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DISSERTAZIONE IV.

DELL' EPOCA DI S. CATELLO.

AD

Doggetto di fissarsi con esattezza il Catalogo de' Vescovi Stabiani, e con qualche certezza stabilirsi l'epoca di questa Chiesa, egli è assolutamente necessario di richiamare ad esame l'antica quistione, che tuttavia s'agita fra' dotti, intorno al tempo, in cui visse S. Catello. E quantunque precedentemente siasi di ciò parlato; pure conviene in un sol luogo riunire il tutto, per non cennare quasi a brani in varie parti quanto concerne il principio, e la durata del suo Vescovado: tanto più, che ove debbo trattare della sua vita, mi tacerò affatto sull' età, in cui fiorì.

Il primo, che abbia asserito, esser vissuto S. Catello nel principio del settimo Secolo, è Antonio della Porta. Questi per dichiarar S. Catello suo Concittadino, dice, sia nato in Eboli della Campagna (1); e sia stato Vescovo di Castellamare al tempo del Romano Pontefice Sabiniano; da chi venne rinchiuso nelle carceri di Roma; ed indi poi dal di lui successore Bonifacio III. fosse stato rimandato assoluto, e carico di doni alla sua Chiesa. Tale favoletta fu sparsa nel volgo da questo Scrittore, quanto ine

(1) Antonio della Porta nel suo libro stampato in Napoli l'an. 1535. Della vita di S. Antonino.

Tom. I.

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rudito, altrettanto ingenuo: nè di essa egli stesSO erane appien convinto; mentre la propose dubitandone, e come per congettura, servendosi delle parole ut pium est credere; o giusta l'avvertir del Caracciolo (1), per una pia imaginazione: il quale poi vi nota diversi altri errori, e in ordine alla Storia, e in ordine alla Cronologia. La opinion di siffatto Autore, senza punto badarsi al dubbio, in che era egli stesso, venne ciecamente accolta da parecchi altri scrittori non solo contemporanei, ma de'secoli posteriori, come Giulio Cesare Capaccio (2); Davide Romeo (3); Giovanni Antonio Summonte (4); Filippo Ferrari (5), ed altri: E ciocchè fa veramente sorpresa dal chiarissimo Patriarca Antiocheno; il quale a dispetto di tutta la sua erudizione, e della luce del secolo in cui visse, apertamente sostiene, che S. Catello sia stato incarcerato dal Pontefice Sabiniano, e da Bonifacio III. che nel 607 gli successe, fosse stato assoluto (6).

I critici più accurati però, ed istrutti a pieno nella Storia, e nella Cronologia; i quali non si contentano di trascrivere gli avvenimenti come vengono riferiti da altri; ma vogliono il tutto richiamare ad un' esatto scrutinio : avendo

(1) Caracciolo. Nota 3 all' anonimo Autore della vita di S. Antonino.

(2) Capaccio nel luogo sopra citato.

1.

(3) Romeo De' cinque Santi protettori di Sorrento. (4) Summonte Istoria del Regno di Napoli tom. (5) Filippo Ferrari Catalogo de' Santi dell' Italia : A questi si possono aggiungere il P. Antonio Beatillo ; e pochi altri Scrittori di minor fama.

(6) Il Patriarca Antiocheno Lib. 2. Delle cose Ecclesiastiche Sorrentine.

maturamente riflettute le circostanze, che concorrono in questo fatto, sono stati di diversa opinione; ed hanno assegnata a S. Catello un'epoca di gran lunga più tarda. Io riferirò a questo luogo i di loro argomenti come più solidi, e robusti; e per renderli incontrastabili, cercherò convalidarli con la disciplina della Chiesa; al che parmi, che niuno fin qui abbia avvertito: E tale riflessione, al mio parere, è suf ficiente da per se sola a dare tutto il peso a siffatta opinione. Gli autori, che così pensano, sono Antonio Caracciolo (1); Angiolo della Noce 2) Arcivescovo di Rossano; Giovanni Bollando (3); Ferdinando Ughelli (4); Giovanni Mabillon (5); Luca d'Achery (6); Francesco Maria d' Asti Arcivescovo d'Otranto (7): persone tutte rispettabili e per autorità, e per sapere; A' quali si uniformò ciecamente il P. Se rafino Ruggieri de' PP. Minimi di S. Francesco di Paola (8); il quale prevenuto dalla morte non potè dare in luce la dissertazione, che avea

(1) Caracciolo Nelle annotazioni all'autore Anonimo della Vita di S. Antonino.

