Rime, 2. ciltPei Tipi della Minerva, 1827 |
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Sayfa 47
... serve a tutto il ternario ; ma qui però è traslato sproporzionato , spiegare i messaggi , benchè il proprio s ' adatti se però il Poeta per messaggi d'Amore intende quel- lo che cred ' io , cioè le parole , gli atti e gli sguardi di ...
... serve a tutto il ternario ; ma qui però è traslato sproporzionato , spiegare i messaggi , benchè il proprio s ' adatti se però il Poeta per messaggi d'Amore intende quel- lo che cred ' io , cioè le parole , gli atti e gli sguardi di ...
Sayfa 107
... serve di legamento alle cose proposte ne ' quadernarii ; poi sal- ta con affettuoso e nobil passaggio il Poeta da quegli oggetti a sè stesso , accrescendo la miseria del suo stato , si diverso da quel di prima , colla comparazione ...
... serve di legamento alle cose proposte ne ' quadernarii ; poi sal- ta con affettuoso e nobil passaggio il Poeta da quegli oggetti a sè stesso , accrescendo la miseria del suo stato , si diverso da quel di prima , colla comparazione ...
Sayfa 124
... serve ricchezze ; Volse in amaro sue sante dolcezze , Ond ' io già vissi ; or me ne struggo , e scarno . Da poi , più volte ho riprovato indarno Al secol , che verrà , l'alte bellezze Pinger cantando , acciocchè l'ame , e prezze ; Nè ...
... serve ricchezze ; Volse in amaro sue sante dolcezze , Ond ' io già vissi ; or me ne struggo , e scarno . Da poi , più volte ho riprovato indarno Al secol , che verrà , l'alte bellezze Pinger cantando , acciocchè l'ame , e prezze ; Nè ...
Sayfa 125
... Serve ricchezze chiama il Poeta l'arricchirsi che avrebbe potuto fare servendo in Corte ad Avignone . Ond ' io già vissi , cioè per cagion delle quali one- ste dolcezze io vissi giojoso . E nota che chiama sue , e non mie , le dette ...
... Serve ricchezze chiama il Poeta l'arricchirsi che avrebbe potuto fare servendo in Corte ad Avignone . Ond ' io già vissi , cioè per cagion delle quali one- ste dolcezze io vissi giojoso . E nota che chiama sue , e non mie , le dette ...
Sayfa 133
... serve del quarto . Non pare contuttociò che così fatto istor- piamento suoni mal nella lingua . Nulla cosa , che CHE ' N DEE NON CREDEV ' IO REGNASSE MORTE . In altri luo- ghi mostra di non istare al vada di questo gentilismo ; ma tut ...
... serve del quarto . Non pare contuttociò che così fatto istor- piamento suoni mal nella lingua . Nulla cosa , che CHE ' N DEE NON CREDEV ' IO REGNASSE MORTE . In altri luo- ghi mostra di non istare al vada di questo gentilismo ; ma tut ...
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alcuni altrove altrui amanti Amore Angel novo antico anzi assai avea bella bellezza BIAG BIAGIOLI buon canzone Castelvetro ch'a ch'è ch'egli ch'io chè chiama cielo Cin da Pistoia colei colla comentatori CONSIDERAZIONI DEL TASSONI credo cuore D'ALTRI AUTORI d'Amore d'ogni Dante degno desio detto dice diletto dolce dolore donna EDIT fama fiori Francesco Petrarca gentile gran innamorato intendere l'alma l'uno lasciato Laura legge leggiadra LEOP LEOPARDI lieto lode lume luogo manoscritti Massinissa Matteo Villani mira mondo morire mortali morte mostra MURATORI nobile occhi omai onesta Ovidio parla parole passo pensieri perciocchè Petrarca piace piangendo pianto pietà poco Poeta poetico prego provenzale quadernario ragione rime Scilla segue Seleuco sentimento signor solea sonetto sospiri spirto STANZA stile Tass ternario terra terzetto Teseo trionfo vede veder veggio Vergine verso vidi Virgilio virtù viva viver voglia volte vuol dire
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Sayfa 559 - A guisa d'un soave e chiaro lume Cui nutrimento a poco a poco manca, Tenendo al fin il suo usato costume. Pallida no, ma più che neve bianca, Che senza vento in un bel colle fiocchi, Parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne' suoi begli occhi , Essendo '1 spirto già da lei diviso, Era quel che morir chiaman gli sciocchi.
Sayfa 125 - 1 bel tempo rimena, E i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia; E garrir Progne, e pianger Filomena, E primavera candida e vermiglia; Ridono i prati , e '1 ciel si rasserena ; Giove s'allegra di mirar sua figlia; L'aria e l'acqua e la terra è d'amor piena; Ogni animal d'amar si riconsiglia.
Sayfa 352 - Qua' figli mai, quai donne Furon materia a sì giusto disdegno? Una parte del mondo è che si giace Mai sempre in ghiaccio ed in gelate nevi, Tutta lontana dal cammin del Sole. Là, sotto i giorni nubilosi e brevi, Nemica naturalmente di pace, Nasce una gente a cui '1 morir non dole.
Sayfa 88 - S'io avesse pensato che sì care fossin le voci de' sospir' miei in rima, fatte, l'avrei dal sospirar mio prima, in numero più spesse, in stil più rare; morta colei che mi facea parlare e che si stava de...
Sayfa 406 - Voi, cui Fortuna ha posto in mano il freno Delle belle contrade, Di che nulla pietà par che vi stringa, Che fan qui tante pellegrine spade...
Sayfa 509 - Col dito (e additò uno spirto innanzi), Fu miglior fabbro del parlar materno. Versi d'amore e prose di romanzi Soverchiò tutti, e lascia dir gli stolti Che quel di Lemosì credon ch' avanzi. A. voce più ch' al ver drizzan li volti, E cosi ferman sua opinione Prima ch'arte o ragion per lor s'ascolti.
Sayfa 370 - 1 popol di Marte (140) Devesseal proprio onor alzar mai gli occhi, Farmi pur ch'a' tuoi di la grazia tocchi. L'antiche mura (141), ch'ancor teme ed [ama E trema '1 mondo quando si rimembra Del tempo andato, e 'ndietro si rivolve; E i sassi dove fur chiuse le membra Di ta...
Sayfa 318 - Vergine, tale è terra e posto ha in doglia Lo mio cor, che vivendo in pianto il tenne; E di mille miei mali un non sapea; E per saperlo, pur quel che n' avvenne, Fora avvenuto; ch'ogni altra sua voglia Era a me morte ed a lei fama rea.
Sayfa 247 - 1 viver usato ho messo in bando. Sarei contento di sapere il quando; Ma pur devrebbe il tempo esser da presso. O felice quel dì che del terreno Carcere uscendo lasci rotta e sparta Questa mia grave e frale e mortal gonna . E da sì folte tenebre mi parta, Volando tanto su nel bel sereno, Ch' i' veggia il mio Signore e la mia Donna ! SONETTO LXXVIII.
Sayfa 320 - Por fine al mio dolore; dt' a te onore, ed a me fia salute. Vergine, in cui ho tutta mia speranza, Che possi e vogli al gran bisogno aitarme; Non mi lasciare in su l'estremo passo: Non guardar me, ma chi degnò crearme : No '1 mio valor, ma l'alta sua sembianza, Che in -me ti mova a curar d'uom si basso. Medusa, e 1