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de, son rimasti sepolti nell' obblio. Da tal tempo poi fino all' undecimo secolo non si ha memoria se non di altri quattro, compresovi S. Catello, come si osserverà in seguito: E da ciò anche se ne inferisce la mancanza, non essendo presumibile, che nel corso di presso a sei secoli, non ve ne siano stati altri. A tutto sto si può aggiungere la vacanza della Sede che è stata frequente, e di tempo in tempo di lunga durata; e quindi si scorgerà dileguarsi tantosto la difficoltà del piccol numero de'Pastori. Di fatto prendendosi l'epoca del 1326, in cui l'Ughelli riporta la morte di Pietro Vescoyo Stabiano, in questo elenco al num. XV. fino alla consecrazione di Landolfo Caracciolo, vacò la sede due anni. Trasferito questi alla Chiesa Arcivescovile di Amalfi nell' an. 1331 gli successe un' altro Pietro, nel presente Catalogo al num. XVII. Ma dopo di lui quanto lunga sia stata la vacanza, è affatto ignolo: si ha semplicemente memoria, che nel 1356 era Vescovo di questa Chiesa Matteo, di cui fu successore un terzo Pietro; il quale cessò di vivere al primo Maggio 1358. Dopo di costui vacò la sede due anni, e nel 1360 ne fu creato Vescovo Matteo di Alagni Amalfitano. Non è noto per quanti anni abbia questi governata la Chiesa il lodato Ughelli riferisce che in seguito ne sia stato Vescovo Giovanni, monaco di S. Agata di Catania; e nell' an. 1366 Paolo, che si morì nel 1370. In detto anno a' 16 Febbrajo ne assunse il governo Marino del Giudice, che venne poi trasferito all' Arcivescovado di Amalfi, e creato Cardinale. Ma dopo del medesimo per quanto tempo si rimanesse la Chiesa vacan

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te, non si ha sicura memoria: può dirsi però che lo sia stato per circa dieci anni, mentre nel 1380 Urbano VI. le diede per Vescovo Ugone di nazion' Francese; E siccome seguiva egli le parti dell' antipapa Clemente VII, dallo stesso Urbano VI. ne venne deposto, e in suo luogo sostituito Giuliano; che per lo stesso motivo ne fu anche privato. Nel dì primo Luglio 1392 da Bonifacio IX. fu consecrato Vescovo di questa Chiesa Gentile del Tufo e in queste tante variazioni la Sede dovette essere sicura. mente per assai tempo vacante. Il detto del Tufo vi durò pochi mesi; e nel seguente anno 1393 vi fu promosso dallo stesso Bonifacio IX. Fr. Antonio Arcamone dell'Ordine de' Predicatori. Dopo di questi nel 1399 ne fu istituito Fr. Giacomo Galluccio dello stess' Ordine; e nel 1402 Marino di S. Agata, Canonico di Fermo. La vacanza fra queste tante promozioni è affatto ignota, perchè non si conosce il tempo della morte de' nominati Pastori; sappiam solamente che nel 1421 Martino V. creò Vescovo Stabiano Luigi Certa della nobile famiglia di detta Città, il quale vi morì nel 1434. Dopo di lui vacò la Sede per dieci anni; mentre da Eugenio IV. l'anno 1444 vi fu trasferito dalla Chiesa di Gaeta Fr. Felice dell' Ordine de' Predicatori; ed essendo trapassato l'anno 1446 gli fu sostituito Lodovico Certa della stessa famiglia Stabiana che pochissimo ci visse; poichè nel seguente anno 1447 ne assunse il governo Monsignor Niccola d'Anfora Sorrentino. La morte di questi avvenne circa il 1494 e rimase vedova la Chiesa circa tre anni; essendovi stato spedito da Alessandro VI. nel 1496 Monsignor An

