Ed ancor più da lei verrà più tosto : E ciò ch' io ho detto, qui sia presupposto E gentilezza dovunque è vertute;
Ma non vertù, dove ella;
Sì come è cielo dovunque è la stella ; Ma ciò non e converso :
E noi in donne ed in età novella Vedemo esta salute
In quanto vergognose son tenute ; Ch'è da vertù diverso :
Dunque verrà, come dal nero il perso, Ciascheduna vertute da costei
O vero il gener lor ch' io misi avanti : Però nessun si vànti
Dicendo per ischiatta io son con lei : Che e' son quasi Dei
Quei, ch' han tal grazia fuor di tutti i rei : Che solo Iddio all' anima la dona 2
Che vede in sua persona
Perfettamente star, sì ch' ad alquanti Lo seme di felicità si accosta
Messo da Dio nell' anima ben posta
L' anima cui adorna esta bontate
Che dal principio, ch' al corpo si sposa, La mostra infin la morte
Ubidente, soave, e vergognosa; È nella prima etate
La sua persona adorna di biltate Con le sue parti accorte : In giovinezza temperata, e forte Piena d'amore e di cortese lode E solo in lealtà far si diletta : Poi nella sua senetta
Poi nella sua senella
Prudente, e giusta larghezza sen' ode; In se medesma gode
Udire, e ragionar dell' altrui prode : Po nella quarta parte della vita A Dio si rimarita "
Contemplando la fine,
E benedice gli tempi passati :
Vedete omai quanti son gl' ingannati ! Contra gli erranti, Mia, tu te ne andrai :
In luogo, dove sia la Donna nostra Non le tenere il tuo mestier coperto : Potra'le dir per certo ;
Io vo parlando della Amica vostra.
Per prata, e per rivera
Gajamente cantando
Vostro fin presio mando alla verdura .
Lo vostro presio fino
In gio' si rinnovelli Da grandi, e da zitelli Per ciascuno cammino; E cantine gli augelli Ciascuno in suo latino
Non sia da voi biasmato;
Che solo Amor mi sforza 2
Contra cui non val forza, nè misura .
Morte, poi ch' io non truovo a cui mi doglia, Nè cui pietà per me muova sospiri,
Ove ch' io miri o 'n qual parte,
E perchè tu se' quella che mi spoglia D''ogni baldanza, e vesti di martiri E per me giri ogni fortuna ria:
e ricca far come a te piace; A te convien ch' io drizzi la mia face Dipinta in guisa di persona morta • Io vegno a te, come a persona pia. Piangendo , morte, quella dolce pace, Che 'l colpo tuo mi tolle se disface
La Donna che con seco il mio cor porta : Quella, ch'è d'ogni ben la vera porta. Morte, qual sia la pace, che mi tolli Perchè dinanzi a te piangendo vegno, Quì non l'assegno che veder lo puoi Se guardi agli occhi miei di pianto molli ; Se guardi alla pietà, ch' ivi entro tegno; Se guardi al segno, ch' io porto de' tuoi : Deh! se paura già co' colpi suoi M' ha così concio che farà 'l tormento? S to veggio il lume de' begli occhi spento, Che suole essere a' miei si dolce guida ? Ben veggio, che 'l mio fin consenti Sentirai dolce sotto il mio lamento ; Ch' io temo forte già, per quel ch' io sento Che per aver di minor doglia strida Vorrò morire e non fia chi m' occida. Morte se tu questa gentile occidi Lo cui sommo valore all' intelletto Mostra perfetto ciò che 'n lei si vede ; Tu discacci vertù; tu la disfidi; Tu togli a leggiadria il suo ricetto; Tu l'alto effetto spegni di mercede; Tu disfai la biltà, ch' ella possiede ;
La qual tanto di ben, più ch' altra luce Quanto convien che cosa che n' adduce Lume di cielo in criatura degna ;
Tu rompi e parti tanta buona fede Di quel verace Amor che la conduce: Se chiudi morte la sua bella luce 2 Amor potrà ben dire " ovunqne regna:
Io ho perduto la mia bella insegna
Morie, adunque di tanto mal t'incresca Quanto seguiterà, se costei muore ; Che fia 'l maggior, che si sentisse mai : Distendi l'arco tuo sì che non esca Pinta per corda la saetta fore,
Che per passare il cor già messav' hai: Deh! qui mercè per Dio; guarda, che fai; Raffrena un poco il disfrenato ardire Che già è mosso per voler ferire
Questa in cui Dio mise grazia tanta : Morte (deh) non tardar mercè
Che mi par già veder lo cielo aprire, E gli Angeli di Dio quaggiù venire Per volerne portar l'anima santa
Di questa Canzon, tu vedi ben tu vedi ben, come è sottile Quel filo a cui s' attien la mia speranza; E quel, che sanza questa Donna io posso: Però con tua ragion piana
in cui onor lassù si canta
Muovi novella mia non far tardanza ;. Ch a tua fidanza s'è mio prego mosso : E con quella umiltà, che tieni a dosso Falli, pietosa mia, dinanzi a morte; Si ch a crudelità rompa le porte
E giunghi alla mercè del frutto bono: E, s' s' egli avvien che per te sia rimosso
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