III. Il zaffir, che dal vostro viso raggia, Si fortemente gli occhi m' innamora Ch' eglin' si fanno miei signori all' ora, Ch' aspetto Amor, ch' alla morte m' ingaggia S'a tal sorte m' incontra, ch' io non aggia Mercè da voi, onde convien ch' io mora Lasso che nel cor vostro non dimora Voi sete pur gentile accorta, e saggia E adorna del più bel, che 'l mondo attraggia Come IV. Saper vorrei s Amor, che venne acceso E folle molto di novel colore Quando vidi Madonna intorno al core Di ciò ch' io vo' saper, fort' è il ridotto Sta nel piacer della mia Donna Amore Com in sol raggio e 'n ciel lucida stella Che nel muover degli occhi poggia al core Sì ch' ogni spirto si smarrisce in quella; Soffrir non posson gli occhi lo splendore, Ridendo par, che s' allegri ogni loco, VI. Se 'l vostro cor del forte nome sente Non m' udirete mai chiamar mercede Anzi voi mi vedrete, per mia fede, Andar pensoso e lagrimar sovente ; In sin che Morte ch' a sì fatta gente Non entrerà nel loco dov' ei siede Poi ch' ella gli occhi tuoi vinse in la giostra VII. Occhi miei deh fuggite ogni persona, Che 'l cor ch' io aggio, sottrar mi voleste. VIII. Il mio cor, che ne' begli occhi si mise Davanti alla saetta sua s'assise Ferrata del piacer, che lo divise Si che per segno li stava di fore E la temprò si forte quel Signore, Che dritto, quivi traendo l'ancise. Morto mi fu lo cor sì com' vo' odite Donna a quel punto, e non ve n'accorgeste; Così di voi la vertù non sentite : Poscia pietate che di me si veste Lov' ha mostrato onde fiera ne gite Nè mai di me mercede aver voleste IX. Voi, che per nuova vista di ferezza Sapete, che 'l mio cor n' ha tal vaghezza Ch' ei volse ben da poi che lo sentio Morire innanzi ch' averlo in oblio ; Di tal virtute è vostra gentilezza: -Però Madonna " quando pur volete Torre e farmi obliar si gentil cosa Fovvi saper, che sol voi m' ancidete; Non già perchè di ciò siate dogliosa Ch' io veggio, che voi ben vi sforzerete D'esser sempre selvaggia e disdegnosa X. Gli occhi vostri gentili e pien d' Amore Ferito m' hanno col dolce guardare, Sì ch' io sento ogni mio membro accordare A doler forte , per ch' ei non ha 'l core ; Che volentieri 'l farei servidore Di voi Donna, piacente oltre al pensare, Questa non è terrena creatura Dio la mandò dal ciel, tanto è novella! Tutto mi salva il dolce salutare Che vien da quella, ch'è somma salute In cui le grazie son tutte compiute; Con lei va Amor e con lei nato pare ; E fa rinnovellar la terra e 'l mare, E rallegrare il ciel la sua virtute Già mai non fur tai novità vedute; Quali per lei ci face Amor mostrare · Quando va fuori adorna, par che 'l mondo. Sia tutto pien di spiriti d'Amore Si che ogni gentil cor divien giocondo; Ed il mio cor dimanda, ove m' ascondo ? Per tema di morir vol fuggire fore : Ch' abbassi gli occhi, allor tosto rispondo . XII. Se mi riputo di niente alquanto Io dico che per grazia mi concede Ancor m' ha fatto Amor più ricco dono |