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si chiamano luterani. Ma questi che, come ho detto, si accordan tutti alla distruzione delle persone e luoghi sacri, ed usurpano le entrate loro, si dividono poi in diverse sette.

La prima è di Lutero, che oltre che leva del tutto ogni preeminenza del papa e potestà pontificia, danna la confessione generale di tutti li peccati mortali, pone la comunione generalmente di tutti li adulti e non adulti sotto ambo le specie, rimuove ogni merito di ciascheduna buona opera umana, toglie via ogni voto di religione, sì che vuol che tutti li preti e religiosi di qualunque sorte possino, restando ancora sacerdoti, prender moglie, e le monache sacre marito; non vuole che li cristiani siano obbligati ad alcun digiuno da cibo veruno, nè ad osservare qualsivoglia festa; distrugge le immagini tutte, e rimuove molti altri riti e costituzioni della chiesa sì nel culto divino, come nel modo del vivere del cristiano, che lungo saria a narrar tutto; e basta ora aver detto li articoli principali.

La seconda è quella di Zuinglio ', che trall'altre cose v'aggiunge per articolo principale del suo, che in tutto rimuove la transmutazione dell'ostia e del vino in sangue e corpo di Cristo, e dice il detto dell' Evangelio e di san Paolo in quest'articolo doversi intendere solamente in figura; la qual setta specialmente si ritrova tra Svizzeri e nelle terre vicine, ed è stata seguitata da Ecolampadio in Basilea *.

I Svizzero del contado di Zurigo, il primo apostolo della riforma luterana, nella sua patria. Pare anzi che prima di Lutero avesse annunziato dottrine discordanti da quelle della Chiesa Romaua : « Antequam Lutherus in lucem emer« serat, Zwinglius et ego inter nos communicavimus de pontifice dejiciendo, « etiam dum ille vitam degeret in eremitorio »>. (Hottingeri Hist. Ecel·

V. VI, pag. 207, Epist. Capitonis ad Bullingerum ).

Più veramente originario che nativo di Basilea, perchè egli nacque nella

La terza è delli Anabattisti, li quali vogliono che tutti li cristiani si battezzino adulti e non infanti,e quelli che sono battezzati nelle fascie, come è il general uso, s' abbino a ribattezzare '.

Finalmente v'è la quarta, peggiore di tutte l'altre, d'alcuni che dicono, che secondo la vita delli apostoli niun dee possedere alcuna ricchezza propria, ma tutti li beni si devon mettere in comune, e che tale deve essere la vita di tutti li cristiani, e questa è quella setta che seguirono li villani: alla quale altri, che si chiamano spiritali, aggiungono che tutto quello che dall'appetito dell' uomo si muove sia lecito di fare a ciascheduno; da che si fa non solamente la robba, ma le donne ancor comuni a tutti, e di più si permette ogni incestuosa e bestial libidine purchè ad alcuno venga voglia d'usarla '.

città di Veinsberg in Franconia. Il suo vero nome era Hausschein (luce domestica) ch'egli mutò, secondo l'uso dei dotti del suo tempo, in quello di Oecolampadio, che in lingua greca vale lo stesso. Prese assai giovine i voti dell'ordine di Santa Brigida nel monastero di Alton-Munster presso Augusta, donde fu presto strappato dalle dottrine dei novatori ch'egli seguì però con molta moderazione. Nacque nel 1482 e mori nel 1531, per dolore, se si dee credere ad alcuni de' suoi biografi, degli eccessi nei quali vide trascendere i seguaci della riforma.

Da questa negazione del battesimo nella forma ortodossa trasse la setta il nome di Anabattista. Fu primo institutore di essa il vittemberghese Carlostad. 2 Questa che il Tiepolo risguarda come una quarta setta, non è altro che la medesima degli Anabattisti, considerata negli orribili eccessi nei quali precipitarono i discepoli di Carlostad, e contro cui lo stesso Lutero si pronunciò colla maggiore violenza. Nelle guerre intestine o dei villani suscitate dai principj sovvertitori d'ogni ordine sociale predicati dagli Annabattisti Matthias, Boccold, Muncer e loro seguaci, Lutero fu uno dei principali incitatori dei principi cattolici e protestanti contro costoro; i quali dannava egli alla esecrazione degli uomini con pubblici scritti, dichiarando non essere contro loro altro riparo che un'assoluto esterminio. Vedi lo scritto suo contra scelestes Prophetas vel fanaticos, e l'epistola contra Latrones et Sicarios rusticos Vedi ancora la nota a pag. 101-102.

