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parlerà a suo luogo ) dalla Chiesa di Gaeta lo trasferì a questa Sede. Filippo II. dalle Spagne vi nominò Vescovo il chiarissimo Paolo di Arezzo Cardinale di S. Chiesa, poi nel numero de'Santi il quale per la sua Umiltà vi rinunciò, come fece pure del Vescovado di Cotrone: e solamente per obbedire a' Pontificii decreti accettò di esser Vescovo di Piacenza, e poi di Napoli (1). Clemente del Pezzo dalla Chiesa di Aquila da Innocenzo XII. fu quì trasferito a nomina di Filippo III. Giovanni Fonzeca, e Antonio di Laureo Vescovi di questa Chiesa, come dirò a suo luogo, furono cletti Cappellani Maggiori da' Re di Spagna. In fine Girolamo Castaldo, di nobilissima famiglia Stabiana, fu Vescovo di Massa Lubrense nel 1506, e fece da Vicario Generale in questa Chiesa (2).

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Di qui pure in ogni tempo son sortiti degli uomini per dottrina, e santità insigni, decorati delle maggiori cariche Ecclesiastiche, e Civili: de' quali ne ricorderò qui alcuni. F. Pietro d'Orsi dell'ordine de' Predicatori, prima Vescovo di Bojano, poi di Monopoli (3). Basilio Cacace dei

(1) Vien tuttocciò riferito da Giuseppe Sylos Istor. dei Chierici Regol. p. 1. lib. XI. da Antonio Cangiano nella vita del B. Paolo di Arezzo; e da Bartolomeo Chioccarelli nella vita del medesimo.

dice così

(2) Nell' Archivio della Curia Vescovile esistono li processi della Cappellania di S. Catello di patronato della famiglia Coppola, al 48 fol. si legge una Bolla, in cui si Nos Hieronymus Castaldus Dei, et Apost. Sedis gratia Episcopus Lubrensis, Rev. in Christo P. et D. D. Petri de Flores Ep. Stabiens. in spiritual, et temp. Vicarius_generalis.

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(3) Ughelli tom. VIII, p. 349.

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terram per dictam mensuram eidem Rubino et suis haeredibus antestare, et defendere legitime ab omnibus hominibus, et personis aliis etc. Salvo annuo censu praedicto, et e converso supradictus Rubinus promisit, et convenit eidem Domno Abbati praesenti, et stipulanti per se, et quo supra nomine dictos tarenos duos anno quolibet, et in perpetuum in dicto festo S. Mariae de mense Augusti cujuslibet anni dare, et solvere eidem Domno Abbati nomine quo supra, vel suis successoribus indicto Monasterio in pace etc. Obligant se dictae partes praedicta attendere, dictusque Domnus Abbas bona omnia dicti Monasterii, et dictus Rubinus haeredes, et bona sua omnia sub poena unciarum auri quatuor renunciarunt, et jurarunt Testes Notarius Anellus Guidus Notarius Marinus Castaldus - Stephanus Scetta - Antonellus de Urso- et Antonellus Surrentinus.

Che se di presente si osserva in gran parte ristretta la sua ampiezza antica, è questo un fondamento di sua maggior gloria, per essere così divenuta Madre di due altre Chiese, che son sortite dal suo seno, cioè quella di Lettere, e quella di Vico-Equense, che con tutto il loro territorio appartenevano a questa Diocesi. Da ciò senza meno è derivato, che i Romani Pontefici, e' Sovrani Napoletani abbiano riguardata con occhio di particolare predilezione questa Chiesa; e già si è accennato sopra, che Carlo V. Imperatore, e Monarca delle Spagne, riservò a se, e a' suoi Successori il diritto di nominarvi il Vescovo. Eugenio IV. per rimunerare i meriti del degnissimo F. Felice dell' O. de' PP. ( di cui si

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come

parlerà a suo luogo ) dalla Chiesa di Gaeta lo . trasferì a questa Sede. Filippo II. dalle Spagne vi nominò Vescovo il chiarissimo Paolo di Arezzo Cardinale di S. Chiesa, poi nel numero de'Santi il quale per la sua Umiltà vi rinunciò fece pure del Vescovado di Cotrone: e solamente per obbedire a' Pontificii decreti accettò di esser Vescovo di Piacenza, e poi di Napoli (1). Clemente del Pezzo dalla Chiesa di Aquila da Innocenzo XII. fu quì trasferito a nomina di Filippo III. Giovanni Fonzeca, e Antonio di Laureo Vescovi di questa Chiesa, come dirò a suo luogo, furono cletti Cappellani Maggiori da' Re di Spagna. In fine Girolamo Castaldo, di nobilissima famiglia Stabiana, fu Vescovo di Massa Lubrense nel 1506, e fece da Vicario Generale in questa Chiesa (2).

