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Dico; qual vuol gentil donna parere,
Vada con lei, che quando va per via,
Gitta ne' cor villani Amore un gielo;
Perch' ogni lor pensiero agghiaccia, e pere,
E qual soffrisse di starla a vedere
Diverria nobil cosa, e si morria:
E quando trova alcun che degno sia
Di veder lei "
quei prova sua virtute :
Che gli addivien ciò che gli dà salute
E si l'umilia ch' ogni offesa obblia :
Ancor l'ha Dio per maggior grazia datoa
Che non può mal finir chi l'ha parlato.
Dice di lei Amor: cosa mortale
Come esser puote sì adorna

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e pura ?
Poi la riguarda, e fra se stesso giura
Che Dio ne 'ntende di far cosa nova
Color di perla quasi informa, quale
·Convene a donna aver, non fuor misura :
Ella è quanto di ben può far natura:
Per essempio di dei biltà si prova :
Degli occhi suoi come ch' ella gli mova,
Escono spirti d' Amore infiammati

Che fieron gli occhi a qual, che allor gli guati; E passan sì che 'l cor ciascun ritrova :

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Voi le vedete Amor pinto nel viso

Là u' non puote alcun mirarla fiso

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Canzone io so, che tu girai parlando
A donne assai, quando t' avrò avanzata:
Or t'ammonisco, perch' io t'ho allevata
Per figliuola d' Amor giovene e piana:
Che dove giugni, tu dichi pregando;
Insegnatemi gir, ch' io son mandata
A quella, di cui loda io sono ornata":
E se non vuogli andar siccome vana,
Vol. II.

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G

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Non ristare ove sia gente villana :
Ingegnati, se puoi, d' esser palese
d'esser
Solo con donna o con uomo cortese
Che ti merranno per la via tostana :
Tu troverai Amor con esso lei;

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Raccomandami a lui, come tu déi ..

II.

Donna pietosa , e di novella etate
Adorna assai di gentilezze umane,
Era là vio chiamava spesso morte :
Veggendo gli occhi miei pien di pietate,
Ed ascoltando le parole vane,

Si mosse con paura a pianger forte :
El altre donne che si furo accorte
Di me per quella, che meco piangia
Fecer lei partir via;

Ed appressarsi per farmi sentire..
Qual dice non dormire ;

E qual dice, perchè sì ti sconforte ?
Allor lassai la nova fantasia

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Chiamando il nome della Donna mia.
Era la voce mia sì dolorosa

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E rotta sì dall' angoscia, e dal pianto
Ch' io solo intesi il nome nel mio core :.
E con tutta la vista vergognosa,
Ch' era nel viso mio giunta cotanto
Mi fece verso lor volgere Amore :
Egli era tale a veder mio colore
Che facea ragionar di morte altrui :
Deh! confortiam costui,

(Pregava l' una l'altra umilemente)
E dicevan sovente,;

Che vedestù

ehe tu non hai valore?
E quando un poco confortato fui,
Io dissi; donne dicerollo a vui.

Mentre io pensava la mia frale vita ;
E vedea il suo durar come è leggiero;
Piansemi Amor nel core, ove dimora :
Perchè l'anima mia fu sì smarrita
Che , sospirando dicea nel pensiero :
Ben converrà che la mia Donna mora
Io presi tanto smarrimento allora

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Ch'io chiusi gli occhi vilmente gravati ;
E furo si smagali

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Gli spirti miei, che ciascun giva errando; E poscia immaginando

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:

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Di conoscenza, e di verità fora
Visi di donne m' apparver crucciati
Che mi dicien pur; morráti morráti
Poi vidi cose dubitose molte
Nel vano immaginare, ov' io entrai :
Ed esser mi parea non so in qual loco
E veder donne andar per via disciolte;
Qual lagrimando, e qual traendo guai,
Che di tristizia saettavan foco :

Poi mi parve vedere a poco, a poco
Turbar lo sole ed apparir la stella
E pianger egli, ed ella:

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Cader gli augelli volando per l'a're;
E la terra tremare :

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E uom m' apparve scolorito e fioco, Dicendomi che fai ? non sai novella? Mort' è la Donna tua ch'era sì bella . Levava gli occhi miei bagnati in pianti ; E vedea che parean pioggia di manna Gli Angeli, che tornavan' suso in cielo ;

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Ed una nuvoletta avean davanti,

Dopo la qual gridavan tutti; Osanna;
E s' altro avesser detto a voi dire lo
Allor diceva Amor : più non ti celo;
Vieni a veder nostra Donna che giace.
L'immaginar fallace

Mi condusse a veder Madonna morta;
E quando l' avea scorta

Vedea, che donne la covrian d'un velo;
Ed avea seco una umiltà verace

Che parea,

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che dicesse io sono in pace.

Io diveniva nel dolor sì umile >
Veggendo in lei tanta umiltà formata ;
Chio dicea: morte assai dolce ti tegno ;.
Tu déi omai esser cosa gentile;

Poichè tu se nella mia Donna stata
E dei aver pietate, e non disdegno:
Vedi, che si desideroso vegno

,

D' esser de' tuoi ch' io ti somiglio in fede; Vieni che 'l cor ti chiede

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Poi mi partia consumato ogni duolo;
E quando io era solo

Dicea, guardando verso l'alto regno:
Beato Anima bella, chi ti vede .

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Voi mi chiamaste allor, vostra mercede...

III.

Si lungamente m' ha tenuto Amore, E costumato alla sua signoria;

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Che così come 'l m' era forte in pria
Così mi sta soave ora nel core:

Però quando mi tolle sì 'l valore

Che gli spiriti par., che fuggan via,

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Allor sente la frale anima mia

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1 anta dolcezza che 'l viso ne smuore :
Foi prende Amore in me tanta vertute
Che fa gli spirti miei andar parlando;
Ed escon fuor chiamando

La Donna mia, per darmi più salute:
Questo m' avviene , ovunque ella mi vede :

E sì è cosa umil

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che non si crede.

IV.

Gli occhi dolenti per pietà del core
Hanno di lacrimar sofferta pena,
Sicchè per vinti son rimasi omai :
Ora s' io voglio sfogare il dolore
Ch a poco a poco alla morte mi mena
Convienmi di parlar, traendo guai :
E perchè 'l mi ricorda ch' io parlai
Della mia Donna, mentre che vivia
Donne gentili, volentier con vui;
Non vo' parlare altrui

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Se non a cor gentil, che 'n donna sia:
E dicerò di lei piangendo pui

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Che se n'è ita in ciel subitamente;
Ed ha lasciato Amor meco dolente

Iia n'è Beatrice in l'alto cielo 2
Nel reame, ove gli Angeli hanno pace,
E sta con loro; e voi, donne ha lasciate ·
Non la ci tolse qualità di gielo

Nè di calor, siccome l' altre face;
Ma sola fu sua gran benignitate,
Che luce della sua umilitate
Passò li cieli con tanta vertute
Che fè maravigliar lo eterno Sire;

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