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terre, le quali vanno in appellazione ai detti consigli, e sono lunghissimi in giudicare.

Sono queste, serenissimo principe, le qualità delle terre, e paesi soggetti al duca di Borgogna, e li costumi de' populi, ed il governo che tengono tra loro.

Le entrate veramente che si cavano per conto delle terre, e che sono spese in cose pubbliche sono tante che saria difficile ad esprimerle. Anversa sola che al presente fa più faccende che Brugges e altre terre, avendo due fiere franche di tre mesi l'una, trae di dazio cento cinquanta mila ducati l'anno. Brugges cento mila, Gante cento mila, Bruselles trenta mila, Malines quaranta mila, Olanda con tutte sue terre e ville da trecento mila, Zelanda con undici sue terre da cento mila, e dal resto del paese può trarsi ducati centocinquanta mila l'anno. Quali entrate sommano da circa un milione d'oro, e di esse entrate le terre hanno obbligazione dar ogn'anno conto al duca e anco delle pubbliche spese.

Fu instituito questo antiquitus dalli signori, con consenso delli populi e principali delle terre, per poter l'uno e gli altri partecipare di dette entrate, delle quali non possono li duchi di Borgogna prendere ordinariamente cosa alcuna, e questo da un tempo che li populi di Fiandra e di Brabante riscossero con i lor danari il Duca ed il paese che stato era da Franzesi preso, e soggiogato. Per la qual cagione i detti restarono liberi, e franchi d'ogni angaria, che per i signori era stata imposta; e non solo questi restarono liberi e franchi, ma tutte l'altre provincie che con questa condizione istessa son pervenute alla casa di Borgogna, la rendita della quale, per questa ragione, è restata pochissima per un principe tale, poichè non passa tra tutti questi paesi

ducati centomila l'anno; e, com'è detto, tutto è stato dopo questo riscotimento. La qual rendita poteva forse nel principio, quando furono riscossi li paesi ed il lor principe da Franzesi, bastare per le spese; ma poi vedendo li signori che questa rendita era assai poca alle grandi spese che occorrevano per giornata, incominciarono a dimandar alli populi, che erano ricchissimi, aiuto per il suo vivere, e poi dimandarono per le guerre che accadevano, e accostumarono li populi ogni sei anni dar un certo aiuto al signore, che poteva essere fra tutti li paesi da circa trecento mila ducati. Di poi essendo venuta per successione la signoria nelle mani del duca Filippo, padre del duca Carlo, egli cominciò pian piano a crescer la dimanda d'aiuto per far guerra a' Franzesi, ed ebbe dalli populi da circa cento cinquanta mila ducati di piùì ogni sei anni; et procedente tempore, in sua vecchiezza si ridusse a far la dimanda ogni quattro anni a ragione di dugento cinquanta mila ducati ogni anno ed il duca Carlo figliuolo suo, che fu grandemente da tutti amato e riverito, ridusse i populi a pagar d'anni qualtro in quattro un milione e quattrocento mila ducati d'aiuto, che venivano ad esser per anno trecento cinquanta mila ducati, che fu assai. E da quel tempo sino a questo sono così ben fermate queste domande, che oramai si può domandare questo estraordinario di trecento cinquanta mila ducati l'anno quasi cosa ordinaria per esservisi già li populi assuefatti.

Nè li detti populi voglion dar questi denari se il duca non va in persona nelle terre principali ogni quattro anni. Ma se per caso il signore volesse prendere alcuna guerra onesta che fusse a soddisfazione dei populi tutti, oltre al denaro detto, gli donariano grand' aiuto, come

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fecero per la guerra contro il duca di Gheldria, alli giorni passati, per la qual'ebbé dalli populi ducati cento cinquanta mila oltre l'aiuto solito.

Questo, signori eccellentissimi, è tutta quella informazione che ho potuto avere, in dieci mesi che sono stato in quel paese, di tutti li populi e terre soggette al duca di Borgogna, ed entrate. Dalli quali paesi, finita la guerra di Gheldria, con la maestà del re morto, e con tutta la sua corte montai in nave a'dieci di gennajo in compagnia di quaranta navi, e con grandissima fortuna, ben nota a vostra serenità, giunsi nel regno d' Inghilterra. Del qual regno mi par conveniente dir con brevità alcuna cosa, essendomi in esso, per difetto dei tempi occorrenti e per i venti contrarj, lungamente ritrovato. Brevemente dunque così cominciarò.

