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di Confessore ec. ec. Della qual cosa posson con sultarsi i trattatori della Canonizzazione de'San ti. Che se il chiarissimo Patriarca desideri degli esempii di simili Canonizzazioni fatte da' Vescovi, può vederlo a tutto suo bell' agio presso il dot tissimo Mabillon, Lorenzo Surio, Giovanni MoJano, ed altri autori.

Non ignoro, che s'incontrano nella Storia degli esempii di parecchie Canonizzazioni di Santi eseguite da' Romani Pontefici anche prima del l'accennata determinazione di Alessandro III. Natale Alessandro (1), e Giovanni Morino (2) ricordano, che Innocenzo II. nell'an. 1130 procedè con pompa sollenne alla Canonizzazione di S. Ugone Vescovo di Grenoble ; ed altri insi gni Scrittori (3) fan menzione aver Giovanni XV. nell' an. 990 canonizzato S. Uderico Vescovo di Augusta a petizione del Vescovo Landolfo. Ma i medesimi Autori soggiungono che tali esempii non altro provano, che delle volte i Sommi Pontefici abbiano esercitato un simi

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(1) Natale Alessandro Istoria Ecclesiastica Secolo IX, e X. Cap. I. art. 1.

ed

(2) Morino De Poenit. Lib. X. Cap. IX. num. 11 altri. Osserva anche Adriano Baillet nella prefaz. agli atti de' Santi che dopo ancora il decreto di Aless. III. proseguirono i Vescovi come prima a canonizzare i Santi, non essendosi reso subitamente pubblico. E della medesima opinione è Van-Espen loc. cit.

(3) E questo un sentimento pressochè universale: posson vedersi specialmente Mabillon nella prefazione al Secolo V. Beneditt. Baillet, Van-Espen, Papebrochio, Antonio Pagi Istor. Critic. Tom. III. Sec. X. Du-Pin Tom. VIII. Antonio Sandini Vite de' Pont. e sopra tutti Benedetto XIV. Della Beatific. e Canonizzaz. de' Santi Lib. I. cap. 7. num. 13 e cap. 8. num. 2.

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gliante diritto, senza però privarne i Vescovi; come per la prima volta fece Alessandro III. per gravissime ragioni, che l'avocò esclusivamente a se, ed a' suoi successori.

Mi duole solamente però, dover'a questo luogo riprendere il chiarissimo Patriarca, perchè à sostenere il suo assunto, non abbia avuto ritegno di riferire alcuni fatti erronei, e che universalmente vengon riputate invenzioni, e favole dagli Eruditi: come per esempio la Canonizzazione de' SS. Chiliano, e compagni, e di. 5. Druperto, attribuita al Pontefice Zaccaria mell' an. 745, o al di lui successore Stefano II. e l'altra del B. Suriperto da Leone III. cele brata in Ferden a petizione di Carlo Magno e di Idebaldo Arcivescovo di Colonia nell' an. 803 (1). Fatti son questi, che meritamente vengon ripudiati dagli Autori, come poggiati su di monumenti apocrifi, e suppositizj (2).

Ma sia pur come la vuole il Patriarca, ciocchè nè meno si potrebbe lui concedere per quello soltanto, che ne riflette il dottissimo Cardinal Petra (3); quali conseguenze ne deriverà egli mai? Saran perciò a cassarsi dall' albo dei Santi il nostro protegittor S. Catello, e 'l suo collega S. Antonino, perchè essendo vissuti nel nono secolo, nè esistendo alcun Diploma Pon

(1) Il Patriarca degli Anastaggi, Delle Antichità Sorrentine Lib. II. Cap. 15 p. 266.

(2) V. fra gli altri Natale Alessandro, Antonio Pagi, e gli altri sopracitati, presso de' quali vi si ritrovano espresse le ragioni di tale opinione. Ai quali può aggiungersi ben anche il Cardinale Bellarmino nel suo trattato della Beatif. de' SS. Lib. I. Cap. 8.

(3) Il Cardinal Petra Delle Costituzioni Apostoliche. Tom. I. Costituz. unica di Eugenio III. Tom. I.

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tificio della di loro Canonizzazione, dee riputarsi come non avvenuta quella de' Vescovi loro, fatta in tal tempo? Sarebbe questo un discorrerla veramente da insensato. Ed affinchè se ne conosca più da vicino tutto il disordine, si osservi per poco quanti siano i Santi del nono secolo canonizzati da' Vescovi : S. Metodio Patriarca di Costantinopoli; S. Teodoro Studita ; S. Benedetto Abbate di Anagni; S. Prudenzio Vescovo di Treguier; S. Remigio di Lione; S. Ignazio Patriarca di Costantinopoli, e Martire; i Ss. Perfetto, ed Eulogio Sacerdoti, Colomba, ed altri Martiri di Cordova; S. Teodora moglie di Teofilo Iconoclasta; ed altri infiniti, i cui nomi posson vedersi presso il Cardinal Baronio il Pagi, Natale Alessandro, il Cardinal Bellarmino, i Bollandisti, ed altri Autori e veggonsi riportati uniformemente in tutti i Martirologj della Chiesa. A' quali poi si può aggiungere il nostro S. Attanasio Vescovo di Napoli, e figlio del Duca Sergio, la di cui memoria nel Martirologio, e la festa si celebra in Napoli il giorno quindici di Luglio.

