di rintracciare.

Cadrà però in acconcio a mio credere che alcun poco della di lui origine favelli, che vantar si può della più remota antichità, poichè quattro della Famiglia Cavalcanti in Toscana se ne vennero nell'anno 806. accompagnando L'Imperator Carlo Magno. Questi provenivano da Colonia, ove eran Signori di S. Gilio, e d'altre Castella. Fra le Opere inedite di Scipione Ammirato il Giovane, nell' Archivio di Santa Maria Nuova di Firenze esistenti, ritro

(1) Il Cav. Tommaso Puccini Direttore dell'Imperiale Galleria di Firenze, mancato di vita nel mese di Marzo 1811.

(2) V. tra gli altri Filippo Villani nelle Vite d'Uomini Illustri Fior. Venez. 1747. Gio. Villani nel Lib. VII. delle sue Storie Cap. XV. Elogi d' Uomini Illustri Toscani, Firenze presso l'Allegrini 1766. e segg.

vasi l'Albero Genealogico di questa famiglia, dal quale ho potuto trarre le suddette notizie, come dalla porzione di esso, che annetto alla pag. xi. si rileva. Anche il Gamurrini nel Tomo III. della sua Storia Genealogica delle Famiglie Nobili Toscane, ed Umbre, accorda la stessa origine a quest' illustre Famiglia. Ugolino Verino poi nel suo Poema De Illustratione Vrbis Flor. (1) anche una più alta progenie ai Cavalcanti dar vorrebbe, poichè egli dice:

Vos Cavalcantes Germanis Regibus ortos Fama canit, gelido scythicus cum miles ab axe. In nostra erupit Geticis confinia telis: Quamquam alii referunt Fesulis venisse subactis, Stirps claris ornata viris, doctoque Poeta Insignis vivet, nulloque abolebitur aevo. E nel Libro II. pag. 90. della cit. Ediz. Ipse Cavalcantum Guido de stirpe vetusta, Doctrina egregius numeris digessit Hetruscis Pindaricos versus; tenerosque Cupidinis arcus, Checchè ne sia, in nessuna guisa un'origine illustre ai Cavalcanti può recusarsi, che fino ai di nostri all'Italia uomini di vaglia ha forniti nelle lettere, nelle scienze, in politica, ed in armi.

Quattro Fratelli Cavalcanti venuti con Carlo Magno in Toscana, quattro Famiglie formarono, delle quali due in Firenze si stabilirono, ed una col suo nome di Cavalcanti continuò;

(1) Parigi 1790. Tomo 11. Libro III. pag. 24.

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faltra prese quello di Calvi, poichè occupato avendo, o acquistato, il che non mi è noto, un luogo detto Monte Calvi in Val di Pesa, il nome di Calvi appropriossi. Un terzo far volle la sua residenza in Siena, ed avendo occupato un piccolo Castello, che Malevolta appellavasi, origin dette alla Famiglia Malevolti, come apparisce dall' Albero, e dalle notizie in detta famiglia esistenti. Il quarto fissò in Orvieto la sua dimora, prendendo il nome di Monaldeschi. Riguardo al terzo fratello, che in Siena fermossi, sembra che alcuno dei suoi figliuoli si volesse stabilire in campagna, in luogo detto le Stine, ma in seguito, e precisamente nel 1286. in Siena anch'essi si condussero, ove appresso godettero tutti gli onori, a nobil gente dovuti. Nel 1795. rimase estinto questo ramo dei Cavalcanti, dal quale io discendo.

Mio scopo non essendo di trattare a fondo di questa Famiglia, ma solo di ciò, che a Guido si appartiene, non mi dilungherò più del necessario, e tanto dirò che sufficiente sia per formare un'idea della medesima; tanto più che diversi autori ne hanno trattato, come l' Ammirato, il Gamurrini, il Monaldi, e Viviano Marchesi, i quali tutti della sua celebrità convengono ed è ben certo ch' essa il Baronaggio tenea di molte ben munite Castella in Toscana, come Monte Calvi in Val di Pesa, le Stinche in Val di Greve, Spagnuola, Ostina, Luco in Mugello, e Lucignano in Val di Pesa..

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