DI ALCUNI PARTICOLARI DEL REGNO D'INGHILTERRA.

Inghilterra è isola e regno ricchissimo e grande, che dalla parte di tramontana tien congiunto il regno di Scozia in modo, che a piede, quando l' acque son basse, si può passar da un canto all'altro: verso maestro tien l'isola d'Ibernia, una giornata lontana dalla

costa.

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È partita questa isola d'Inghilterra in tre parti principali, cioè Anglia, Vallia ' e Cornovallia; e ciascuna di queste parti ha lingua tanto diversa, che l' un populo con l'altro non s' intende. Nelle quali tre parti possono essere in tutto da circa ventidue città, e cinquanta terre murate tra piccole e grandi, e circa mille

Il paese di Galles.

e trecento villaggi; ed in tutti questi luoghi possono essere da fuochi dugento trenta nila. I quali luoghi tutti sono ora pacificamente soggetti al presente re d'Inghilterra ', uomo di anni cinquantaquattro, assai ben disposto della persona, savio, prudente, non odiato, nè eziam molto amato dalli suoi populi; il quale tiene un solo erede, il principe di Galles, nominato Enrico, giovine di anni sedici in circa, naturalmente nemico de' Franzesi e maritato in una figlia del re di Spagna 3. Nacque nell'anno 1491 a di ventotto di giugno.

Cava questo re d'Inghilterra prima d' entrate pertinenti alla corona, sopra li dazj ed altre cose, ducati cento mila l'anno. Poi dalli dazj di tutte le terre e provincie dell'isola ducati quattrocento mila l'anno. Tiene oltre di questo, di decime che impone ogni tre anni al clero, e de' temporali beni che vanno in morte dei vescovi alla corona, cento mila ducati, ed eziam, per avere in custodia gli orfani de'nobili della patria, ducati centocinquanta mila per anno. Possiede ancora il presente re delle entrate delli principali duchi e signori del regno, ch' egli ch'egli a suo tempo ha fatto morire, per circa ducati cinquecento cinquanta mila, le quali entrate tutte sommano da un milione e trecento mila ducati.

Non spende esso re, tra spese di corte e gente d'ar

Enrico VII.

* Che fu, pochi anni dopo, Enrico VIII.

3 Caterina, minor sorella della soprannominata Giovanna di Borgogua. Il Quirini la dice a questo luogo figliuola del re di Spagna, perchè questo titolo fu riconosciuto a Ferdinando il Cattolico dopo la presa di Grauata, e perchè veramente quasi tutta la nazione spagnuola si comprendeva allora nella dominazione della corona di Castiglia, che Ferdinando tenuc unitamente a sua moglie fino alla morte di questa.

me e fortezze, più di mezzo milione di ducati, e computando ogn' altra spesa estraordinaria non arriva nelle spese alli due terzi dell' entrata; e per questo tutti giudicano che, avendo regnato tanto tempo, sia il più ricco re de' Cristiani, riscotendo ancora, oltre questi ordinarj, molti denari estraordinarj che sempre gli sopragiun

gono.

Tiene questo re così ricco sotto di sè in tutto il suo regno signori secolari diciannove, tra duchi, conti, marchesi e principi, e ne teneva per avanti molti più, ma per assicurarsi nel regno li ha ora ridotti a così poco numero. Hanno di rendita questi che sono rimasti, fra tutti, ducati da circa trecento ottanta mila; tra li quali li maggiori sono il duca di North folch ed il conte di Northumberland, che hanno di entrata per uno l'anno ducati trenta mila; li minori hanno d'entrata da nove in dodici mila, e li mediocri da quindici in venti mila. Oltre di questi, tiene il predetto re nel suo reame ventidue bonissimi vescovati e due arcivescovati, che tutti sono conferiti da lui, li quali hanno di rendita fra tutti insieme ducati dugento dieci mila: li maggiori sono di ducati trenta mila, li mediocri di quindici in ventiquattro mila, e li minori di duemila in diecimila. Tiene ancora il re nel suo paese, tra monachi e monache, cinquantasei monasteri dell'ordine di san Benedetto, e di santo Agostino, li quali fra tutti hanno di entrata ducati quattrocento mila l'anno: li maggiori da quindici sino a ventiquattro mila; li minori da mille sino a tre mila, e li mediocri da cinque fino a dieci mila. Oltre a questi, sono in detta isola cinquanta monasteri dell'ordine di San Bernardo, che rendono fra tutti d'entrata annua ducati sessanta sette mila. Appresso questi

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