Insomma a tanta licenza par che siano venuti in alcun luogo questi popoli, che a ognuno vogliono che sia lecito parlare e predicare dalla fede, e levar nuove sette, secondo il libito loro, la qual cosa pone estrema confusione in ogni luogo. E questi tali seduttori per più largamente diffondere le loro opinioni, non possendo in ogni luogo predicare, per essergli pur questo vietato in molti luoghi, hanno scritto e fatto imprimere tutte le opinioni loro nella lingua propria volgare, si che ne hanno piena tutta l' Alemagna; e dove essi non possono andare ne vanno questi libri che leggonsi in ogni casa almeno occultamente, ed ogni bassa e vil persona, ogni femmina vuol disputare dell' Evangelio e delle epistole di san Paolo e della fede; ed in questo modo hanno fatto opera tale, che, sebbene per cura e studio di molti principi cattolici si è servato in molti stati ancora intatto e puro l'antico culto divino, e rito del viver cattolico, sì che in questo non si è fatta mutazione, nondimeno si è fatta una disposizione tale nelli popoli che li più inclinano volentieri, quando non fosse loro divietato, a qualcuna di queste sette per la licenza del vivere più libero e secondo l'inclinazione dell'appetito proprio, e libertà maggiore che ciascheduna gli concede, naturalmente desiderata da ognuno. Il che si comprende ragionando con diversi in tutte quasi le terre che si tengono per cattoliche; di modo che si può ben con ragione dubitare che se il nostro Signore Iddio non vi pone in qualche modo la mano sua, tutta questa provincia presso a poco divenga luterana, cioè che in un modo o in un altro si rimova dal solito rito del vivere cristiano; e non solamente l'una città dall'altra, ma in una medesima casa le persone si facciano tra sè di fede diverse, ed andando

poi di tempo in tempo di male in peggio, si perda del tutto ogni religione, e si torni alla fierezza antica di vivere, perchè ogni giorno si vede qualche terra dar volta, e le già declinate accrescere l'error loro, e farsi di setta peggiore e più enorme, e molti dei principi ancora non pure secolari ma ecclesiastici titubare di modo che poco manca che non precipitino. E se alcuno di questi comincia una volta, come già si mormora d'alcuni dei principali, dubito che si vedranno tutti li altri poi precipitosamente andargli dietro ad una medesima rovina, il che credo che sia per portare tanta confusione alla religione cristiana, ed alli stati e popoli di quella provincia, che la vedremo o udiremo un giorno andar tutta sotto sopra; e Dio voglia che non sorta poi di essa rovina tale, che abbia a dare addosso a qualche paese vicino.

Da tutte queste passioni che ho di sopra narrate si può facilmente congetturare quel che ne possa seguire nella detta provincia, e quanto sia per li altri stati vicini da temere di lei. Imperochè essendo sì nelle cose pertinenti al dominio, come in quelle pertinenti alla religione tanto diversa, pare impossibile che si convenghino insieme, e unitamente piglino alcuna impresa che tocchi specialmente la grandezza particolare d'alcun principe suo; perchè oltre che la gelosia non li lascia acconsentire che il vicino loro si faccia maggiore, essendo poi nell' opinione della religione tra sè stessi tanto contrarj, è più da dubitare che tra loro nasca guerra, che da temere che insieme la movino ad altri. Così non hanno voluto nella dieta d'Augusta consentire soccorso alcuno al serenissimo re Ferdinando per la ricuperazione del regno d'Ungheria, nè per conservazione d'alcuna parte

di quello, ma tutto all'imperatore contro Turchi solamente, o in difensione dell'Alemagna, o in offensione ancora, quando si facesse impresa generale di tutti li Cristiani.

Dicono inoltre di non volere in alcun caso acconsentire la loro porzione, se prima non sono fatti sicuri che a casa loro dalli altri non gli sia mossa guerra o dato molestia; perchè in vero, oltre tal dottrina di religione, tutti questi dimostrano d'avere la grandezza di questi due fratelli non poco sospetta, nè la vorrebbero vedere maggiore. La quale però più volentieri, e con minor risguardo consentirebbero all' imperatore, per parergli e più amico di quiete e di pace, e meno ambizioso di grandezza maggiore e di stato, e aver pure a stargli lontano, che al serenissimo re de' Romani che gli ha da esser sempre appresso, e pare più vivo ed efficace, e di maggiore spirito, e più cupido d' augumentare e dignità e dominio; il che manifestamente s'è veduto in questa elezione come s'è particolarmente detto di sopra. È ben vero che se volessero ambe le maestà promettere ai luterani di non gli essere nemici, e assentire che tenessero le loro opinioni e vivessero liberamente a modo loro, avrebbero, come si dice, da loro ciò che volessero ( e già in diverse occasioni s' intende che gli hanno questi con tali condizioni offerto in ogni impresa loro contro di ciascheduno buon numero di gente pagata a lor proprie spese), ma esse nou gli hanno mai voluto fin qui prestar orecchie. Ed ancor quando si fece la sollevazione de' villani, si dice ch'essi offersero al re Ferdinando di farlo solo signore di tutta la Germania se voleva farsi lor capitano, ed insieme distruggere e scacciar li altri principi e signori d'Alemagna.

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