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APPENDICE III

IL FIORE DI VIRTÙ

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Io non oserei certo asserire che sia da porre fra le prose del secolo XIII il Fiore di Virtù. Che debba però ritenersi per molto antico, mi pare provarlo quella ragione già recatane dal Bottari, nella prefazione alla sua edizione (Roma, 1740), che costantemente cioè vi si legge Fra Tommaso, mentre, se il libro fosse posteriore alla canonizzazione dell' Aquinate, avvenuta nel 1323, sembra che lo scrittore non avrebbe mancato di dargli il suo nuovo titolo.

Io posso ora aggiungere che varii codici hanno Frate Tommaso, quali sono i Magliabechiani II, 11, 66; II, IV, 125.

Ci sono poi altri manoscritti che correggono il Frate in Santo, e sono i Magliab. II, II, 61; II, II, 89; II, viii, 33. - Due codici attribuiscono l'opera a Frate Tommaso, e sono il Magliab. II, II, 66, e il Riccar diano 1294 che dice: « Qui comincia illibro chiamato Fiore di virtù, chompilato per Frate Tommaso ».

In alcuni codici è stato aggiunto in fine un brano dell' Ars loquendi et tacendi di Albertano, che forma

nell'edizione di Roma, 1740, il cap. xxxvIII. A questo il cod. Magliab. II, VIII, 33 aggiunge ancora un Bestiario moralizzato.

Nel cod. Riccardiano 1084, al cap. ultimo « della moderanza » è interpolato un brano, dove si parla di Dante: «Dante nell'ultima stanza della sua chanzone che fecie della gientilezza che chomincia le dolci rime damore» etc.

In generale tutti i codici offrono molte varietà di lezione e di divisione della materia. Per addurne un esempio dirò che nel cod. Riccardiano 1396 i capitoli v, vi della stampa sono riuniti in uno solo; che il cap. vi ha di più una moralità, dopo l'esempio di Lostigo. In questo codice il cap. VIII corrisponde al XVII della stampa; il Ix al xv; l'xi al xvi; il XII al XIX; il XIII al xx; il xiv al XIII; il xv al XIV; il XVI al Ix; il XVII al x; il XVIII all'XI; il XIX al XII; il xx al xxI; il XXI al XXII; il xxII al xxIII; il xxIII al XXIV; il XXIV al xxv e così di seguito. Dopo il cap. XXIX seguono 240 proverbi in versi. Il codice termina al cap. XXIII.

Il libro del Fiore di Virtù sembra in qualche modo riconnettersi per una parte al Fiore di Filosofi e per l'altra alle Novelle. Anche in esso si raccolgono sentenze da molti, e non solo da scrittori dell'età di mezzo, ma anche dagli antichi. Gli scrittori che trovo citati sono questi: Frate Tommaso (d' Aquino); Santo Agostino; Santo Paolo; Aristotile; Salomone; Tullio; Socrate; Plato; Santo Bernardo; Marsilio; uno Savio; Origene; Ipocrate; Omero; Salustio; Avicenna; Seneca; Santo Gregorio; Ovidio; Tolomeo; Gesu Sidrac; Macrobio; Ipocras; Boezio; Pittagora; Cassiodoro; Isaia

Profeta; Santo Isidoro; Barbarico; Cesaro; Pietro Alfonso; Beda; Varro; Longino; Alessandro; Giovenale; Pittagora; Massimiano; Ermes; Cato; Faceto; Persio; Terenzio; Celsio; Prisciano; Diogene; Isopo; Argio; Braschio; Marziale; Frate Gilio; Prudenzio; Orazio; Assaron; Panfilio.

Molti di questi scrittori sono appunto quelli stessi del Fiore di Filosofi.

Ma nel Fiore di Virtù, oltre le sentenze, ci sono anche gli esempii, le novelle; e sono queste:

I (cap. ) Novella di Damone e Pitia. Pitia è fatta femmina, e Damone è il suo amante.

II (cap. IV) Novella di Lartario, nel cui cuore i compagni trovarono scritto: « amore mio Gesù Cristo ». III (cap. vi) Novella di Alessandro.

IV (cap. vII) Novella d'Ipolito e Lostigo.
V (cap. vi) Novella di David ed Uria.

VI (cap. IX) Novella di Alessandro e del Pirata.
VII (cap. x) Novella di Giasone e Medea.
VIII (cap. XI) Novelle di Alessandro e di Antigono.
IX (cap. XII) Novella di Gemino avaro.

X (cap. XIV) Novella del corvo e della volpe. XI (cap. xv) Novella dell' Imperatore e del Filosofo.

XII (cap. XVI) Novella di Alessandro e del matto. XIII (cap. XVII) Novella dell'Angiolo e del Romito. XIV (cap. xv) Novella del Demonio e delle sue sette figliuole.

XV (cap. XIX) Novella di Marco Regolo.
XVI (cap. xx) Novella di Lotto.

XVII (cap. XXI) Novella del Monaco che va a vendere gli asini al mercato.

XVIII (cap. XXII) Novella di Lerma figliuola dell'Imperatore Anastagio, che per vendicarsi di non essere corrisposta in amore da un suo donzello, l'accusa di averla voluta sforzare.

XIX (cap. XXII) Novella di Sansone.

XX (cap. XXIV) Novella del Re Dionisio.

XXI (cap. xxv) Novella del medico e di Pirro. XXII (cap. XXVI) Novella dell'Angiolo e del Romito.

XXIII (cap. XXVII) Novella d'un Re de' Greci. XXIV (cap. XXVIII) Novella del ladro e del romito. XXV (cap. XXIX) Novella del Re Priamo e del filosofo Coarda.

XXVI (cap. xxx) Novella di Jaccina.

XXVII (cap. XXXI) Novella de' tre onori e tre disonori.

XXVIII (cap. XXXII) Novella di Lucifero.

XXIX (cap. XXXIII) Novella di Alessandro e delle melarance.

XXX (cap. XXXIV) Novella di Adamo ed Eva. XXXI (cap. xxxv) Novella della monaca che si card gli occhi.

XXXII (cap. XXXVI) Novella del figliuolo dell' Imperatore Teodosio, al quale piacquero più di tutte le altre cose le donne, sebbene gli fosse detto ch'erano diavoli.

FINE DEL TOMO TERZO

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