Note letterarie

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G. Marco, 1897 - 366 sayfa

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Sayfa 54 - Giace il cavallo al suo signore appresso : Giace il compagno appo il compagno estinto : Giace il nemico appo il nemico; e spesso Sul morto il vivo, il vincitor sul vinto. Non v
Sayfa 266 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna. O donna mia, Già tace ogni sentiero, e pei balconi Rara traluce la notturna lampa: Tu dormi, che t'accolse agevol sonno Nelle tue chete stanze; e non ti morde Cura nessuna; e già non sai né pensi Quanta piaga m'apristi in mezzo al petto.
Sayfa 259 - Ivi danzando; in fronte La gioia ti splendea, splendea negli occhi Quel confidente immaginar, quel lume Di gioventù, quando spegneali il fato, E giacevi.
Sayfa 256 - Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più,, tu più non movi. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle, Dico: Nerina mia, per te non torna Primavera giammai, non torna amore. Ogni giorno sereno, ogni fiorita Piaggia ch'io miro, ogni goder ch'io sento, Dico: Nerina or più non gode; i campi, L'aria non mira.
Sayfa 256 - Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov'ei precipitando, il tutto obblia. Vergine luna, tale È la vita mortale. Nasce l'uomo a fatica, Ed è rischio di morte il nascimento.
Sayfa 56 - Cogliam la rosa in sul mattino adorno Di questo dì, che tosto il seren perde; Cogliam d'amor la rosa; amiamo or quando Esser si puote riamato amando . Tacque; e concorde degli augelli il coro Quasi approvando il canto indi ripiglia.
Sayfa 45 - I diletti di Venere non lascia L'uom che schiva l'amor, ma coglie e gusta Le dolcezze d'amor senza l'amaro.
Sayfa 56 - Quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen già baldanzosa Dispiega; ecco poi langue, e non par quella: Quella non par, che desiata avanti Fu da mille donzelle e mille amanti.
Sayfa 361 - Pregò e pianse a lungo a lungo, poi uscì sulla terrazza. Il cielo imbiancava sopra la Galbiga e le montagne del lago di Como; veniva giorno. Dal nero Boglia imminente soffiavano le tramontane fredde. Da vicino e da lontano, a riva di lago e nell'alto grembo della valle, si levaron suoni di campane. L'idea che Maria e la nonna Teresa erano insieme, felici, salì al cuore di Franco spontanea, chiara e soave.
Sayfa 257 - De' tuoi dolci parenti Lasci per sempre. Il loco A cui movi, è sotterra: Ivi fia d'ogni tempo il tuo soggiorno. Forse beata sei; ma pur chi mira, Seco pensando, al tuo destin, sospira.

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