Manuale della letteratura italiana nel secolo decimonono, 2. ciltG. Barbèra., 1885 |
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Sayfa 13
... cui si parla nell ' idillio La sera del dì di festa , che non pare una popolana ; nel qual caso un tale amore avrebbe du- Vedi nel vol . I di questo Manuale , a pag . 424 . 14 nei rato un po ' a lungo . Nerina GIACOMO LEOPARDI . 13.
... cui si parla nell ' idillio La sera del dì di festa , che non pare una popolana ; nel qual caso un tale amore avrebbe du- Vedi nel vol . I di questo Manuale , a pag . 424 . 14 nei rato un po ' a lungo . Nerina GIACOMO LEOPARDI . 13.
Sayfa 15
... pare l'asserzione che la lirica leopardiana anteriore al 1824 sia tutta un'antitesi storica fra l'an- tica e la moderna vita umana , asserzione applicabile a un terzo appena dei componimenti suddetti , che , com- presivi i tre frammenti ...
... pare l'asserzione che la lirica leopardiana anteriore al 1824 sia tutta un'antitesi storica fra l'an- tica e la moderna vita umana , asserzione applicabile a un terzo appena dei componimenti suddetti , che , com- presivi i tre frammenti ...
Sayfa 16
Giovanni Mestica. una progressiva trasformazione del pensiero leopardiano , a me pare che di nette spartizioni intermedie non ne abbia alcuna , e costituisca perciò un periodo solo ; ove è rappresentata la distruzione di tutte le ...
Giovanni Mestica. una progressiva trasformazione del pensiero leopardiano , a me pare che di nette spartizioni intermedie non ne abbia alcuna , e costituisca perciò un periodo solo ; ove è rappresentata la distruzione di tutte le ...
Sayfa 29
... pare necessa- rissimo ) qualche anno di dimora in paese dove si parli la buona lingua , qualche anno di dimora in Firenze . Allo stesso , ivi . Signore mio carissimo , Recanati , 30 maggio 1817 . lo sapeva appuntino quanto ella mi dice ...
... pare necessa- rissimo ) qualche anno di dimora in paese dove si parli la buona lingua , qualche anno di dimora in Firenze . Allo stesso , ivi . Signore mio carissimo , Recanati , 30 maggio 1817 . lo sapeva appuntino quanto ella mi dice ...
Sayfa 30
... pare , pel pochissimo che ho potuto osservare parlando con alcuni , che favellino molto più af- fettato , e i Romani senza paragone . Certo i pochi forestieri che si fermano qui riconoscono questa cosa e se ne mera- vigliano . E questa ...
... pare , pel pochissimo che ho potuto osservare parlando con alcuni , che favellino molto più af- fettato , e i Romani senza paragone . Certo i pochi forestieri che si fermano qui riconoscono questa cosa e se ne mera- vigliano . E questa ...
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Sayfa 38 - Non mi so più dolere, miei cari amici; e la coscienza che ho della grandezza della mia infelicità, non comporta l'uso delle querele. Ho perduto tutto: sono un tronco che sente e pena.
Sayfa 89 - O natura, o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi?
Sayfa 98 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta...
Sayfa 92 - Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin. Qui non è cosa Ch'io vegga o senta, onde un'immagin dentro Non torni, e un dolce rimembrar non sorga. Dolce per sé; ma con dolor sottentra II pensier del presente, un van desio Del passato, ancor tristo, e il dire: io fui.
Sayfa 195 - Si distinguevano i villaggi, le case, le capanne : il palazzotto di don Rodrigo, con la sua torre piatta, elevato sopra le casucce ammucchiate alla falda del promontorio, pareva un feroce che, ritto nelle tenebre, in mezzo a una compagnia d'addormentati, vegliasse, meditando un delitto.
Sayfa 75 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Sayfa 99 - Spesso quand'io ti miro star così muta in sul deserto piano, che, in suo giro lontano, al ciel confina; ovver con la mia greggia seguirmi viaggiando a mano a mano; e quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando: a che tante facelle? Che fa l'aria infinita, e quel profondo infinito seren? Che vuoi dir questa solitudine immensa? Ed io che sono?
Sayfa 213 - Sì, quel Dio che nell'onda vermiglia Chiuse il rio che inseguiva Israele, Quel che in pugno alla maschia Giaele Pose il maglio ed il colpo guidò; Quel che è Padre di tutte le genti, Che non disse al Germano giammai: Va, raccogli ove arato non hai ; Spiega l'ugne, l'Italia ti do.
Sayfa 57 - ... inganno puerile, ed ho il coraggio di sostenere la privazione di ogni speranza, mirare intrepidamente il deserto della vita, non dissimularmi nessuna parte dell'infelicità umana, ed accettare tutte le conseguenze di una filosofia dolorosa, ma vera. La quale se non è utile ad altro, procura agli uomini forti la fiera compiacenza di vedere strappato ogni manto alla coperta e misteriosa crudeltà del destino umano.
Sayfa 209 - Cui fu donato in copia, Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, Che accetto il don ti fa. Spira de...