(2) Angiolo della Noce Nelle annotazioni alla Crona

ca Cassinese.

(3) Bollando Nel giorno 14 di Febbrajo, Vita di S. Antonino.

(4) Ughelli Italia Sacra de' Vescovi Stabiani.

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(5) Giovanni Mabillon Tom. II. Degli Annali Bene

dettini pag. 534.

(6) D'Achery Negli atti de' Santi dell'ordine di S. Benedetto. Secolo IV. P. 1. pag. 419.

(7) Francesco Maria d' Asti Nelle annotazioni al Mar-tirologio Romano nel giorno 14 di Febbrajo.

(8) P. Ruggieri Istoria dell' Imagine di S. Maria di Pozzano.

imaginata, con la quale eercaya di stabilire al nono Secolo l'epoca di questo Santo. E poichè non potrebbesi con certezza a tal tempo fissare la esistenza di S. Catello, se non venissero antecedentemente confutati gli argomenti di coloro, che diversamente hanno opinato; quindi cercherò sulle prime ridurre all' esame le di costoro assertive; e così con maggiore evidenza rimarrà assicurato il proposto assunto.

L'argomento unico de' contraddittori è questo: Che S. Antonino trovavasi Abbate di Montecasino, quando Zotone Duca di Benevento distrusse quel Monastero; dal quale il Santo uomo fuggendo, si ricoverò in Stabia presso S. Catello, di cui fu collega nella solitudine del Monte Aureo e nell'esercizio del di lui Ministero. Zotone incominciò a regnare l'an. 585 come si raccoglie da Paolo Diacono (1), e da Carlo Sigonio (2); ed essendo durato il suo governo circa venti anni, secondo l' opinione de' medesimi Autori, l'incendio di Montecasino avvenne circa il 590 (3), facendone menzione S. Gregorio il grande (4), il quale scrisse i suoi Dialoghi nell' an. 593. Cade quindi acconciamente

(1) Paolo Diacono Delle gesta de' Longobardi Lib. 3. Cap. 16.

(2) Sigonio De' Re d'Italia.

(3) La distruzione di Montecasino vien fissata da alcuni all' an. 590, perchè S. Gregorio M. ne parla come di fresco avvenuta. Gio: Mabillon dice nella prefazione al primo Secolo Benedettino, che sia avvenuta prima dell'an. 580, e di questo sentimento son parecchi altri Critici.

(4) S. Gregorio M. fa menzione di questo fatto nel lib. II. de'Dialoghi cap. 17. Che egli li abbia scritti nel 593 si raccoglie da' medesimi Dialoghi, ed è sentimento uniforme di tutti i Storici.

l'accusa, e l'incarcerazione di S. Catello nell'an. 606 mentre era Pontefice Sabiniano: appunto perchè, traendo con S. Antonino sull'Aureo Monte la vita eremitica, trascurava l'adempimento del suo Episcopal Ministero Ministero, come sostiene il Capaccio o pure di altro più grave delitto fosse stato imputato.

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Ma tutto questo discorso, quantunque a primo aspetto sembrasse plausibile, sia detto cou buona pace di codesti Scrittori, è pieno zeppo di errori, e di falsità. In prima è assolutamente falso, che all'epoca della cennata sovversione di Montecasino, preveduta, e designata dallo stesso S. Benedetto e descritta da S. Gregorio il grande, sia stato Abbate di quel Monastero il nostro S. Antonino. Paolo Diacono infatti, che narra distintamente quel ferale disastro, dice, che al tempo della indicata distruzione trovavasi Abbate non già S. Antonino, ma Bonito Eccone le parole (1). Caeterum post B. Benedictum Constantinus; post hunc Simplicius; post quem Vitalis; ad extremum Bonitus Congregationem ipsam rexit, sub quo haec dextructio facta est. Anzi nella serie degli Abbati di Montecasino, che tesse lo stesso autore, non ci è nulla nominato questo Santo. Dal che poi regolarmente s'inferisce la falsità dell' intero racconto intorno alla sua venuta a queste nostre parti, e del Vescovado di S. Catello sul declinare del sesto secolo, o principio del settimo.

per

Inoltre si ha per certo, che i Monaci Cassi

(1) Paolo Diacono Delle gesta de' Longobardi Lib. IV. Cap. 18.

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