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De' Svizzeri il re cristianissimo non si fida, nè li ama, perchè li reputa poco fedeli, e gente inobbediente in un esercito. Ma pur gli conviene star bene con loro, perchè sono contermini alla sua Borgogna, la quale, come altre volte hanno fatto, potriano assaltare, ed anco travagliar tutta la Francia. E però li tiene provvisionati ed in publico ed in privato. In publico, dico, perchè dà ordinariamente a ciascun cantone scudi mille cinquecento all'anno; li quali sono tredici, che fanno scudi diciannove mila e cinquecento. In privato dà pensione a' particolari: che altre volte, avanti queste sette luterane, dava più di scudi sessanta mila l'anno, ma dopo che sono venute queste sette, alcuni cantoni non vogliono che i particolari tolgano pensioni, e così ora le pensioni particolari non passano scudi quaranta mila, che in tutto sommano colla publica sessanta mila. Oltra le quali, gli dà ancora ogni anno, per causa di querele vecchie, danari assai. Le quali sono accordate in tanto all'anno, di modo che in pochi anni saranno pagati. E perchè questo re non li vorrebbe in alcun esercito, perchè non si fida di loro, nè anco si fida lasciarli, in tempo ch'abbia l'esercito fuori di Francia, in casa, perciochè assaliriano senza fallo la Francia, ha deliberato di averne quattro o cinque mila e non più, acciochè non siano tanti che non si possano governare nell'esercito. E gli pare in tal modo assicurarsi di loro.

Serba il re cristianissimo l'amicizia con il re di Portogallo, il quale colla maggior diligenza ed osservanza la custodisce. L'oratore di Portogallo mi ha detto che il suo re teme assai di Cesare, onde desidera la grandezza

Giovanni Ill.

di Francia. Il re di Portogallo, com'è noto, nei luoghi dell'Indie ', li quali ha fatto suoi ex veteri occupatione, non solamente vuol avere la superiorità, ma non vuol ch' alcun altr'uomo, sia chi si voglia, vada a quelli luoghi. Ed essendo andati molte volte al Brasile, Francesi di Normandia, di Bretagna e di Piccardia, sono stati molto mal trattati da' Portoghesi; `di modo che son nate gran querele in Francia contra Portoghesi. E pur vogliono mantenere questa proprietà anche Francesi ed altri che vanno là. E così questa materia sta in una longhissima trattazione, dalla parte de' Francesi nell'ammiraglio, e dalla parte de Portoghesi nel suo oratore, il quale con presenti grandi che egli dona all'ammiraglio, tiene la cosa in lungo. A questo poi s'aggiunge che in Portogallo è una figliuola della regina di Francia, che fu maritata in primo matrimonio nel predecessore di questo re di Portogallo, la quale è molto ricca, perchè ha di dote scudi quattrocento mila; e il guadagno ch'ha fatto questa dote nelle Indie, si mette in cento mila; e poi la dote della madre, che è in Francia, di scudi duecento mila, per la quale è obbligata la contea di Lorena; e poi tutti li vestimenti e gioie sue che in effetto sono di una valuta inestimabile. Questa figliuola il re di Portogallo offerisce al re di Francia per il delfino; e la causa è molto sollecitata dalla regina di Francia sua madre; e con tanta maggior istanza che non la ponno dare al primogenito del re dei Romani, perchè pare che serbino quel prencipe

Vuolsi intendere le Indie occidentali, e precisamente il Brasile.

2 Vale diritto, e in questo luogo diritto di dimora.

3 Eleonora d'Austria sorella di Carlo V, sposata nel 1526 a Francesco I re di Francia, era vedova del grande Emanuele di Portogallo, morto nel 1521, col quale aveva avuta la figliuola Maria, di cui qui s'intende parlare.

per la figliuola dell' imperatore, la quale non vogliono che vada fuori della famiglia d' Austria, perchè dubitano della debolezza del figliuolo dell' imperatore: ed in tal caso la figliuola succederia. Il che è pur causa che non lascierà mai fare il matrimonio della figliuola dell'imperatore nel delfino'. Portogallo vorrà adunque con questo matrimonio del delfino metter fine alle querele di Brasile; cioè che il re cristianissimo si obbligasse per i suoi di non vi andare. Ma la pratica va in lungo, perchè in effetto il matrimonio non piace al re cristianissimo. *

All'illustrissimo duca Alfonso (I) di Ferrara il cristianissimo non portava amore, perchè conosceva in effetto ch'egli seguiva la parte cesarea. E però fece un editto nel suo regno che tutti quelli che avevano beni della corona di Francia, per ogni titolo qual si voglia, dovessero lasciarli come beni che non si potevano alienare; di sorte che tutti ritornavano alla corona. E la maggior parte furono restituiti, eccetto alcuni stati che il re cristianissimo aveva dati per istromento ad esso duca, al tempo che il duca Ercole tolse madama Renea per consorte delli quali traeva forse scudi dieci mila l'anno. Il duca di Ferrara, aveva credito per danari e monizio

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E veramente Maria d'Austria, la figliuola di Carlo V, alla quale si riferisce ora il discorso, fu unita nel 1548 al primogenito di Ferdinando 1, Massimiliano, che fu il secondo imperatore del nome suo e col quale ebbe fecondissima prole,

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E veramente non ebbe luogo, e la principessa Maria di Portogallo della quale si parla, morì nel 1578, illibato virginitatis flore, singularisque virtutis exemplo spectatissima. (Vasconcelli Anacephalæosis XVIII).