Ma di ciò sembra essersi parlato abbastanza. A stabilire intanto viemaggiormente la proposta opinione intorno all'epoca di S. Catello oltre a quello si è riflettuto, convien dare un'occhiata alla sua vita, da cui, a mio credere, ne deriva la massima dimostrazione. Non si reca in dubbio da alcuno, che questo S. Vescovo sia stato tradotto in Roma per gravi imputazioni indossateli, ed ivi messo in carcere. Or da questa pena, cui S. Catello fu soggetto, emerge la più forte pruova, che egli sia vissuto nel nono secolo; mentre prima di tal tempo non si rin

viene alcun'esempio nella Storia Ecclesiastica di simili punizioni; essendo stato assolutamente vietato in tutti i secoli precedenti un siffatto procedimento a riguardo de' Vescovi.

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La pena, che soffrì S. Catello, può in doppio aspetto considerarsi, o come una penitenza Canonica per l'emenda delle colpe (1); o come una pena giudiziaria, che ne' primi tempi solea, anche separatamente dalla pubblica penitenza, imporsi per l'espiazion de' commessi delitti per la quale fu varia la disciplina della Chiesa, secondo le diverse circostanze e' diversi tempi, come in seguito verrà mostrato dietro l'autorità di S. Gregorio il grande, quando i rei convinti, e non scommunicati, rinchiusi ne' Monasteri. E qui io non intendo parlare della pubblica penitenza de' Laici, se mai fosse stata commune anche a' Vescovi : essendo questo una quistione agitatissima fra' Dottori ; molti de' quali l'affermano (2), ed altri nientemeno autorevoli sostengono l'opinion negațiva (3); sapendosi da S. Leone (4), che nel

1) V. Morino Comment. de Poenitentia ec.

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eran

(2) Che i Vescovi siano stati soggetti alla pubblica penitenza l'affermano Morino luogo citato Lib. IV. c. 12. e nell' esercitaz. Eccl. Lib. II. Gaspare Giovenino Dis sert. IV. de poenitentia, Edmondo Martene De' Riti della Chiesa, della Penitenza: ed altri molti.

(3) I Sostenitori del sentimento opposto sono Bellarmino Controv. de Poenit. Gabriele Albaspineo Lib. 1. osservaz. VI. e VII. Onorato Tournely, ed altri, i quali lo deducono dalla lettera VII. di Siricio Pp., da S. Girolamo Ep. a Sabiniano, e da S. Leone. Altri tenendo una via di mezzo distinguono fra la penitenza pubblica, e l'imposizione delle mani, e da questa dicono essere stati esenti i Vescovi, non già da quella.

(4) S. Leone Ep. a Rustico Narbonense: V. la lettera di Siricio Pp. ad Imerio Vescovo di Tarragona.

la Chiesa Romana per tradizione Apostolica non fu mai costume di assoggettare i Vescovi, quanlunque rei, a siffatta disciplina: locchè vien confermato da altri Scrittori (1). Egualmente non intendo di far parola della irregolarità provveniente dalla detta pubblica penitenza; del che copiosamente tratta il chiarissimo Tommasini (2). Prendo soltanto ad esaminare la pena del carcere sofferta da S. Catello, e come penitenza Canonica, e come condanna giudiziaria; onde in ambedue gli aspetti possa sostenersi il proposto assunto. Ad evitare in fine qualunque equivoco, voglio ancora premettere, che io intendo parlar di Vescovi canonicamente eletti, e regolarmente costituiti, nel cui numero dee senza meno annoverarsi S. Catello.

É omai risaputissimo pel concorde sentimento de' più dotti Teologi (3), che a' Vescovi penitenti, o sia, che pe' loro gravi delitti dovean subire la penitenza Ecclesiastica, dal quinto fino al settimo secolo, invece della pubblica penitenza veniva inflitta la reclusione ne' Monasteri non già il carcere. E siffatta disciplina ebbe luogo costantemente non solo nell' Italia, nella Francia, e in tutto l'Occidente; ma ancora nella Chiesa Orientale. Di ciò ne esistono tanti, e sì gravi monumenti, che luogo non vi resta alcuno a dubitarne più oltre. Un certo Ar

(1) V. Morino, Marlene, Cabassuzio, Pascasio Quesnello nelle note a S. Leone.

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(2) Lodovico Tommasini Della nuova ed antica disciplina della Chiesa P. II. Lib. I. Cap. 57. et seg. (3) Così fra gli altri Giovanni Cabassuzio Notizie Eccles. Secolo VI. Morino, Natale Alessandro, a' quali può aggiungersi Giuseppe Bingamo Delle Origin. Eccles. tom. VII.

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