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re declaramus, ac propterea a quovis privilegio gestandi etiam antiqua Ordinis insignia decidisse decernimus.Denique ut hoc futurisque temporibus nemini ad hujusmodi honorem pateat aditus, nisi iis tantum, qui eumdem honorem per similes Apostolicas Litteras sunt consequuturi, eadem plena auctoritate Nostra Apostolica harum Litterarum vi, omnibus, et singulis cujusque ordinis, gradus, et conditionis privilegium concedendi hunc Ordinem penitus auferimus, etiamsi privilegium ipsum a Romanis Pontificibus Praedecessoribus Nostris per Apostolicas Litteras, et peculiares Constitutiones obtinuerint, atque iccirco Apostolicis Litteris fel. rec. Paulli III Decessoris Nostri privilegium idem respicientibus, ac die XIV Aprilis anno MDXXXIX sub plumbo datis, atque a rec. mem. Julio III, Gregorio XIII, et Sixto V Praedecessoribus item Nostris denuo, ut asseritur, confirmatis, et aliis quibusque omni ex parte, ejus rei ergo, expresse derogamus, illasque in posterum nullius roboris esse decernimus, atque jube

privilegio di portare pur anco le antiche insegne dell'Ordine. Finalmente perchè, e adesso e in progresso di tempo, niuno a tale onore possa venire ammesso se non se coloro che lo conseguiscano con Apostolico diploma; con la pienezza della nostra autorità Apostolica, ed in forza delle presenti, togliamo affatto a chiunque di qualsivoglia ordine, grado e condizione, il privilegio di concederlo, quantunque avessero ottenuto il privilegio stesso da romani Pontefici Nostri Predecessori per mezzo di lettere Apostoliche e particolari Costituzioni, derogando espressamente a tale effetto in ogni parte alle Bolle del Pontefice Paolo III di fel. mem. riguardanti un tal privilegio, e date Ii 14 aprile dell' anno 1539; e di nuovo, come si asserisce, confermate dai Successori Giulio III, Gregorio XIII, e Sisto V, di ricord. mem. e ad altre qualunque esse sieno, dichiarando ancora e ordinando che queste in avvenire non abbiano alcun valore. Ed affinchè possano con certezza conoscersi tutti quelli che con Pontificia concessio

mus. Ut autem certe illi omnes cognosci possint, qui hujusmodi honorem per similes Pontificias Litteras jam sunt consequuti, volumus, ut intra octo menses qui Ro

mae morantur eorum Pontificium diploma S. R. E. Cardinali a Nostris Brevibus exhibere, qui vero in Pontificia Nostra ditione sunt, illud proprio Antistiti, seu Ordinario ostendere teneantur. In eam profecto spem erigimur fore, ut nova haec Auratae Militiae instauratio, atque honoris accessio optatum exitum consequatur, utque omnes, qui Apostolicis Litteris in ipsum Ordinem jam adlecti fuerunt, vel in posterum erunt adlegendi Nostris votis quam cumulatissime respondeant, ac nihil inausum, nihilque intentatum relinquant, quo de orthodoxa fide, de Petri Cathedra, deque civili republica quibusque praeclaris rebus summopere merere nitantnr. Haec statuimus, volumus , atque mandamus, praecipimus, et jubemus

decernentes has praesentes litteras, resque omnes in eis expressas semper, ac perpetuo validas, et efficaces existere, et fore

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ne un tale onore già conseguirono, vogliamo che nel termine di otto mesi coloro i quali dimorano in Roma esibiscano il loro diploma alla Segreteria de' Brevi; quelli poi che si trovano nello Stato Pontificio, siano obbligati di mostrarlo al proprio Vescovo od Ordinario. Noi speriamo certamente, che questa nuova riforma dello Speron d'Oro, novello lustro accresca a quest' Ordine, conseguisca il bramato fine : e che tutti coloro, i quali per Breve già furono aggregati all'Ordine stesso, o verranno in appresso aggregati, corrisponderanno pienamente ai nostri voti, e nulla lasceranno intentato con illustri azioni per rendersi grandemente benemeriti della Cattolica Fede, della Cattedra di S. Pietro e della civile repubblica. Così stabiliamo vogliamo, ordiniamo, prescriviamo e comandiamo, decrctando che le presenti, e le cose tutte in esse espresse, sempre e perpetuamente sicno, e sien per esser valide ed efficaci, e debbano avere il loro pieno ed intero effetto: e che da tutti, cui spetta e spetterà, sieno inviolabilmen

suosque plenarios, et integros effectus sortiri debere, atque ab omnibus, ad quos spectat, et spectabit inviolabiliter observari, dictisque in omnibus, et per omnia plenissime suffragari, sicque in praemissis per quoscumque Judices, Ordinarios, et Delegatos, etiam causarum Palatii Apostolici Auditores, Sedis Apostolicae Nuntios, et Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinales, etiam de latere Legatos, sublata eis, et eorum cuilibet quavis aliter judicandi, et interpretandi facultate, et auctoritate, judicari, ac definiri debere ac irritum et inane, si secus super his a quoquam quavis auctoritate scienter, vel ignoranter contigerit attentari. Non obstantibus commemoratis Apostolicis litteris rec. mem. Benedicti XIV de ejusdem Ordinis Cruce editis, et Pauli III Praedecessorum Nostrorum de privilegio concedendi illum Ordinem datis atque a Julio III, Gregorio XIII, et Sixto V Decessoribus pariter Nostris quovis modo approbatis, nec non Nostra, et Cancellariae Apostolicae regula de jure quaesito non tollendo, ac aliis

