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tenetur dictus Abbas, et sui posteriores facere prandium supradictum Episcopo, Capitulo, et Clero supradictis, et fecerunt circuire scutellas appositas ante eos; quod quidem prandium asseruerunt dicti Dominus Episcopus, et Capitulum se recepisse, et habuisse a dicto Domno Abbate bene praeparatum, sic et prout tenetur idem Abbas dictis Domino Episcopo, et Capitulo, et Clero Stabiensi juxta continentiam et tenorem dicti Instrumenti exinde habiti, de quo dicti Dominus Episcopus, et Capitulum, et Clerici tenent se bene contentos pro praesenti anno quintae Indictionis praedictae; et quia nihil deficit in eodem, ut ipsi dixerunt, et quia postquam comederunt prandium supradictum Nos, qui supra, Notarius, et testes subscripti fatemur vidisse, quam plures ex dictis presbyteris portantes de carnibus, et panem, quo voluerunt, e prandio supradicto in praesentia dicti Domni Abbatis videntis, imo se contentantis. Quibus omnibus sic peractis, ad requisitionem dictorum Domini Episcopi, et Capituli factum est exinde hoc praesens scriptum publicum per manus mei Notarii, signo meo solito signatum, signo, et subscriptione mei praedicti, qui supra Judicis, et subscriptorum testium subscriptionibus roboratum. Quod scripsi Ego praedictus Anellus publicus Notarius, qui praemissis omnibus rogatus interfui, et meo solita signo signavi -Locus signi- Ego qui supra Ego Corradellus Virgara Ego Notarius Franconus LonEgo Antonellus de Jatta testis sum Ego Simonellus

annalis Judex

testis sum

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gobardus, ut supra subscripsi

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de Jacta testis sum mentio testis sum. »

Ego Antoninus de Ar

XXXII.

A'21 Dicembre 1443 dalla Chiesa di Gaeta venne trasferito a quella di Castellamare FR. FELICE DA NAPOLI dell' Ordine de' Predicatori. Era stato promosso a quel Vescovado dal Pontefice Eugenio IV. l'an. precedente a' 20 di Gennajo, del quale fa menzione il Fontana (1)

sì: P. Felix de Neapoli, vir Religiosissimus, ab Eugenio Pontifice assumptus est ad regendam Ecclesiam Cajetanam, ut populum illius in viam salutis dirigeret. L'Ughelli il preterisce, quantunque l'annoveri fra' Vescovi di Gaegoverno di queta; ma il Coletti l'afferma. Il sto Vescovo fu brevissimo; mentre nell'an. 1446 era già trapassato, come costa dagli atti concistoriali di Roma. Di lui parlano con gran lode oltre de' lodati Ughelli, e Coletti, Abramo Bzovio (2), Michele Cavalieri (3), e Antonino Bremond (4).

XXXIII.

Al detto Fr. Felice succedette nel governo di questa Chiesa Stabiana LODOVICO CERTA della stessa famiglia Certa di Castellamare, e congionto dell' altro Vescovo Luigi Certa, di cui

(1) Fontana Monumenti dell' Ordine de' Predicatori P. 111 cap. pag. 338. Anno 1442.

(2) Nello stesso an. 1442 n. 12.
(3) L. c. Galleria Domenicana.
(4) L. c. nel Bollario dell' Ordine.

si è parlato al n. XXXI. Ma quanto vi abbia vissuto, è incerto; mentre dal libro delle provviste de' Prelati di Roma si ha, che nel 1447 era già trapassato. Di lui fan menzione il Ca paccio, e l' Ughelli; nè altre gesta ne riferiscono.

XXXIV,

NICCOLA D'ANFORA di Sorrento a' 13 Maggio 1447 fu promosso a questo Vescovado, non ancor Sacerdote come si ha dal cennato libro delle provviste de' Prelati di Roma. Ma il giorno preciso della di lui consecrazione s'ignora perfettamente. Si conosce non pertanto da un pubblico atto, che si conserva nell' Archivio della Città di Castellamare, che a' 10 Novembre 1447 ne era al governo. Egli cessò di vivere nel 1496, avendo lasciata una fama non molto lodevole, come affermano il Capaccio, e 'Ughelli; specialmente per aver' alienati non pochi fondi della sua mensa Vescovile (1): Quali però essi siano stati, non mi è riuscito verificarlo. Negli atti antichi delle Cappellanie di S. Catello Vetere alla pag. 102 si legge una copia autentica del testamento di Goffredo Coppola, estratta dal protocollo di Notar' Alfonso Cenzonio da Notar Paolo Cenzonio, nel quale

