Sayfadaki görseller
PDF
ePub

pitano di Gradisca; e questo è in più professione di odio ed inimicizia verso questo illustrissimo dominio. E quando era in Vienna, l'anno passato, non potendo partirsi di casa per la gotta, spesso ragionava di questo, e teneva conclusione che l'impresa che potesse fare il re in Friuli non saria difficile, e che si dovria fare, e simili parole; di che io mi ricordo in quel tempo avere scritto più volte agli eccellentissimi signori capitani di quelle parti.

Costoro sempre si dolgono al re che vostra serenità non lascia navigare li suoi, e simili altre cose colle quali esacerbano quanto possono l'animo di sua maestà. L'altra causa particolare del mal animo di sua maestà verso questo illustrissimo dominio è il fatto di Murano ' del quale mai non ragiona che non si senta mutar tutta, e non vuol sentire alcuna ragione in difesa, e dice: Non occorrono ragioni: la cosa è troppo chiara: m' è stato fatto torto manifesto; che oltra che lasciaste soccorrere Murano, quand' anco con tutto il soccorso non si poteva tenere più che otto giorni, vi feci intendere che voi non ve ne impacciaste, e voi lo voleste avere; e quando dicevate che lo pigliaste perchè il Turco non lo avesse, vi ho offerto di darvi li vostri danari, e voi non l'avete voluto dare. Queste sono operazioni da amici, eh! non avete modo di difendervi. E questi ragionamenti usava quando trattai questa materia d'ordine di vostra serenità; e che il re propose il partito di dare in pegno Murano, e poi si contentò di una parte del territorio, e vostra serenità voleva le sei ville, di che non ebbe ripulsa palese, se

1 Vedi la nota seconda a pag. 259.

non che sua maestà voleva informarsi. E due volte dapoi, avendo io risposto a tutte le opposizioni che mi faceva sua maestà, gli ricordai la risposta che mi promesse di dare, et tamen non l'ebbi mai se non ultimamente, ch' ella mi disse che gli faceva bisogno ritrovarsi con li suoi di quei paesi; a tal che questo resta in animo di sua maestà, la quale quando ragionava di questo diceva: Se quei signori s' accomoderanno al pegno, io vi prometto che ancora gli sarò buon amico, e tutte le cose che mi han fatto metterò per non fatte. Per il che vuole inferire che non ci accomodando così non ci sarà amico, nè si scorderà delle offese; e quando io dimostrai a sua maestà che vostra serenità non avvanzava cosa alcuna a far questo, ma vi perdeva bene assai, sua maestà mi rispose che non mi doveva parere poco guadagno l'avanzare nell'animo suo; dal che si conosce chiaramente qual sia l'animo suo. A queste due ultime cause che io ho espresso, mal si potria ancora trovare rimedio, se bene io credo che quando i nominati fanno qualche officio palese, come fu quello del cardinale di Trento, saria a proposito lasciarsi intendere che questo illustrissimo dominio è mal soddisfatto di quell' ufficio; che forse vi penserebbero sopra un'altra volta. E alla cosa di Murano non veggo altro rimedio che lasciar correre il tempo, il quale dimostrerà quel che ora non possiamo vedere. Il pigliarlo in pegno è con manifesto pericolo di perderlo col tempo, perchè questa fissa opinione del re glielo faria, se bene con danno suo, ricuperare. Il lasciarlo non giudico nè utile nè ono

[ocr errors]

Dimostrò che il tempo legittima anche le usurpazioni, che tale in fatti era il tenersi i Veneti Murano: e indì a poco non ne fu più discorso tra i due governi.

per

revole, oltra che non si fariano più tacere quelli che ne ragionano, che sempre l'adurriano per esempio; e l'averlo tolto giudicheranno sempre mal animo, ed il lasciarlo giudicheriano viltà. Nè v'è molto da temere, perchè non è verosimile che il re facesse, in qual si voglia occasione, alcun moto contro vostra serenità senza consenso e aiuto dell'imperatore. E l'imperatore non deve avere questo animo molte cause; cause; e perche sua maestà cesarea ha dimostrato di accettare le ragioni di vostra serenità per buone, e perchè sa molto bene che l'impresa contro vostra serenità ha grandissime difficultà, anco perchè non potria pensare di avere a fare con vostra serenità solamente, ma forse con più d'uno ancora. Nè creda vostra serenità che l'avere Murano faccia solo che l'imperatore gli muova la guerra; perchè i principi fanno le guerre quando gli tornano comode, e quando l'imperatore avesse modo di farla, e che gli paresse tempo, senza Murano, sapria trovarvi la causa con utile e comodo suo.

L'imperatore ha tollerato che il re di Dania suo cognato sia scacciato di stato, e che abbia vissuto miseramente; e se bene ragionava di fare gran cose, non ha però mai fatto niente, perchè non gli è tornato bene; anzi ha fatto pace, e buona, con chi lo discacciò ':

Cristiano Il re di Danimarca, sposato nel 1515 a Isabella sorella di Carlo V, nel 1523, perduti, per una rivoluzione politica, gli stati suoi, e volendo nel 1533 riconquistarli coll' armi, fu preso e chiuso in una torre di un castello posto in un'isola, la porta della quale fu murata, e dove a stento penetrava un raggio di luce da un alto e ben difeso abbaino. Ivi l'infelice monarca langui dodici anni con la sola compagnia di un povero nano. Or qual si crede che fosse l'intervento del suo potente cognato a favor suo? Da principio, quando ricoveratosi in Olanda lo richiedeva di ajuti per facilitargli il riacquisto del regno, l'imperatore si contentò di scrivere ai sollevati una let

ha lasciato, si come ho detto, che il re di Polonia gli tenga il suo, o, perchè non può fare altrimenti; e però non è da credere, nè dubitare, che l'imperatore si mova, o che, quando gli paresse comodo, non lo facesse anche senza di questo. Ma gli bisogna attendere a molte altre cose, come ho detto di sopra, per assicurare quel che tiene, anzi che guadagnare dell'altro; e prima gli mancherà la vita ragionevolmente che potere pensare ad altro: perchè essendo così molestato e dalla gotta e da una strettura di petto, e mangiando come fa così disordinatamente, è da credere che sia per avere corta vita. E dopo la morte sua, il re avrà molto più che fare che mai abbia avuto e da' Turchi e dalla Germania sua propria; si che non potrà attendere ad offendere vostra serenità. Che quando pure lo volesse fare, dovendo, chi vuol fare guerra con utilità, avere buoni soldati a piedi e a cavallo, vettovaglie e monizioni, lo stato suo forte di sito e di fortezze e d'animo de' sudditi, e quello dell'inimico debole; chi vorrà considerare tutte queste cose, come avrei fatto quando non avessi avuto a dirne tant'altre, tant' altre, e che da quel che ho detto di sopra non si potesse in parte conoscere, troverà che questo illustrissimo dominio non è tanto disavvantaggiato, che non si potesse in una occasione sperar bene.

tera di raccomandazione pel re scacciato: e nel 1546, dopo dodici anni di prigionia da quello sofferta, quando già i nuovi ordini e la nuova dinastia erano talmente costituiti che nulla più avesse a temere la Danimarca dalla libertà di quel re, ottenne di cavarlo di carcere S ma piegandosi egli medesimo alla condizione, che Cristiano accettò, di fargli sottoscrivere un'atto solenne di rinunzia a tutte le sue pretese sui tre regni del Settentrione.

FINE

« ÖncekiDevam »