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tà del Regno, fu sottoposta immediatamente ai Re di Napoli, e di Regia giuridizione; auzi la Regina Giovanna II. le accordò il privilegio, di non poter esser giammai venduta, o donata ad alcuno. E quantunque Alfonso d'Aragona, dimentico forse di tal privilegio, la vendette a Luigi Pier Leone, fattone avvertito, rivocò formalmente la vendita fatta, restituendone il prezzo; e dichiarò, che Castellamare dovesse rimaner per sempre di Reale giuridizione; e vi edificò una Torre, che dal suo nome fu detta Alfonsina (1). La suddetta Regina Giovanna II. decorò questa Città di altri molti privilegj, che venner poi confermati, ed accresciuti dal Re Alfonso nel 1449. Ferdinando il Cattolico nel 1459 ve ne aggiunse parecchi altri; ampliati posteriormente negli anni 1462, e 1480. La Regina Giovanna IV si degnò concederle altre grazie nel 1518, e lo stesso praticò Carlo V. Imperatore di gloriosissima ricordanza. Di tutti questi privilegj gli originali esistono nel graude Archivio della Regia Camera; e le copie autentiche sono presso la Città; e quantunque non fosse del presente istituto il farne parola, pure ho voluto io ocularmente osservarli. Il lodato Carlo V. assegnò in dote questa Città, con parecchie altre del Regno, a Maria d' Austria, riservando però il diritto di nominarvi il Vescovo al Re di Spagna, come di Regio patronato, quindi i Duchi di Parma han mirato sempre con occhio particolare questa Città di Castellamare, fra le rimanenti, che pos sedean nel Regno (2).

(1) Capaccio Istoria Napoletan. tom. III.

(2) Il Re FERDINANDO 1. (di sempre gloriosa ricordan→

Il territorio di Castellamare si estende ora dal Ponte della Persica, girando pel Ponte di S. Marco inclusivamente dalla parte di Oriente, e Mezzogiorno fino al Monte Aureo, comprendendo in questo perimetro tutte le Campagne, e' Colli, che vi esistono; e discendendo su' confini di Vico-Equense giunge al mare; il cui seno si estende da quel luogo, ove si dice il grande scoglio, o sia scoglio di Orlando, fino al la pietra di Ercole, ovvero Rovigliano, come sopra si è accennato. La sua popolazione è numerosa; e in questo anno 1748 nello stato delle anime si è ritrovata ascendere a circa novemila (1); esclusi gli esteri, che continuamente qui vengono a motivo del commercio. Vi ha un Porto capace di molti bastimenti, e sicurissimo da ogni minaccia di procella. Il suo fabbricato è regolare, e continuo, e vi sono comode e illustri abitazioni. Il Re Roberto in onore de' dodici Apostoli vi fece edificare dodici Chiese; delle quali cinque soltanto esistono, cioè di S. Matteo S. Giacomo, S. Giovanni, S. Tommaso, e S. Bartolomeo. Ci sono sette

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za) divenuto l'unico erede de' Stati Farnesiani, fra' qualiv'era questa Città, ne fece un donativo al Regno, e l'uni in perpetuo alla Corona, dichiarandola suo Real Nota del trad.

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(1) La popolazione di Castellamare, che all'epoca scrivea l'Autore, era al numero di circa novemila, al terminare del passato anno 1835 nello stato delle anime, che si fa annualmente, si è trovata che oltrepassi i ventimila, compresi in tal numero gli esteri, i militari, gl' impiegati nel Real Cantiere, ed Ospedale militare, e nelle diverse Officine, che esistono in questa Città; essendo con ciò divenuta, dopo la Capitale, la più popolata del Regno Nota del trud.

Parrocchie cioè della Cattedrale, dello Spirito Santo, del SS. Salvatore, di S. Eustachio, di S. Niccola, di Santo Spirito (1). In essa vi

