Rime, 2. ciltPei Tipi della Minerva, 1827 |
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Sayfa 4
... altrove , sospirando la morte di Giacopo Co- lonna . VIA MEN D'OGNI SVENTURA ALTRA MI DOLE . Cioè ; tutte l'altre sventure mi doglion meno . MA ' L VENTO NE PORTAVA LE PAROLE . Se non era altro che speranza e desire , come portava le ...
... altrove , sospirando la morte di Giacopo Co- lonna . VIA MEN D'OGNI SVENTURA ALTRA MI DOLE . Cioè ; tutte l'altre sventure mi doglion meno . MA ' L VENTO NE PORTAVA LE PAROLE . Se non era altro che speranza e desire , come portava le ...
Sayfa 9
... altrove il Poeta nelle canzoni de- gli occhi . DEL MURATORI . Ritorna il Poeta all'immagine ed apostrofe d'Amore , e nobilmente si figura che anch'esso abbia fatto una gran perdita nella morte di Laura . Poi salta ad esagerare il ...
... altrove il Poeta nelle canzoni de- gli occhi . DEL MURATORI . Ritorna il Poeta all'immagine ed apostrofe d'Amore , e nobilmente si figura che anch'esso abbia fatto una gran perdita nella morte di Laura . Poi salta ad esagerare il ...
Sayfa 10
... altrove gio - Non veggio di vertù , ch ' al mondo è spenta . EDIT . ED IN UN PUNTO N'È SCURATO IL SOLE . Il Tassoni pone questo scuramento del Sole come parte dell'immagine della tempesta accennata di sopra : : noi crediamo che sia ...
... altrove gio - Non veggio di vertù , ch ' al mondo è spenta . EDIT . ED IN UN PUNTO N'È SCURATO IL SOLE . Il Tassoni pone questo scuramento del Sole come parte dell'immagine della tempesta accennata di sopra : : noi crediamo che sia ...
Sayfa 11
... altrove : Il mondo , che d'aver lei non fu degno . - E QUESTO SOLO ANCOR QUI MI MANTENE . Perchè piangen- do e richiamandola mi sfogo , e sfogandómi resto in vita . DEL MURATORI . Continua a parlare col mondo , e ne ' sei primi versi ...
... altrove : Il mondo , che d'aver lei non fu degno . - E QUESTO SOLO ANCOR QUI MI MANTENE . Perchè piangen- do e richiamandola mi sfogo , e sfogandómi resto in vita . DEL MURATORI . Continua a parlare col mondo , e ne ' sei primi versi ...
Sayfa 28
... altrove : O di ' , che chiama dolce costume l'abi- to preso di vagheggiar Laura . CHE MI FA VANEGGIAR SOL DEL PENSERO . Pazzia sarebbe stata se con altro vaneggiato egli avesse . E nota vaneggiar del per vaneggiar col . E GIR IN PARTE ...
... altrove : O di ' , che chiama dolce costume l'abi- to preso di vagheggiar Laura . CHE MI FA VANEGGIAR SOL DEL PENSERO . Pazzia sarebbe stata se con altro vaneggiato egli avesse . E nota vaneggiar del per vaneggiar col . E GIR IN PARTE ...
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alcuni altrove altrui amanti Amore Angel novo antico anzi assai avea bella bellezza BIAG BIAGIOLI buon canzone Castelvetro ch'a ch'è ch'egli ch'io chè chiama cielo Cin da Pistoia colei colla comentatori CONSIDERAZIONI DEL TASSONI credo cuore D'ALTRI AUTORI d'Amore d'ogni Dante degno desio detto dice diletto dolce dolore donna EDIT fama fiori Francesco Petrarca gentile gran innamorato intendere l'alma l'uno lasciato Laura legge leggiadra LEOP LEOPARDI lieto lode lume luogo manoscritti Massinissa Matteo Villani mira mondo morire mortali morte mostra MURATORI nobile occhi omai onesta Ovidio parla parole passo pensieri perciocchè Petrarca piace piangendo pianto pietà poco Poeta poetico prego provenzale quadernario ragione rime Scilla segue Seleuco sentimento signor solea sonetto sospiri spirto STANZA stile Tass ternario terra terzetto Teseo trionfo vede veder veggio Vergine verso vidi Virgilio virtù viva viver voglia volte vuol dire
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Sayfa 559 - A guisa d'un soave e chiaro lume Cui nutrimento a poco a poco manca, Tenendo al fin il suo usato costume. Pallida no, ma più che neve bianca, Che senza vento in un bel colle fiocchi, Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi , Essendo '1 spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Sayfa 125 - 1 bel tempo rimena, E i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia; E garrir Progne, e pianger Filomena, E primavera candida e vermiglia; Ridono i prati , e '1 ciel si rasserena ; Giove s'allegra di mirar sua figlia; L'aria e l'acqua e la terra è d'amor piena; Ogni animal d'amar si riconsiglia.
Sayfa 352 - Qua' figli mai, quai donne Furon materia a sì giusto disdegno? Una parte del mondo è che si giace Mai sempre in ghiaccio ed in gelate nevi, Tutta lontana dal cammin del Sole. Là, sotto i giorni nubilosi e brevi, Nemica naturalmente di pace, Nasce una gente a cui '1 morir non dole.
Sayfa 88 - S'io avesse pensato che sì care fossin le voci de' sospir' miei in rima, fatte, l'avrei dal sospirar mio prima, in numero più spesse, in stil più rare; morta colei che mi facea parlare e che si stava de...
Sayfa 406 - Voi, cui Fortuna ha posto in mano il freno Delle belle contrade, Di che nulla pietà par che vi stringa, Che fan qui tante pellegrine spade...
Sayfa 509 - Col dito (e additò uno spirto innanzi), Fu miglior fabbro del parlar materno. Versi d'amore e prose di romanzi Soverchiò tutti, e lascia dir gli stolti Che quel di Lemosì credon ch' avanzi. A. voce più ch' al ver drizzan li volti, E cosi ferman sua opinione Prima ch'arte o ragion per lor s'ascolti.
Sayfa 370 - 1 popol di Marte (140) Devesseal proprio onor alzar mai gli occhi, Farmi pur ch'a' tuoi di la grazia tocchi. L'antiche mura (141), ch'ancor teme ed [ama E trema '1 mondo quando si rimembra Del tempo andato, e 'ndietro si rivolve; E i sassi dove fur chiuse le membra Di ta...
Sayfa 318 - Vergine, tale è terra e posto ha in doglia Lo mio cor, che vivendo in pianto il tenne; E di mille miei mali un non sapea; E per saperlo, pur quel che n' avvenne, Fora avvenuto; ch'ogni altra sua voglia Era a me morte ed a lei fama rea.
Sayfa 247 - 1 viver usato ho messo in bando. Sarei contento di sapere il quando; Ma pur devrebbe il tempo esser da presso. O felice quel dì che del terreno Carcere uscendo lasci rotta e sparta Questa mia grave e frale e mortal gonna . E da sì folte tenebre mi parta, Volando tanto su nel bel sereno, Ch' i' veggia il mio Signore e la mia Donna ! SONETTO LXXVIII.
Sayfa 320 - Por fine al mio dolore; dt' a te onore, ed a me fia salute. Vergine, in cui ho tutta mia speranza, Che possi e vogli al gran bisogno aitarme; Non mi lasciare in su l'estremo passo: Non guardar me, ma chi degnò crearme : No '1 mio valor, ma l'alta sua sembianza, Che in -me ti mova a curar d'uom si basso. Medusa, e 1