3 Parla in tempo preterito, perchè allora il detto duca era morto.
4 Ossia, perchè il re era debitore al duca di forti somme, per le quali

gli aveva fatto assegnazioni sopra beni della corona .....

5 Ercole II, figliuolo di Alfonso I, sposò nel 1528 Renata secondogenita di Luigi XII, e sorella della regina Claudia prima moglie di Francesco I.

pon

ni date al campo francese quando era in Italia: nè mai il re al duca l'ha voluto restituire in effetto, benchè con parole non l'ha mai negato. Morto il duca Alfonso, Francesi si levorno in una grandissima speranza che il duca Ercole suo figliuolo, come quello che aveva madama Renea per consorte, dovesse procedere con l'imperatore più riservatamente; e con questa opinione il re ha procurato con ogni poter suo d'acquetarlo con il tefice, perchè egli sperava, quando l'avesse accordato col papa, che gli fosse obbligato. E però gli promise i novant' uno mila scudi, di cui gli è debitore. Ma da poi che è andato da Cesare, è fatto in malissimo predicamento con Francesi. E per quello che io intendo, monsignor della Matteglia, che è stato oratore del re apresso il duca, dice che madama Renea non è molto ben trattata. Di modo che, essendo già dato assegnazione del danaro per tutto quest'anno che ha cominciato questo gennaro, e fatte le scritture necessarie, la deliberazione pare che sia andata a monte.

Della potenza del re cristianissimo, io stimo che sia più forte che altro re di Francia sia stato gran tempo sa; perchè ha più gran stato di Francia, e quello ha più obbediente e più unito ch'altri abbino avuto. Perchè questo ha congiunto così la Bretagna alla corona, come li altri stati, lo che nessun altro re ha avuto. Ha ancora in

Il 31 ottobre del 1534.

2 La preponderanza di Cesare in Italia, e gl'interessi veri dello stato che meglio si assicuravano nell'alleanza dell'imperatore, il quale li aveva tanto apertamente tutelati nel 1530 contro il pontefice, poterono sopra Ercole II più che i vincoli del sangue, e si tenne alieno da Francia; la quale dovendo ne' suoi disegni favorire il pontefice, si presentava poco sicura difenditrice degl' interessi del duca di Ferrara.

3 Vedi la nota prima a pag. 165.

corporato il ducato di Borbone': e morta la regina Maria, che fu consorte del re Aluigi, ha sparamiato scudi trenta mila all'anno. Soleva avere tre mila lancie, e cavalli leggieri sei mila, che loro chiamano arcieri; ma se ben questi arcieri erano tutti soggetti ai capitani ed uomini d'arme, il re poco se ne serviva. Ora li ha ridotti in lancie due mila, e arcieri tre mila, che sono benissimo pagati da un anno e mezzo in quà; benissimo armati ed all'ordine, per quello che io stesso ho avuto, e per quello si dice. Ha sette legioni dei suoi paesani, di sei mila fanti l'una, che fanno fanti quarantadue mila; parte buoni, come quelli che sono alle frontiere di Borgogna, di Guascogna, del Delfinato, Chiampagna e Piccardia; e parte non pratichi, come quelli di Normandia, Bretagna e Linguadoca. De' quali tutti il re pensa servirsi in esercito di tre legioni solamente: il resto designa tenere in Francia. Ha poi la sua retroguardia de' gentiluomini, li quali per un mese e mezzo sono obbligati a servirlo a loro spese, che fanno il numero di dieci mila, li quali sono per la custodia del regno. deliberato ora di fare un'ordinanza di mille gentiluomini a piedi per la guerra. Per quello che si sa peva alla corte al mio partire, questo re cristianissimo aveva già a suo soldo i detti fanti germani. Può egli avere quanti

Ha

Confiscato nel 1523 per la ribellione del Contestabile.

2 Luigi XII ripudiata, il 7 gennajo 1499, Giovanna secondogenita di Luigi XI, da lui sposata suo malgrado in tempo della sua minore età, sposò, come abbiamo veduto più sopra, Anna di Bretagna; la quale essendo morta il 1 gennajo 1514, nell'ottobre del medesimo anno, egli passò a terze nozze con Maria d'Inghilterra sorella di Enrico VIII, della quale in questo luogo si parla. Questa principessa poi nell'anno stesso della morte del re Luigi suo sposo (1515) si unì a Carlo Brandon duca di Suffolk, del quale ebbe la infelice Giovanna Grey. Mori nel giugno 1533.

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