(1) Onde viemeglio conoscersi il lustro della Città. di Castellamare, l'Autore enumera a questo luogo le diverse Case Religiose, che a' suoi tempi vi esistevano. Di presente però l'affare è ben diverso. 11 Monastero de' Carmelitani verso il Molo fu soppresso; e'l suo intero fabbricato venne compreso nel perimetro del Real Cantiere. Quello di S. Francesco d'Assisi de'Riformati è ridotto a Seminario con Sovrana determinazione del 1819; e' Religiosi, che l'abitavano son passati ad occupare il Convento de' PP. Cappuccini; che essi hanno oltremodo ampliato, e renduto di miglior forma; specialmente avendovi fabbricata da' fondamenti una grande Chiesa, e di nobilissimo disegno. Nel Monastero de' PP. Domenicani di S. Croce si è stabilito il grande Ospedale Militare; che è riuscito uno de' più illustri Stabilimenti in questo genere. Il Collegio de' Gesuiti fu dato da Ferdinando I. di gloriosa ricordanza alla Real Marina, che l'ha ridotto con ingente spesa a comodissima abitazione degli Uffiziali, che Sovrastano e diriggono il Real Cantiere. La Chiesa fu conceduta dallo stesso Re Ferdinando nel 1785 al Molto Reverendo Clero di questa Città, che quantunque ab immemorabili, con raro esempio, abbia formato Communità, nota nel paese col nome di Clero, intendendosi in questa denominazione compresi tutti i Sacerdoti semplici, e' Parrochi della Città; nondimeno nel 1801 venne legittimamente costituita in Corporazione sollennemente approvata, col titolo di Communità del Molto Rev. Clero di Castellamare, avendo ricevuti dal Re (D. G. ) le Regole, e' Statuti roborati di Sovrano assenso. Questi zelantissimi ministri del Santuario divenuti possessori di detta Chiesa l'hanno a proprie spese, e con le più premurose industrie, decorata al massimo grado nel pavimento, negli altari di marmi finissimi, ed altre corrispondenti ornature; ma soprattutto con un servizio assiduo, esemplare, laboriosissimo.

Tutti questi Stabilimenti di pubblica utilità formano, non v'ha dubbio, il lustro della Città ; ma nel darsi un' occhiata all' attuale situazione di essa 2 non può a meno

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esistono molte altre Chiese, fra le quali la più sontuosa è quella del Gesù. Vi sono pure due Monasteri di Monache di Clausura; ed un Conservatorio di povere orfane della Città. Il primo è sotto il titolo di S. Bartolomeo in cui vi si osserva la regola di S. Chiara, ed ha una bella Chiesa. Fu esso edificato dal Re Roberto, e dotato di sufficienti rendite; cui il Sovrano donò la statua di S. Gennaro di argento, con una insigne reliquia del Santo. Fu poi accresciuto di rendita, e di privilegj dal Re Ladislao e dalla Regina Giovanna II. Era esso situato nella parte superiore della Città, vicino Quisi

di non rimanersi ciascun compiaciuto, nell'ossarvare le decorazioni in ogni genere, che l'affettuosa sollecitudine de' Sovrani, secondando il pubblico voto, vi ha aggiunte. Essi in prima, dopo aver grandemente ampliato, ed abbellito il di loro Casino di Quisisana, e'l Real Can tiere, nel luogo detto la Cristallina si han fabbricato un sontuoso palagio. Apertasi la strada di communicazione lungo il littorale con Vico-Equense, Sorrento ec. le si è dato dalla piazza del Cantiere un nobilissimo e spazioso adito. La strada della Marina, opera anche di recente costruzione, incominciata nel 1796, e che terminava al Quartuccio, si è protratta verso le paludi: indi costeggiando il mare, si è dato principio ad una nuova strada, quasi parallella alla prima, per estenderla fino alla Torre Annunciata. Lungo sarebbe, se volesse descriversi l'ingrandimento, e la sontuosità delle nuove fabbriche elevate in ogni parte della Città; e specialmente nell'ingresso di essa dal lato del mare; e su' diversi colli, che la sovrastano, onde dar lieta, ed agiata accoglienza a' numerosissimi Forestieri, che vi accorrono, specialmente nella stagione estiva, per respirarne l'aria, e far' uso delle sue acque. Circostanze tutte son queste, che fanno evidentemente conoscere quanto sia differente la situazione di questa Città al presente, dal tempo in che scrivea l'Autore. Nola del trad.

sana nel luogo detto S. Bartolomeo; ma poi a' tempi di S. Carlo Borromeo fu trasferito nella Città nel luogo, ove è sito di presente. Il secondo Monastero è detto di S. Maria della Pace, e vi si professa la regola Carmelitana ; ha pure una decente Chiesa. Fu fondato nell'anno 1542 vicino al Molo, come costa dal Diploma del Cardinale Antoni; e successivamente venne trasferito nel luogo, ove di presente esiste. Da ultimo vi si vede una magnifica Cattedrale col titolo di S. Maria Assunta in Cielo; servita da diecissette (1) Canonici, e fra essi cinque dignità, e da dodici Eddomadarj, insigniti tutti di Cappa; e da gran numero di Ministri inferiori.

Dovrei pure far menzione delle famiglie illustri per nobiltà; e degli uomini insigni per santità, per dottrina, per dignità, che l'hanno di tempo in tempo decorata; ma siccome di ciò ne han diffusamente trattato Giulio Cesare Capaccio, Tommaso de Rogatis, ed in ultimo il P. Serafino Ruggieri, perciò me ne astengo.

(1) Al presente il numero de' Canonici ascende a dieeinove, avendone aggiunti altri due il Capitolo di suá fondazione Nota del trad.

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