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RELAZIONE

DI

BORGOGNA

CON AGGIUNTA DI ALCUNI PARTICOLARI

INTORNO

I REGNI D' INGHILTERRA E DI CASTIGLIA

LETTA IN PREGADI

DA

VINCENZO QUIRINI

L'ANNO 1506. 1

Magliabechiana, MSS. Classe 24. God. 50. p. 132–145.

AVVERTIMENTO

L'occasione di questa ambascieria fu la successione del duca di Borgogna, Filippo il Bello figliuolo dell' imperatore Massimiliano I, alla corona di Castiglia, nella morte, accaduta il 26 novembre 1504, della regina Isabella, della quale il detto principe aveva sposata la figliuola Giovanna erede del regno.

Niuna cosa, serenissimo principe e signori miei

eccellentissimi, è di maggior giovamento ad una bene instituita repubblica, di particolarmente intendere il governo, la potenza e la disposizione di tutti i gran signori e principi del mondo, e la qualità delle provincie e dei populi che in esse sono. Per questo rispetto credo che li nostri savi e buoni progenitori abbiano nella repubblica nostra posto per costume, che tutti li ambasciatori che da diverse parti del mondo ritornano nella patria, diano notizia al senato di quel principe appresso del quale si hanno trovato in legazione: ed io essendo uno di questi, non per mio merito ma per benignità di questo senato, a cui s'appartiene in tanto cospetto far simile offizio, oggi son venuto a questo inclito consiglio per servar simil antica consuetudine, da tutti gli altri oratori fino al presente giorno osservata.

Nella fine del mese di febbrajo 1505, principe sere

Vuolsi una volta per sempre avvertire che i Veneziani distinguevano l'anno comune incipiente il 1.° gennajo, dall'anno legale che per loro cominciava il 1.o di marzo. Il perchè negli atti ufficiali di quel governo troviamo spesso le date discordanti dai computi ordinarj, come appunto in que

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nissimo, con buona licenza di vostra serenità, mi partii di questa terra, e traversando la più aspra parte d'Alemagna giunsi in Argentina alla corte del serenissimo re dei Romani, dove esposi quello che vostra serenità mi commise; e da lui partendomi scontrai ad un piccol castello l'infelice re di Castiglia 3 che abboccarsi col padre verso quelle parti veniva. Al quale con quella miglior forma di parole che potei, feci copiosamente intendere la causa della mia venuta, e quanto in commissione da questo eccellentissimo senato aveva. Poi quel giorno medesimo con sua altezza m'accompagnai, seguendo sempre il suo cammino: nè mai da quel tempo fino all' ultimo del mio partire mi sono da sua altezza dislungato; sempre ho quella per mare e per terra, come si conveniva, seguito per molti mesi. Nel qual tempo quanto abbia potuto comprendere che sia degno di memoria e di venire all'orecchie della serenità vostra sarà questo.

E perchè morte, che non ha rispetto nè a nobiltà di sangue, nè a prosperità alcuna, mi ha tolto nuovamente il principal soggetto di questa mia Relazione ? lasciando da parte il governo del già morto re, e la sua disposizione d'animo verso tutti i principi cristiani, dirò solamente alcune poche cose delle qualità sue, e

sto luogo della presente Relazione la data del 1504 in vece di quella del 1505 che noi vi abbiamo sostituito per riportarla al calcolo comune come sempre saremo per osservare in appresso.

i Strasburgo.

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2 L'imperatore Massimiliano I, diplomaticamente denotato col solo titolo di re dei Romani, per non essere mai stato cinto della corona imperiale dal Papa.

3 Vedremo più innanzi perchè il Quirini lo chiami a questo luogo infelice4 Vale recentemente.

5 Filippo mori il 25 settembre del 1506, poco dopo avere preso possesso del regno di Castiglia; il perchè il Quirini nel primo nominarlo, pra, lo chiama infelice.

poco so

poi seguirò quelle della regina sua consorte e figli, e di tutti i paesi a loro soggetti.

3

Il re di Castiglia, nobilissimo di sangue, da canto di padre discendeva dalli imperatori di casa d'Austria, e da canto di madre da un secondo figlio del re Aluisi di Francia il Santo, detto Filippo l'Ardito primo duca di Borgogna, padre del duca Giovanni ', che fu padre del duca Filippo'ed avo del duca Carlo 3, a cui successe madama Maria moglie del re de'Romani Massimiliano, padre del re Filippo. Il re Filippo, oltre alla nobiltà del sangue, si ritrovava essere uno dei più potenti signori de' Cristiani. Era d'età d'anni ventotto finiti alli venticinque di giugno passato, bello di corpo, gagliardo e prospero, atto a giostrare, destro nel cavalcare, sollecito e vigilante nella guerra, e forte a sostenere ogni travaglio. Era d'animo naturalmente buono, magnifico, liberale, affabile, benigno, e così domestico con tutti che non serbava decoro regio, amatore ed esecutore a tutto suo potere della giustizia, religioso, e di una sola fede quando prometteva. In ultimo era di bellissimo ingegno; apprendeva bene ogni ardua materia, ma era mal pronto nel rispondere, e poco risoluto nell' eseguire, e rimettevasi sempre in ogni azione al suo consiglio, al quale donava in tutto gran fede, per essere naturalmente facile a credere quello che gli era persuaso da chi egli amava.

A questo principe così grande e nobile, e così vir

Il Senza paura.

2 Il Buono.

3 II Temerario.

4 Sua unica prole, la quale però non ereditò della Borgogna propriamente detta, che Luigi X1, in morte di Carlo il Temerario, incorporò alla Francia, ma di tutte le altre provincie soggette al dominio del padre suo, le quali, con poche altre per eredità e per forza acquistate, composero il nuovo ducato di Borgogna che forma il subietto della presente Relazione.

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