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sonvi tre monasteri di Certosini, e due case di cavalieri Rodiani, in tutti d'entrata l'anno da settantadue mila ducati. Sono oltre a queste chiese, cinque mila dugento parrocchie, e da dieci mila preti in tutta Inghilterra, li quali fra tutti possono aver d'entrata cento venti mila ducati. Sommano tutte queste entrate ecclesiastiche da ottocento sessanta mila ducati.

Il resto della ricchezza dell' Inghilterra è nei mercanti, de'quali per tutto il paese si ritrova gran copia.

Gli abitatori veramente di questo regno in Vallia sono di bella statura, forti nell' armi, e di natura altieri, dati più alla guerra che ad altro esercizio. In Anglia sono di condizione più gentili, più ricchi, e dati alla mercanzia. In Cornovallia sono più salvatichi, più feroci, e più poveri degl'altri tutti dell'isola; sono facili a sollevarsi per propria disposizione contro il suo e desiderosi sempre di cose nuove; odiano naturalmente Franzesi, e di loro fanno pochissima stima nella guerra. Sono animosi, usano quasi tutti andare a piede con archi e copia di frecce, li quali archi maneggiano meglio che altr'arme alcuna.

re,

Da questo regno d'Inghilterra, serenissimo principe, la maestà del re di Castiglia si partì ai ventidue d'aprile passato con tutta sua compagnia, e con vento prospero giunse in quattro giorni al porto della Corugna in Galizia, dove ci fermassimo per un mese; poi andammo in Castiglia e facemmo quel cammino che per lettera significai alla serenità vostra, con tutti li trattamenti che fra un re e l'altro, per spazio di due mesi,

occorsero.

Per l'altro intende Ferdinando d'Aragona.

Onde quello che del regno di Castiglia e degli abitatori suoi abbia potuto comprendere, mi par a proposito brevemente esporlo alla serenità vostra, ed è questo.

BREVE RELAZIONE DEL GRAN REAME DI CASTIGLIA.

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La corona dunque di Castiglia tiene gran parte della Spagna sotto di sè; ha per confini, da un canto il mare di Spagna, dall' altro il mare mediterraneo ed il regno d'Aragona, da un altro capo Portogallo, c dall' altro Navarra con parte delli monti Pirenei. Tra questi termini, sono alla costa del mar di Spagna Guipuscoa prima e poi Biscaglia, Asturias ed il regno di Galizia: alla costa del mare mediterraneo l' Andaluzia, il regno di Granata, e quello di Murzia. Tra queste due parti del mare oceano e mediterraneo sono il regno di Toledo, l'Estremadura, e il regno di Leone e ancora il regno di Castiglia, che termina con Navarra. Tutti questi regni e provincie possono aver da circa trentadue città, e cento cinquanta terre murate tra piccole e grandi, e di castelli d'ogni sorte intorno a cinquanta, e da circa a duemila villaggi; e benchè il paese sia di grande spazio e molto lungo e largo pure per non essere molto abitato non tiene, fra città, terre e ville, più di dugento cinquanta mila fuochi.

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Sono tutti questi populi di natura facili ad ogni sollevazione contra li signori: sono eziandio di corpo brutti, così uomini come donne, e tutti pieni di gelosia. Hanno naturalmente ingegno, ma non l'adoperano

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Questa indicazione non è esatta, perchè parte di questa provincia si stende oltre lo stretto di Gibilterra ed è baguata dall'Oceano.

■ Poco sopra indicato col nome di mar di Spagna.

nè in dottrina nè in studio alcuno. Vivono in casa tristamente per essere gran povertà fra essi, e usano ogni estrema miseria per sparagnare, e tutto quello che sparagnano in un anno lo buttan poi via in un giorno per parere più grandi che non grandi che non sono. Simili ancora sono li signori, benchè siano più cortesi delli altri; sono prodighi in cose pubbliche e che appaiono a tutti, e non credono che altra gentilezza, nè altra nobiltà sia nel mondo fuor della sua.

Tra questi grandi sono, nel regno di Castiglia, trentadue fra vescovi e arcivescovi, il maggior de' quali è l'arcivescovo di Toledo, che tien d'entrata ducati quarantamila l'anno; li minori arrivano da mille a quattro mila, e li mediocri da cinque in diciotto mila, come è l'arcivescovo di San Giacomo e quello di Siviglia, ed il vescovo di Burgos. Sommano le rendite di queste trentadue chiese ducati cento ottanta mila l'anno.

