LODOVICO PATERNO. QUANTO Amor possa in giovenil pensiero E'l tutto m'insegnate a parte a parte, Tornar di novo in vita ancor ne spero. Che Nè de' sprezzarsi un boschereccio suono sorge dalle selve infra pastori, Se ben quei più famosi non adegua; Poichè agli Dei, che su nel ciel or sono, Piacquer boschi talvolta, ombre ed orrori; Ciascun il genio suo conosca e segua. LODOVICO PATERNO. DEH non sprezzar tante preghiere omai, Padre dell' ore più felici e liete, Sonno benigno, universal quiete, Ch' alle lagrime altrui rimedio dai; Or tutto'l mondo tace, e tu che fai? Spargimi tosto di licor di Lete; Abbian tregua i martir, taccian i lai. Se con le larve, d' ogni effetto vote, M'apporterai sta notte il mio bel Sole, L'antro, ov' or giaccio, a te sia dato in sorte; Sovra 'l cui limitar di lunghe note Staran più d'un età queste parole; Antro sacro al gran Dio, frate alla Morte ! LODOVICO PATERNO. AURA, che levemente infra le fronde Lusinghi 'l bosco onde Mirtilla uscìo; Ruscel, che con le tue sì lucid' onde Mormorando accompagni il pianger mio; Apriche piagge, e valli erme e profonde, Ov' ogni ninfa la mia voce udìo; Colli, ove sparse le sue treccie bionde Quella, che innanzi tempo, oimè! morìo; Alla cetera mia rivolta in pianto, Che sì lieta sonò l'amato nome, Pongo eterno silenzio; e a voi la dono. LODOVICO PATERNO. RICCHE piante di fresche ombrose fronde, Sotto cui mille ninfe il dì si stanno ; Rio, che ristori ogni gravoso affanno Col suon ch'a i pianti miei dolce risponde ; Monte, per le cui valli atre e profonde Tante fere sicure in schiera vanno ; Poggi, nelle cui grotte a mio sol danno L'aura nel maggior caldo egra s' asconde ; Piagge felici, avventurosi sassi, Ove ad ognor con la memoria torno, E sì v'invidio il Sol che tra voi stassi ; Dite, di questi più begli occhj intorno Mirasti mai? dite se altrove fassi Più bella Aurora, o più sereno giorno? LODOVICO PATERNO. AURE, O Aure! che 'l ciel nudo e sereno Cingete con le piume innamorate, E fra le selve dolce mormorate, Spargendo i sonni alle fresch' ombre in seno; D'amomo e croco, e questi d' odorate Vi sparge Icon, che'l mezzo dì vien meno. Ei mentre a ventilar le biade attende, E rocamente al suon Eco risponde, Scacciate voi le paglie a parte a parte. |