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tonio de Flores; e nell' an. 1510 il di lui nipote Pietro de Flores; che trasferito alla Chiesa di Gaeta nel 1536 vacò la Sede circa un'anno; mentre nel 1537 gli succedette Giovanni Fonzeca, il quale essendo morto nel 1559 rimase vacante la Chiesa per altri quattro anni circa. Monsignor Antonio Laureo, Canonico Napoletano, ne fu consecrato Vescovo nel 156 2 e dall'anno 1577, che egli si morì, fino al 1582 che gli succedette Monsignor Majorano, vacò la sede per circa cinque anni. Morì questi nel 1591 e ne fu creato Vescovo Giovanni di Miro, che la governò fino al 1598. E dopo la vacanza di circa un' anno gli succedette Vittorino Manzo. Nel 1601 fu trasferito alla Chiesa di Ariano; e Clemente VII. vi spedì Vescovo Monsignor Girolamo Bernardo de Quiros; il quale nel 1604 essendo stato trasferito alla Chiesa di Pozzuoli, rimase vuota la sede circa undici anni, e nel 1615 ne assunse il governo Ippolito de Riva. La di costui morte avvenne nel 1627 e da Urbano VIII. fu consecrato il suo successore nella persona di Annibale Mascambruno, che essendo trapassato nel 1638 vi fu la vacanza di circa otto anni. Andrea di Massa gli succedette nel 1645 che trasferito alla Chiesa di Gallipoli l'an. 1651 vi fu spedito Clemente del Pezzo, il quale morì l'anno 1653 e rimase vacante la sede per circa due anni. Giovanni de Paredes la governò fino al 1662 e trasferito al Vescovado di Gaeta, ne fu successore Pietro Gambacorta, che vi morì nel Gennajo del 1676. Monsignor Lorenzo Caramuele, che ne prese il governo nello stesso anno, poco dopo passò alla Chiesa di Gaeta, e

te di quelli, che quale Metropolitana di tutta la Italia le eran soggetti. Ecco le sue parole (1). Clemens V1. ut partes roboraret Roberti Regis utriusque Siciliae, an: 1343 reservavit sibi provisiones omnes Episcopatuum, Abbatiarum, et Collegialium Ecclesiarum, non Siciliae tantum, sed et Regni Neapolitani etc. etc. Da ciò pare potersi ragionevolmente inferire, che con gli altri, anche il Vescovo Stabiano sia stato da quel tempo eletto dal Romano Pontefice; E se è lecito di avvanzare una congettura, direi, che il primo per tal modo trascelto sia Landolfo Caracciolo, che dal Pont. Giovanni XXII. nell'an. 1328 fu consecrato. V'ha chi sostiene che Teobaldo, promosso circa il 1280; e da Bonifacio VIII. nel 1295 trasferito alla Chiesa di Terracina, anche sia stato eletto dal Romano Pontefice. E sarà forse vero; Ma l'opinion riferita, che Landolfo Caracciolo sia stato il primo ha una maggiore probabilità. Ciocchè resta a notarsi circa la elezione de' Vescovi Stabiani, si è, che nel decimosesto secolo subì una significante mutazione. L' Imperatore Carlo V. nel 1529, a' 29 di Giugno, nel Concordato con Clemente VII. riservò a se, ed a' Successori nel trono di Napoli la nomina di ventiquattro Vescovi in altrettante Chiese di questo Regno; delle quali otto Arcivescovili , e sedici semplice

mente Vescovili. Le Arcivescovili sono Brindisi, Otranto, Lanciano, Matera, Reggio, Salerno, Taranto, Trani. I Vescovadi, Acerra, Aquila, Ariano, Gaeta, Gaeta, Gallipoli, Giovenazzo, Monopoli, Mottola, Pozzuoli Castellam

(1) De Vet. et nov. Eccl. discipl. p. 11. lib. II. cap. 36.

mare, Trivento, Tropea, Oria, Ugento. Tuttocciò brevemente premesso, veniamo al promesso Catalogo.

I.

Il primo, come si è detto, di cui si ha certa notizia, aver governata la Chiesa Stabiana, è ORSO. Che sia questi intervenuto nel Sinodo Romano celebrato da Simmaco Papa l' an. 499, oltre di quello è stato altrove esposto, si ha da tutte le edizioni de' Concilii, e dal tomo decimo della Collezione Regia stampata in Parigi. Il costume di quella età nel trascegliere i Vescovi offre tutto il fondamento ad asserire, che egli sia stato nativo di questa Città: sistema universalmente serbato, che dal seno del proprio Clero si eleggevano i Pastori. E noi l'osserveremo praticato ne'tempi posteriori fino a Landolfo Caracciolo, secondo è stato poco fa osservato. Delle gesta di questo Vescovo, non essendovene alnon se ne può dir cos' alcuna di certo; quindi la prudenza consiglia in tai cir

cuna memoria "

costanze a tacere.

II.

LORENZO è il secondo Vescovo Stabiano, di cui si ha contezza, che ne abbia governata la Chiesa, o sul fine dell' an. 600, o ne' principii del 601. Poichè essendo egli trapassato l'anno secondo dell' Impero di Eraclio, o sia l'an. 612, siccome han calcolato gli Storici (1), ed aven

(1) V. l'Autore della Cronaca Alessandrina; "ed An-. tonio Pagi Critic. agli Annali del Baronio tom. 1. pag. 731 c. 1.

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