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Cardinali della S. R. C. anche Legati a latere, tolta ad essi ed a ciascun di loro qualsivoglia facoltà ed autorità di altrimenti giudicare e interpretare, debba giudicarsi e definirsi, e che irrito e nullo sia tutto ciò che in contrario da qualsivoglia persona con qualunque autorità scientemente o ignorantemente avverrà che si attenti. Non ostante le ridette lettere Apostoliche de' Nostri Predecessori Benedetto XIV pubblicate sulla Croce dell' Ordine medesimo, e di Paolo III date sul privilegio di concederlo, e da Giullo III, Gregorio XIII, e Sisto V in qualunque modo approvate; come anche la regola Nostra e delia Cancelleria Apostolica di non togliere il gius quesito, ed altre Apostoliche, ed emanate ne' Concili universali, provinciali e sinodali, le generali o speciali Costituzioni ed Ordinanze, e

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apostolicis, atque in universalibns provincialibusque et synodalibus Conciliis editis generalibus, vel specialibus Constitutionibus, et Ordinationibus, et quoties opus fuerit ejusdem Equestris Militiae Auratae Ordinis etiam juramento, confirmatione Apostolica, vel quavis firmitate alia roboratis, statutis, et consuetudinibus privilegiis quoque, indultis, et litteris Apostolicis in contrarium praemissorum quomodolibet concessis, confirmatis, et innovatis; quibus omnibus, et singulis illorum tenores praesentibus pro plene, et sufficienter expressis, ac de verbo ad verbum insertis habentes, illis alias in suo robore permansuris, ad praemissorum effectum hac vice dumtaxat specialiter, et expresse derogamus, aliisque etiam expressa et individua mentione ac derogatione dignis in contrarium facientibus quibuscumque.

Datum Romae apud sanctum Petrum sub annullo Piscatoris die XXXI. Octobris MDCCCXLI Pontificatus Nostri anno undecimo.

quante volte faccia di bisoguo, del medesimo Ordine Equestre dello Speron d'Oro, anche con giuramento, conferma Apostolica, o in altro modo avvalorate, stabilite, c le consuetudini, i privilegi ancora, indulti, e lettere Apostoliche contro le premesse cose in qualsivoglia maniera concedute, confermate e rinnovate alle quali cose tutte, ed a ciascuna di essc, avendo il loro tenore come pienamente e bastevolmente espresso e inserito parola per parola nelle presenti, ed a quelle che altrimenti rimarrebbero in vigore, all'effetto delle cose premesse per questa volta soltanto specialmente ed espressamente deroghiamo, siccome alle altre tutte degne ancora di espressa ed individuale menzione e deroga che facessero in contrario.

Dato in Roma presso S. Pietro sotto l'Anello del Pcscatore il dì 31 ottobre 1841 nell'anno undecimo del Nostro Pontificato.

.A C. LAMBRUSCHINI

A. C. LAMBRUSCHINI

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(1). Le primiere insegne che potranno avere i commendatori, ed i cavalieri dello Speron d'oro di nuova riforma, che in avvenire saranno nominati, e di cui fa menzione il presente Breve sono, l' uniforme simile al figurino riportato in quest' opera alla pag. 162, la spada e gli sproui d'oro, ma dovranno gli uni, e gli altri variare nel colore del nastro, che d'ora innanzi per essi sarà di seta striato rosso, e nero, come ancora nel modo di portare la Croce che viene loro prescritto dal Breve stesso, e come si osserverà dagli schemi inserti a quest' appendice.

(2). Le antiche insegne che potranno portare gli antichi cavalieri dell'ordine suddetto, cioè quelli che si trovano già nominati con Brevi Apostolici sono; la sopradetta uniforme, la spada, gli sproni d'oro ai talloni, e la collana d'oro, appesa alla quale dovranno portare la Croce della forma, e grandezza stabilita da Benedetto XIV, il di cui schema trovasi parimenti inserto alla pag. 94, qual Croce potrà portarsi al collo, come per lo innanzi appesa ad un nastro rosso, tenendo questo luogo della collana, come si disse alla pag. 61 dell' opera stessa.

I privilegi poi mantenuti tanto agli antichi cavalieri con Breve Apostolico, quanto ai nuovi riformati, che dovranno nominarsi, restano in vigore quelli stessi indicati nella Bolla di Paolo III, che potranno essere compatibili colle attuali circostanze e legislazioni, meno quelli aboliti dal sacro concilio di Trento.

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