(1) Nel libro III. fol. 101 delle scritture, che si conservano nell'Archivio della Città di Castellamare esiste un' Istromento de' 10 Maggio 1472 per Notar Giacomo Coppola, col quale il detto Vescovo permuta taluni fondi della Mensa extantia in terra Angrie, cum aliis bonis stabilibus Salioui Coppulae, extantibus in territorio, et pertinentiis dictae Civitatis Castrimaris etc. etc, senz'alcuna sollennità dalle leggi richieste.

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si leggono le seguenti parole » Item dictus testator asseruit coram nobis, dictos Praesbyteros Joannem Archidiaconum Stabiensem, et Domnum Franciscum accepisse, et habuisse a Reverendissimo Domino D. Nicolao Episcopo Stabiense, praedictis Instrumentis mediantibus, quoddam territorium arbustatum situm, et positum in pertinentiis dictae Civitatis, in loco, ubi dicitur alla Caperrina Meridie juxta bona Majoris Ecclesiae Stabiensis; ab Occidente juxta bona Pirri Joannis de Afflicto; a Septemtrione juxta viam publicam; ab Oriente juxta bona haeredum quondam Jacobi Galise; et alios confines; et in eodem loco aedificasse etc. etc. » E questo per avventura si fu il motivo, perchè nel dì 20 Giugno 1488 venne egli chiamato in Napoli dal Re Ferdinando ad audiendum verbum Regium super aliquibus caussis, urgentibus, et omni mora, ac tarditate remota, come riferisce Bartolomeo Chioccarelli (1); il quale riporta l'intero Diploma Reale de verbo ad verbum.

L' Ughelli, citando il Capaccio, dice, che questo Vescovo intervenne alla Coronazione del Re Alfonso II. il dì 2 Maggio 1494 (2); e che fece dono alla Chiesa Cattedrale di un'imagine detta S. Maria a Mare; la quale tuttavia esi

(1) Archivio della R. Giurisdizione Tom. IX. tit. I. della chiamata de' Vescovi.

(2) V. Gio: Antonio Summonte Ist. di Nap. lib. VI. Chioccarelli Vesc. Napol. Alessandro Carrafa. Luigi Lel. lo Ist. della Chiesa di Monreale, i quali dicono, che a questa Coronazione siano intervenuti i Principi del Regno, e gli oratori di altri Principi, un Patriarca, sette ArciVescovi, e quarantatre Vescovi.

ste sulla porta della Sagrestia. Bisogna aggiungere, che a' suoi tempi i Religiosi del Carmine vennero in Castellamare, avendo la Città loro donata, col consenso di detto Vescovo, nell'an. 1471 un locale, dove diceasi l'acqua rossa; ed ivi fondarono il Convento con una Chiesa sotto il titolo di S. Niccola. Ciò anche costadall' Istromento rogato da Notar Bartolomeo de Rogatis di Castellamare a 18 Agosto 1471. Ma poi nel 1605 i detti Religiosi ebbero altra Chiesa della SS. Nunciata, con altro locale vicino il Molo, ov' era l'antico porto, ed ivi edificarono quel Monastero, ove di presente abitano.

XXXV.

Riferisce l'Ughelli, che a' 30 Giugno 1496 dal Pontefice Alessandro VI. fu promosso al VeScovado di Castellamare ANTONIO DE FLORES Spagnuolo, Uditore della S. Ruota Romana, e chiaro per ogni genere di erudizione. Questi governò egli solo la Chiesa fino all' an. 1503, tempo in cui gli fu dato per coadjutore Pietro de Flores suo nipote, con la futura successione nella sede, come avvenne. Al tempo di questo Vescovo i Religiosi di S. Francesco di Paola nel luogo detto S. Maria a Pozzano fabbricarono il loro Monastero, col Breve del Pontefice Giulio II. e'l Diploma del Re Ferdinando d'Aragona (1). Egli cessò di vivere nell' an. 1510 e'l suo cadavere fu seppellito nella Cattedrale.

(1) V. il P. Serafino Ruggieri Ist. di S. Maria a Pozzano p. 48 et seg.

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