Opere di Giacomo Leopardi: Vol. IFelice LeMonnier, 1851 - 319 sayfa |
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... cura del conte Giacomo Leopardi , Milano 1827 ; Crestomazia italiana poetica , cioè , scelta di luoghi in verso italiano insigni per sentimento o per locuzione , raccolti e distribuiti secondo i tempi degli autori , dal conte Giacomo ...
... cura del conte Giacomo Leopardi , Milano 1827 ; Crestomazia italiana poetica , cioè , scelta di luoghi in verso italiano insigni per sentimento o per locuzione , raccolti e distribuiti secondo i tempi degli autori , dal conte Giacomo ...
Sayfa 15
... cura Di noi qualche immortale : Ch ' essendo questa o nessun ' altra poi L'ora da ripor mano alla virtude Rugginosa dell ' itala natura , Veggiam che tanto e tale È il clamor de ' sepolti , e che gli eroi Dimenticati il suol quasi ...
... cura Di noi qualche immortale : Ch ' essendo questa o nessun ' altra poi L'ora da ripor mano alla virtude Rugginosa dell ' itala natura , Veggiam che tanto e tale È il clamor de ' sepolti , e che gli eroi Dimenticati il suol quasi ...
Sayfa 19
... cura ? Chi stolto non direbbe il tuo mortale Affanno anche oggidì , se il grande e il raro Ha nome di follia ; Né livor più , ma ben di lui più dura La noncuranza avviene ai sommi ? o quale , Se più de ' carmi , il computar s'ascolta ...
... cura ? Chi stolto non direbbe il tuo mortale Affanno anche oggidì , se il grande e il raro Ha nome di follia ; Né livor più , ma ben di lui più dura La noncuranza avviene ai sommi ? o quale , Se più de ' carmi , il computar s'ascolta ...
Sayfa 20
... cura , Che di fortuna amici Non crescano i tuoi figli , e non di vile Timor gioco o di speme : onde felici Sarete detti nell ' età futura : Poiché ( nefando stile Di schiatta ignava e finta ) Virtù viva sprezziam , lodiamo estinta ...
... cura , Che di fortuna amici Non crescano i tuoi figli , e non di vile Timor gioco o di speme : onde felici Sarete detti nell ' età futura : Poiché ( nefando stile Di schiatta ignava e finta ) Virtù viva sprezziam , lodiamo estinta ...
Sayfa 27
... delle minori belve . Oh casi ! oh gener vano ! abbietta parie Siam delle cose ; e non le tinte glebe , Non gli ululali spechi Turbò nostra sciagura , Nè scolorò le stelle umana cura . Non io d'Olimpo BRUTO MINORE . 27 27.
... delle minori belve . Oh casi ! oh gener vano ! abbietta parie Siam delle cose ; e non le tinte glebe , Non gli ululali spechi Turbò nostra sciagura , Nè scolorò le stelle umana cura . Non io d'Olimpo BRUTO MINORE . 27 27.
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Sayfa 44 - Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il pensier mio: E il naufragar m
Sayfa 77 - O Nerina! E di te forse non odo questi luoghi parlar? Caduta forse dal mio pensier sei tu? Dove sei gita, che qui sola di te la ricordanza trovo, dolcezza mia?
Sayfa 72 - Silvia, rimembri ancora Quel tempo della tua vita mortale, Quando beltà splendea Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, E tu, lieta e pensosa, il limitare Di gioventù salivi? Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all'opre femminili intenta Sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Sayfa 43 - Tutta vestita a festa La gioventù del loco Lascia le case, e per le vie si spande; E mira ed è mirata, e in cor s'allegra.
Sayfa 52 - Talor m'assido in solitària parte, Sovra un rialto, al margine d'un lago Di taciturne piante incoronato. Ivi, quando il meriggio in ciel si volve, La sua tranquilla imago il Sol dipinge, Ed erba o foglia non si crolla al vento, E non onda incresparsi, e non cicala Strider, né batter penna augello in ramo, Né farfalla ronzar, né voce o moto Da presso né da lunge odi né vedi. Tien quelle rive altissima quiete...
Sayfa 79 - Sorge in sul primo albore, Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi ? dimmi : ove tende Questo vagar mio breve, II tuo corso immortale?
Sayfa 98 - Tutti odorati de' novelli fiori Di primavera, del color vestita Della bruna viola, a me si offerse L'angelica tua forma, inchino il fianco Sovra nitide pelli, e circonfusa D'arcana voluttà; quando tu, dotta Allettatrice, fervidi sonanti Baci scoccavi nelle curve labbra De...
Sayfa 76 - Mero desio; non ha la vita un frutto, Inutile miseria. E sebben vóti Son gli anni miei, sebben deserto, oscuro II mio stato mortai, poco mi toglie La fortuna, ben veggo. Ahi, ma qualvolta A voi ripenso, o mie speranze antiche, Ed a quel caro immaginar mio primo; Indi riguardo il viver mio sì vile E sì dolente, e che la morte è quello Che di cotanta speme oggi m'avanza; Sento serrarmi il cor, sento ch'ai tutto Consolarmi non so del mio destino.
Sayfa 17 - E rotto di natura ogni contrasto, Ignota immensa terra al tuo viaggio Fu gloria, e del ritorno Ai rischi. Ahi ahi, ma conosciuto il mondo Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin, che non al saggio, appare.
Sayfa 123 - L'umana compagnia, Tutti fra se confederati estima Gli uomini, e tutti abbraccia Con vero amor, porgendo Valida e pronta ed aspettando aita Negli alterni perigli e nelle angosce Della guerra comune.