Sono, oltre di questi, otto duchi sottoposti alla detta corona, due almiranti, sette marchesi, trentasei conti, sette adelentadi 'e ventitrè cavalieri, che sono nobili ed hanno degna entrata senza alcun titolo. Tra questi signori tutti li maggiori sono il contestabile, che tien di rendita cinquanta mila ducati l'anno, il duca di Medina Sidonia ducati quaranta mila, il duca di Medina Celi ducati trentacinque mila, l'almirante antico ducati trenta mila, il duca di Recos ducati trenta mila, il conte di Benavente ducati ventisette mila, il duca dell' Infantado ducati venticinque mila, il duca d'Alva ducati venticinque mila, il duca di Mian ducati venti

Di Compostella in Galizia.

• Adalantado, Presidente o Governatore di provincia.

due mila, il marchese di Vigliena ducati venti mila, il duca di Agen ducati diciassette mila. Di questi nominati, il contestabile e il duca di Medina Sidonia tengono più denari; il duca dell' Infantado più gente, il duca di Agen più credito nell' armi e più amorevoli popoli ( ed è veramente più generoso di tutti, ancora che egli sia povero a rispetto di molti altri), il marchese di Vigliena più sapere, ed è quello che governava il re al presente morto e governa ora tutto il regno di Castiglia.

Possono aver questi grandi tutti insieme, sì prelati come signori secolari, ogn' anno di rendita ducati ottocento mila, e non sono obbligati, nè loro nè li vescovi, dar per l' ordinario al suo re cosa alcuna di loro entrata. Ben è vero che quando sono dal re chiamati per guerra qualsivoglia, tutti vanno all' obbedienza del re a loro spese, e servono la corona in quei bisogni, ciascuno più onoratamente che puole, per non esser nel regno tenuto da manco degli altri. Posson mettere in campo tutti questi grandi e secolari ed ecclesiastici, ad ogni richiesta del re, tra uomini d'arme e giannetti', quindici mila cavalli in circa, e fanti cernidi da venticinque mila; e potriano questi grandi del suo sostenere la guerra da mesi tre, spendendosi in quelle genti assai manco che non si fa in Italia, perchè gli uomini d'arme, che sono obbligati tener due cavalli ed un mulo da soma, non hanno al mese più di ducati sei, li giannetti, che sono cavalli leggeri, ducati quattro, e li fanti

Cavalleria leggiera, così chiamata dal nome dei cavalli ( giannetti o ginetti d'Andalusia) dei quali per il più si forniva.

↑ Levati pei bisogni della guerra.

da ducati uno e mezzo sino a due; i quali pagamenti sono poi da questi signori fatti tanto leggermente, che il più delle volte servono il re più con promesse della lor gente che con premio. Fra tutti quelli signori è naturalmente costume esser sempre in divisione, e ad ogni nuova successione di re tutti fanno nuove parti, e nuove divisioni, nè mai sono insieme uniti al volere del signor loro. E benchè tra case e case siano antiche inimicizie e offese, nondimeno gli amici di un re si fanno sotto un altro inimici, e gl' inimici per proprio comodo amici fra loro, in modo che, secondo che nell'altre cose quelli signori di Castiglia sono di animo facile ad ogni mutazione, così sono ancora facili a far amicizie e inimicizie fra loro; le quali sono grandi e crudelissime finchè durano, se dal re non v'è provvisto.

Sono ancora, oltre i prelati e signori, nel regno di Castiglia tre ordini di cavalieri anticamente instituiti per le guerre che Castigliani del continuo facevano contra Mori. Il primo è San Giacomo, e ha il gran maestro ducati quaranta mila l'anno; ha cavalieri sotto di sè beneficiati cento, che portano una spada rossa sotto il petto, nominati commendatori, li quali fra tutti eziam hanno ducati quaranta mila l'anno di rendita. Tiene questo ordine nel suo dominio cinquanta mila vassalli. Il secondo è Calatrava, e ha il gran maestro d'entrata l'anno ducati trentacinque mila, e altrettanto tengono fra tutti cinquanta commendatori dell'istesso ordine, e portano una croce rossa sopra il petto; al dominio dei quali e del maestro possono essere da cinque mila cavalli. Alcantara è il terzo, e tiene il gran maestro trentasei mila ducati l'anno di rendita, ed altri trenta mila n'hanno insieme i venti commendatori, che van

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