Di qui pure in ogni tempo son sortiti degli uomini per dottrina, e santità insigni, decorati delle maggiori cariche Ecclesiastiche, e Civili: de' quali ne ricorderò qui alcuni. F. Pietro d'Orsi dell'ordine de' Predicatori, prima Vescovo di Bojano, poi di Monopoli (3). Basilio Cacace dei

(1) Vien tuttocciò riferito da Giuseppe Sylos Istor. dei Chieriei Regol. p. 1. lib. XI. da Antonio Cangiano nella vita del B. Paolo di Arezzo; e da Bartolomeo Chioccarelli nella vita del medesimo.

(2) Nell' Archivio della Curia Vescovile esistono li processi della Cappellania di S. Catello di patronato della famiglia Coppola, al 48 fol. si legge una Bolla, in cui si dice così Nos Hieronymus Castaldus Dei, et Apost. Sedis gratia Episcopus Lubrensis, Rev. in Christo P. et D. D. Petri de Flores Ep. Stabiens. in spiritual, et temp. Vicarius generalis.

(3) Ughelli tom. VIII, p. 349.

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Chierici Regolari, Arcivescovo di Efeso (1). Fra Santo da Castellamare de' Minori Conventuali, Consigliere Aulico dell' Imp. Leopoldo, e suo Cappellano Maggiore nell' an. 1664. Oltre de' tanti Vescovi Stabiani, il cui Catalogo si darà a suo luogo, trascelti da questo Clero, sono a ricordarsi Niccola Sicardo Vescovo di VicoEquense, e di là nell' an. 1548 trasferito alla Chiesa di Nola (2). Ferdinando Marchese anche Vescovo di Vico; e Pietro della stessa famiglia, e dello stesso cognome Marchese, successe nella medesima Chiesa di Massa-Lubrense a Girolamo Castaldo di cui si è fatta poco fa menzione, ordinato Vescovo da Leone X. a' 12 Aprile 1521, e vi morì nell' an. 1549 (3). Pietro d' Orsi prima Vescovo di S. Silvestro in Toscana, nel 1443 fu trasferito nella Chiesa di Mas sa di Siena (4) ; e intervenne nel Concilio Fiorentino (a' tempi di Eugenio IV. ) Gio: Luigi Ricci, uomo di somma erudizione, come il mostrano le sue opere, prima Canonico, e Vicario Capitolare della Chiesa di Napoli, poi Vescovo di Vico (5). Antonio Ricci della stessa famiglia Vescovo di Reggio (6). Antonio da Pozzo Arcivescovo di Bari (7) e Ottavio da Pozzo vive tuttavia Vescovo di Catanzaro fin dall' an.

2

(1) Niccola Toppi Bibliotec. Napolet.

(2) Vedi l'Ughelli ne' Vescovi di Vico, e di Nola. (3) Presso lo stesso Autore.

(4) Lo stesso Autore tom. III. p. 799. Vedi pure Serafino Roggiero.

il P.

(5) Lo stesso Autore tom. VIII. p. 349. e Capaccio nel Forestiere e nel tom. I. Ist. Nap.

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(6) Niccola Toppi Bibliot. Nap. Capaccio, ed Ughelli. (7) Ughelli Ital. Sacr. Vescovi di Bari.

1736. In fine Amelio Sanzone Cappellano Maggiore (1).

Questi motivi indussero Benedetto XIII., di felicissima ricordanza, ad accordare al Capitolo di questa Chiesa l'onor delle Cappe, e delle altre insegne, di cui fanno uso li più distinti Capitoli del Regno; e quantunque vi si fossero opposti li Canonici della Chiesa Sorrentina, pure rimasero inutili le loro contraddizioni,

(1) Capaccio nel Cratere.

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