Guai a me! savoir, guai sono preparati a me perciocchè mi mancò, etc.; phrase qui exprime la cause de cette expression de douleur. Via ladri, via poltroni, etc.; savoir, andate via, etc. Olà; savoir, o tu che sei là, ô toi qui es là. EXERCICE DEUXIÈME. Io son lontano da questo modo di procedere. Cosa simile a miracolo. Madonna, raccomandate l'anima a Dio. Bevanda d'orzo. Anello di ferro. - Ardore di gloria. -Non vi chiamo nè a battaglia nè a pericolo. - Il caldo è stato piacevole da Roma a Loretto; ma da Loretto a Ferrara, ho provato un' aria di fuoco. - Ora andando a quella taverna, ora a quell' altra. — Dono di fortuna. Legami d'amore. Pegno d'amicizia. In caso di morte. È ora di mangiare. virtù. -Io ho bisogno di quiete. EXERCICE TROISIÈME. Femina di Intanto, ecco per pegno di memoria e d'affetto questa lettera che ini precorre. Voi non potete negarmelo. -- Udendo che egli aveva uccisi due preti, disse fra se medesimo, me non ucciderai tu. Voi mi potete torre quanto io tengo. Voi potete ad un' ora a voi far grandissimo onore, ed a me che povera sono, grande utilità. La ingordigia de' nemici, che lasciarono l'uecidere per lo predare n'ajutò. Non occorre che me ne rendiate altre ragioni. Scioglietemi questo dubbio. Voi potete tornarvene a casa. — Io ti farò conoscere gl' inganni delle femmine. - S'io v' amassi, non avrei ardito dirvi simil cosa. A me rubò la figliuola, a voi la sorella. Voi non vene siete accorto. EXERCICE QUATRIÈME. Non si possono immaginare paesi più ameni di questi. Di Francia partii con tutte quelle dimostrazioni d'onore e di stima, che più si potevan desiderare. Ancor si veggono ne' Germani boschi le insegne romane che io appesi a' nostri iddii. Molti esempj Molti esempj se ne truovano in Virgilio, ma particolarmente nel settimo dell' Eneide. --Con forte ánimo portar si debbono gli scherni degli stolti. Mentre ella parlava, facevan le donne sì gran risa, che tutti i denti si sarebbero loro potuti trarre. 0 per piacere a Dio o agli uomini si viene a questi tempj. Se per piacere à Dio ci si viene, l'anima ornata di virtù basta. Gli uomini illustri si veggono e si conoscono in ogni parte. Il maldicente volentier s' ode. Comincerete l'assalto senza vedere ove debba darsi? due vie. EXERCICE CINQUIÈME. Si va per della feccia del popolazzo. -Aveva un cappelluccio. - Se tu vuoi lasciare appresso di me questa figlioletta, io la prenderò volentiri. Tu sei un bel donnone. Sonate il campanone, ecco 'l consiglio delle vedove che entra. Chi è quest' ometto, che c'è venuto a dir villanie in casa nostra? Andatevene a casa, sciocconaccio. Era il detto luogo sopra una montagnetta. Affè, non altro ebbe mai da lei quel pecorone, ch' un mazzolin di fiori, uno sguardolinó a traverso, risino dalla finestra; e con questi favori il tiene prigione. -Oh! ella vi parrebbe la bella femminaccia. Lasciò suo erede un figliuolo già grandicello. Gli uomini e un grandi e magnanimi non vogliono altro dei benefizj che il fargli; e però di tutti ricevono subitamente il merito. - È una donna semplicetta. per EXERCICE HUITIÈME. A me Noi abbiamo a campare o morire insieme. toccava di rispondere a V. S., e l'avrei fatto non meno soddisfare al gusto ch'al debito. Non abbiamo da vivere. Egli ha sempre da fare. - Più misera cosa è nuocere ad altrui ch' esser offeso. Ho io a perdere la più cara cosa che l'animo mio desidera d'avere ? I' sono stato a casa a picchiare, e quando i' sentì dire: chi è là? Dissi: "son io, il padron della casa. Questo non è consiglio da lasciare. Conoscendo che a lui toccava il dover dire, in cotal guisa cominciò a parlare. Questa cosa non è da credere. EXERCICE NEUVIÈME. È un secolo ormai che il crudel non mi scrive. Sono non pochi i quali pigliansi giuoco delle contese altrui. Già sono molti anni ho ad ogni altra cosa vacato Già sono otto mesi l'ho più che la Alcuni sono i che alle lingue. mia vita amato. quali più che l'altre genti credon sapere, e sanno meno. Che cosa ci è? -Non è uomo che sia di se vero e giusto misuratore, tanto la propria carità ne 'nganna. Ella non curava di vestir belli e preziosi vestimenti, perciocchè non v' era cui desiderasse di piacere. Sono alcune cose le quali nocerebbero a quegli stessi che le dimandano, se le ottenessero. Vi sono uomini che per la troppa libertà che hanno, divengono facilmente audaci e insolenti. È quì un uomo che mi ha dato nascosamente una borsa So ove era una giovinetta leggiadra e cos di danari. tumata. EXERCICE DIXIÈME. In tanta turbazione andavano cercando le lor donne, le quali tutte e tre erano in chiesa. Tutti vanno fuggendo quello che noi cerchiamo di fuggire. Gli elefanti, che sono così fieri, diventano come schiavi a chi dà loro da mangiare. -La maggior parte degli uomini fanno i benefizj con un modo di favellare e con tanta superbia, che noi ci pentiamo d'avergli ottenuti. — Io verrò stasera a cenar con te. Noi gli darem volentieri da mangiare e da bere. - Per certo, o io l'avrò, o mi darò la morte. Cacciate via il dolore e le lagrime, e andate a consolarvi coi parenti e con gli amici. Io non so come potrò sopportare l'inganno che fatto mi hai. — Domattina vi mostrerò come ciò si fa. — O Elisa, quale è la cagion della tua pallidezza? Dimmela, tu mi fai tremare. Il caldo ci costringe a cercare un luogo fresco, andiamo adunque nel boschetto. Voleva venire oggi a darvi il buon viaggio, ma non è stato possibile. - Vedi a cui io do mangiare il mio. EXERCICE ONZIÈME. -- Sono stato in gran pericoli. Le donne sono mobili, ritrose, sospettose, e paurose. Ha speso troppi denari. — Le vigilie lunghe rendono gli uomini pallidi. — È una damigella saggia, leggiadra, e graziosa.- Quante cose mirabili ti resteranno a vedere! Se le cose dolci non si fossero gustate, ancora sarebbero a conoscere le amare. — Gli altri fratelli, vedendo questo crudele principio, fuggirono. Avete una rabbiosa fame. I disonesti occhi non sanno considerare la vera bellezza dell' anima, ma pur quella dei corpi. — Tu sei di quelli che così con l'amico vanno, come l'ombra con colui cui il sole fiede; tra' quali s'alcuna nebbia s'oppone, che privi la luce, con quella insieme fugge. abbiate un po' di pazienza, e lasciatemi finire. Di- grazia Dice |