Opere minori di Dante Alighieri ...L. Allegrini e G. Mazzoni, 1839 |
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Sayfa ix
... perocchè il tuo sposo , ch'è letizia del secolo e gloria della tua plebe , il pietosissimo Arrigo , alle tue nozze di venire s ' af- fretta . Asciuga , o bellissima , le tue lagrime , e gli andamenti della tristizia disfa ' , imperocchè ...
... perocchè il tuo sposo , ch'è letizia del secolo e gloria della tua plebe , il pietosissimo Arrigo , alle tue nozze di venire s ' af- fretta . Asciuga , o bellissima , le tue lagrime , e gli andamenti della tristizia disfa ' , imperocchè ...
Sayfa 12
... titudinem rerum generabilium , ut potentia tota materiae primae semper sub actu sit : aliter esset dare potentiam separatam : quod est impossibile . Et huic sententiae concor- perocchè quello , ch'è un tale ultimo , essendo il 12.
... titudinem rerum generabilium , ut potentia tota materiae primae semper sub actu sit : aliter esset dare potentiam separatam : quod est impossibile . Et huic sententiae concor- perocchè quello , ch'è un tale ultimo , essendo il 12.
Sayfa 13
Dante Alighieri. perocchè quello , ch'è un tale ultimo , essendo il costitutivo della specie , ne seguirebbe che una essenza sarebbe con più spezie specifica- ta , e questo è impossibile . Non è adunque l'ul- tima forza nello uomo l ...
Dante Alighieri. perocchè quello , ch'è un tale ultimo , essendo il costitutivo della specie , ne seguirebbe che una essenza sarebbe con più spezie specifica- ta , e questo è impossibile . Non è adunque l'ul- tima forza nello uomo l ...
Sayfa 39
... perocchè quello che è per cagione d'altri , è હૈ necessitato da quello per cui cagione è , come la via è necessitata dal termine . La genera- zione umana , solo signoreggiante il monarca , è per cagione di sè e non di altri ; perchè ...
... perocchè quello che è per cagione d'altri , è હૈ necessitato da quello per cui cagione è , come la via è necessitata dal termine . La genera- zione umana , solo signoreggiante il monarca , è per cagione di sè e non di altri ; perchè ...
Sayfa 41
... Perocchè come non è la civilità a fine delle leggi , ma anzi le leggi a fine di civili- tà ; così quegli che vivono secondo le leggi , non sono ordinati a colui che pone le leggi , ina colui a questi , come ancora piace ad Aristo- tele ...
... Perocchè come non è la civilità a fine delle leggi , ma anzi le leggi a fine di civili- tà ; così quegli che vivono secondo le leggi , non sono ordinati a colui che pone le leggi , ina colui a questi , come ancora piace ad Aristo- tele ...
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acciocchè Adunque alcuna aliter aliud Amore Aristotele auctoritas avea Beatrice Beatrice Portinari Biscioni bonum Canz chè chiama chiesa Christus cielo clesia colui conciossiachè consequens Convito core Creusa Cristo cujus d'Amore Dante Deus dice dicit dicunt divina donna dorum duello Ecclesia Ecclesiae ejus enim ergo esset etiam figliuolo finem finis fuit fusse gentile genus Ghibellini habet hominem hujus humanum humanum genus Iddio igitur illa ille illo illud Impe imperadore imperio Imperium Imperocchè intel intendere ipsum judicium jure juris manifesto manifestum mano popolo medesimo mente monarca morte natura nientedimeno nisi omnes oportet ostendi parea parlare parole patet peram perocchè Poeta popolo populus potest principio Propter quod quae quam quantum quidem quivi Quod autem ragione Romanum scilicet secundum sequitur sibi sicut sive solum Sonetto sunt tamen torità umana unum vedere vero vicario vicarius virtù
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Sayfa 229 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Sayfa 339 - E mentre ch' io la chiamo, mi conforta. Pianger di doglia e sospirar d' angoscia Mi strugge il core ovunque sol mi trovo, Sì che ne incresccrebbe a chi '1 vedesse: E qual è stata la mia vita, poscia Che la mia donna andò nel secol novo, Lingua non è che dicer lo sapesse: E però, donne mie, per ch' io volesse, Non vi saprei ben dicer quel ch...
Sayfa 272 - Amor subitamente, cui essenza membrar mi dà orrore. Allegro mi sembrava Amor tenendo meo core in mano, e ne le braccia avea madonna involta in un drappo dormendo ; poi la svegliava, e d'esto core ardendo lei paventosa umilmente pascea : appresso gir lo ne vedea piangendo.
Sayfa 358 - ... 1 sospiro ch'esce del mio core: intelligenza nova, che l'Amore piangendo mette in lui, pur su lo tira. Quand'elli è giunto là dove disira, vede una donna, che riceve onore, e luce sì, che per lo suo splendore lo peregrino spirito la mira. Vedela tal, che quando '1 mi ridice, io no lo intendo, sì parla sottile al cor dolente, che lo fa parlare.
Sayfa 313 - E maravigliandomi in cotale fantasia, e paventando assai, imaginai alcuno amico che mi venisse a dire : « Or non sai ? la tua mirabile donna è partita di questo secolo...
Sayfa 324 - E lo primo che cominciò a dire sì come poeta volgare, si mosse però che volle fare intendere le sue parole a donna, a la quale era malagevole d'intendere li versi latini. E questo è centra coloro che rimano sopra altra matera che amorosa, con ciò sia cosa che cotale modo di parlare fosse dal principio trovato per dire d'amore.
Sayfa 300 - Donne ch'avete intelletto d'amore, i' vo' con voi de la mia donna dire, non perch'io creda sua laude finire, ma ragionar per isfogar la mente. Io dico che pensando il suo valore, Amor sì dolce mi si fa sentire, che s'io allora non perdessi ardire, farei parlando innamorar la gente : e io non vo...
Sayfa 355 - Forse di cosa che non v1 è presente, Venite voi di sì lontana gente, Come alla vista voi ne dimostrate? Che non piangete, quando voi passate Per lo suo mezzo la città dolente, Come quelle persone, che neente Par che intendesser la sua gravitate. Se voi restate per volere udire, Certo lo core ne* sospir mi dice, Che lagrimando n
Sayfa 358 - E poi piaccia a colui che è sire de la cortesia, che la mia anima se ne possa gire a vedere la gloria de la sua donna, cioè di quella benedetta Beatrice, la quale gloriosamente mira ne la faccia di colui qui est per omnia secula benedictus.
Sayfa 313 - E per questo mi parea andare per vedere lo corpo, nel quale era stata quella nobilissima e beata anima.