Componimenti lirici: de' più illustri poeti d'Italia, 3. ciltT. Becket, 1802 |
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Sayfa 12
... tempo e de ' fati Sento gli sdegni e i danni ; Ma son signori i versi miei degli anni . Roma su i sette colli or lieta senti Giunger di Febo i gloríosi modi , E delle belle lodi Risonarti d'intorno i primi accenti : 12 CANZONI .
... tempo e de ' fati Sento gli sdegni e i danni ; Ma son signori i versi miei degli anni . Roma su i sette colli or lieta senti Giunger di Febo i gloríosi modi , E delle belle lodi Risonarti d'intorno i primi accenti : 12 CANZONI .
Sayfa 112
... sento Per lei doni maggiori Di tutti i regni tuoi , Nè tu recargli , nè rapirgli puoi , E come non comprende il mio pensiero Le splendide venture , Così il pallido aspetto ancor non scorgo Delle misere cure : L'orror di queste spoglie E ...
... sento Per lei doni maggiori Di tutti i regni tuoi , Nè tu recargli , nè rapirgli puoi , E come non comprende il mio pensiero Le splendide venture , Così il pallido aspetto ancor non scorgo Delle misere cure : L'orror di queste spoglie E ...
Sayfa 127
... sento : Come vedrassi mai ( dicean ) sepolto L'onor di Roma , nel cui seno il Cielo Pose del regno suo l ' alta ragione , E pose insieme il suo Ministro e i suoi Fedeli , e donde in noi Tanta si sparse di timor cagione ? Noi non possiam ...
... sento : Come vedrassi mai ( dicean ) sepolto L'onor di Roma , nel cui seno il Cielo Pose del regno suo l ' alta ragione , E pose insieme il suo Ministro e i suoi Fedeli , e donde in noi Tanta si sparse di timor cagione ? Noi non possiam ...
Sayfa 153
... sento il pondo . In te ne fu dal ciel mandato in terra L'albergo di virtù con tal valore , Ch ' ogni cosa terrestre a lui s ' inchina . In te fuggì del mondo invidia e guerra , E'l Sol più che mai lieto apparse fuora , Perchè nascer ...
... sento il pondo . In te ne fu dal ciel mandato in terra L'albergo di virtù con tal valore , Ch ' ogni cosa terrestre a lui s ' inchina . In te fuggì del mondo invidia e guerra , E'l Sol più che mai lieto apparse fuora , Perchè nascer ...
Sayfa 164
... sento ad or ad or soavemente Parlar Madonna sola tra le fronde Di questi boschi inospiti e selvaggi : Veggio quel maggior Sol , che mi s ' asconde , Levar con l'altro insieme all ' oriente , Ed abbagliarlo con più vivi raggi . GIUSTO DE ...
... sento ad or ad or soavemente Parlar Madonna sola tra le fronde Di questi boschi inospiti e selvaggi : Veggio quel maggior Sol , che mi s ' asconde , Levar con l'altro insieme all ' oriente , Ed abbagliarlo con più vivi raggi . GIUSTO DE ...
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Sayfa 141 - 1 ciel e la terra e '1 vento tace, e le fere e gli augelli il sonno affrena, notte il carro stellato in giro mena e nel suo letto il mar senz...
Sayfa 300 - Funesta dote d' infiniti guai, Che in fronte scritti per gran doglia porte ; Deh, fossi tu men bella, o almen più forte, Onde assai più ti paventasse, o assai T...
Sayfa 287 - Ne gli anni acerbi tuoi purpurea rosa sembravi tu, ch'ai rai tepidi, a l'ora non apre '1 sen, ma nel suo verde ancora verginella s'asconde e vergognosa; o più tosto parei, che mortai cosa non s'assomiglia a te, celeste aurora che le campagne imperla ei monti indora lucida in ciel sereno e rugiadosa.
Sayfa 137 - Forse di cosa che non v1 è presente, Venite voi di sì lontana gente, Come alla vista voi ne dimostrate? Che non piangete, quando voi passate Per lo suo mezzo la città dolente, Come quelle persone, che neente Par che intendesser la sua gravitate. Se voi restate per volere udire, Certo lo core ne* sospir mi dice, Che lagrimando n
Sayfa 300 - Né te vedrei, del non tuo ferro cinta, Pugnar col braccio di straniere genti , Per servir sempre o vincitrice o vinta.
Sayfa 143 - n parte rasserena il cor doglioso. Allor raccolgo l' alma, e poi ch' i' aggio Di scovrirle il mio mal preso consiglio , Tanto le ho a dir che incominciar non oso.
Sayfa 146 - Gli occhi di ch'io parlai sì caldamente, E le braccia e le mani , ei piedi e '1 viso , Che m'avean sì da me stesso diviso, E fatto giugular dall' altra gente ; Le crespe chiome d'or puro lucente, , E '1 lampeggiar dell...
Sayfa 111 - Già non può star su l' ale il gran momento." " Una felice Donna ed immortale, Che dalla mente é nata degli Dei, (Allor risposi a lei,) II sommo impero del mio cor si tiene, E questa i miei pensieri alto sostiene, E gli avvolge per entro il suo gran lume, Che tutti i tuoi splendori adombra e preme : E se ben non presume Meritare il mio crin le tue corone, Pur su l...
Sayfa 141 - ... 1 mio stato, d'ira e di duol piena; e sol di lei pensando ho qualche pace.
Sayfa 176 - BElle fresche e purpuree viole che quella candidissima man colse, qual pioggia o qual puro aer produr volse tanto più vaghi fior che far non suole ? Qual rugiada, qual terra, ovver qual sole tante vaghe bellezze in voi raccolse ? Onde il soave odor natura tolse o il ciel ch' a tanto ben degnar ne vuole ? Care mie violette ; quella mano che v...