Dicendo; il nostro lume porta pace, Quei della bella Donna alcuna volta : M' era la mente già ben tutta tolta; Non si rivide poi una fiata: Onde è rimasa trista L'anima mia che n' attendea conforto ; Vede lo core, a cui era sposata; Fuora di questa vita La sconsolata che la caccia Amore : L'ascolta con pietate il suo Fattore E quivi si lamenta ch' ella sen va via: D' Amor che fuor d esto mondo la caccia E spesse volte abbraccia Gli spiriti, che piangon tutta via Ove la puose Amor, ch' era sua guida; Anzi è vie più bella ora, Che mai, e vie più lieta par che rida : Che mi combatte così come suole; Però che 'l mio sentire è meno assai ; Nel libro della mente, che vien meno La mia persona parvola sostenne Tal ch' io rimasi di paura pieno ; Lo spirito maggior tremò si forte, Per lui in questo mondo giunta fosse : Donne gentili, a cui io ho parlato ; 2 S accorse ben che 'l suo male era nato; E conobbe il desio ch' era criato Per lo mirare intento ch' ella fece; Sicchè piangendo disse all altre poi : D' una, ch' io vidi la bella figura, ? Che già mi fa paura, E sarà Donna sopra tutte noi e pensosa; Vi sian gli detti miei, dovunque' sono: La morte mia a quella bella cosa Che men' ha colpa, e non fu mai pietosa . La dispietata mente Di dietro al tempo, che se n'è andato Dall' un de' lati mi combatte il core; Verso 'l dolce paese, che mi tira Dall' altra parte è con forza d' Amore: Gentil Madonna se da voi non viene : Ad iscampo di lui mai fare impresa ) Che sia conforto della sua vertute Piacciavi, Donna mia non venir meno A questo punto al cor, che tanto vama ; Poi sol da voi lo suo soccorso attende : Vol. II. 2 L che vui Quand' io mi penso ben, Donna Vie maggiormente aver cura di lui; Che quel, da cui convien, che 'l ben s' appari ; Per l'immagine sua ne tien più cari. Se dir voleste dolce mia speranza, Di dare indugio a quel, ch' io vi domando ; Sacciate che l' attender più non posso; Ch' io sono a fine della mia possanza : Dell' uomo infino al peso, ch è mortale ; Es' egli avvien che gli risponda male Che morte n' ha più tosta, e più amara. Che 'l sì e'l no tututto in vostra mano Muove dal vostro portamento umano ; 2 Gentil Madonna, come avete inteso : Ch' Amor lanciò lo giorno, ch' io fu' preso ; Perchè lo entrare a tutti altri è conieso Fuor ch' a' messi d Amor, ch' aprir lo sanno Per volontà della vertù che 'l serra: Onde nella mia guerra La sua venuta mi sarebbe danno ; S' ella venisse senza compagnia De' messi del Signor, che m' ha in balia: XVII. Amor da che convien pur, ch' io mi doglia, Perchè la gente m' oda E mostri me d' ogni vertute spento; Dammi savere a pianger, come voglia; Sì che 'l duol che si snoda Porti le mie parole, com' io l sento: Tu vuoi, ch' io muoja, el io ne son contento: Ma chi mi scuserà s' io non sò dire Ciò che mi fai sentire ? Chi crederà ch' io sia omai sì colto ? Ma se mi dai parlar, quanto tormento Fa, Signor mio, che innanzi al mio morire Che se intendesse ciò, ch' io dentro ascolto Pietà faria men bello il suo bel volto Io non posso fuggir, ch' ella non vegna Nell' immagine mia |