Manuale della letteratura italiana nel secolo decimonono, 2. ciltG. Barbèra., 1885 |
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... ragione dei tempi , degli scarsi mezzi ch'egli aveva , e della sua età si giovanile , può dirsi maravigliosa , si atteneva alla lingua greca ed alla latina . Nè con ciò vuolsi disconoscere il suo valore filologico nella lingua italiana ...
... ragione dei tempi , degli scarsi mezzi ch'egli aveva , e della sua età si giovanile , può dirsi maravigliosa , si atteneva alla lingua greca ed alla latina . Nè con ciò vuolsi disconoscere il suo valore filologico nella lingua italiana ...
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... ragione di affermare che gli ultimi tre canti sono superflui ; ma è ben più vasta . Perocchè essa si agita in mezzo a una società che ha certe istituzioni civili e religiose , cultura e scienza ; e tutte queste cose il Leopardi ...
... ragione di affermare che gli ultimi tre canti sono superflui ; ma è ben più vasta . Perocchè essa si agita in mezzo a una società che ha certe istituzioni civili e religiose , cultura e scienza ; e tutte queste cose il Leopardi ...
Sayfa 22
... ragione di affermare che gli ultimi tre canti sono superflui ; ma è ben più vasta . Perocchè essa si agita in mezzo a una società che ha certe istituzioni civili e religiose , cultura e scienza ; e tutte queste cose il Leopardi ...
... ragione di affermare che gli ultimi tre canti sono superflui ; ma è ben più vasta . Perocchè essa si agita in mezzo a una società che ha certe istituzioni civili e religiose , cultura e scienza ; e tutte queste cose il Leopardi ...
Sayfa 24
... ragione , apprende con essa l'impotenza sua contro questa legge fatale della natura ; e viene quindi a riconoscere la natura stessa come sua grande nemica , e a detestare l'atra face del vero . A questa scon- solata filosofia il ...
... ragione , apprende con essa l'impotenza sua contro questa legge fatale della natura ; e viene quindi a riconoscere la natura stessa come sua grande nemica , e a detestare l'atra face del vero . A questa scon- solata filosofia il ...
Sayfa 32
... ragione , che , i piaceri e i dolori umani essendo meri inganni , ' quel trava- glio che deriva dalla certezza della nullità delle cose sia sempre e solamente giusto e vero . E se bene regolando tutta quanta la nostra vita secondo il ...
... ragione , che , i piaceri e i dolori umani essendo meri inganni , ' quel trava- glio che deriva dalla certezza della nullità delle cose sia sempre e solamente giusto e vero . E se bene regolando tutta quanta la nostra vita secondo il ...
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Sayfa 38 - Non mi so più dolere, miei cari amici; e la coscienza che ho della grandezza della mia infelicità, non comporta l'uso delle querele. Ho perduto tutto: sono un tronco che sente e pena.
Sayfa 89 - O natura, o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi?
Sayfa 98 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo, Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta...
Sayfa 92 - Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin. Qui non è cosa Ch'io vegga o senta, onde un'immagin dentro Non torni, e un dolce rimembrar non sorga. Dolce per sé; ma con dolor sottentra II pensier del presente, un van desio Del passato, ancor tristo, e il dire: io fui.
Sayfa 195 - Si distinguevano i villaggi, le case, le capanne : il palazzotto di don Rodrigo, con la sua torre piatta, elevato sopra le casucce ammucchiate alla falda del promontorio, pareva un feroce che, ritto nelle tenebre, in mezzo a una compagnia d'addormentati, vegliasse, meditando un delitto.
Sayfa 75 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Sayfa 99 - Spesso quand'io ti miro star così muta in sul deserto piano, che, in suo giro lontano, al ciel confina; ovver con la mia greggia seguirmi viaggiando a mano a mano; e quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando: a che tante facelle? Che fa l'aria infinita, e quel profondo infinito seren? Che vuoi dir questa solitudine immensa? Ed io che sono?
Sayfa 213 - Sì, quel Dio che nell'onda vermiglia Chiuse il rio che inseguiva Israele, Quel che in pugno alla maschia Giaele Pose il maglio ed il colpo guidò; Quel che è Padre di tutte le genti, Che non disse al Germano giammai: Va, raccogli ove arato non hai ; Spiega l'ugne, l'Italia ti do.
Sayfa 57 - ... inganno puerile, ed ho il coraggio di sostenere la privazione di ogni speranza, mirare intrepidamente il deserto della vita, non dissimularmi nessuna parte dell'infelicità umana, ed accettare tutte le conseguenze di una filosofia dolorosa, ma vera. La quale se non è utile ad altro, procura agli uomini forti la fiera compiacenza di vedere strappato ogni manto alla coperta e misteriosa crudeltà del destino umano.
Sayfa 209 - Cui fu donato in copia, Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, Che accetto il don ti fa. Spira de...