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PREFAZIONE

Giulio Cesare Sansoni, che meritamente si era acquistato in poco tempo il nome di editore intelligente e valoroso, pensava negli ultimi anni della sua breve esistenza di dare opera ad una collezione scolastica degli scrittori italiani, la quale potesse, nelle mani di savi maestri e di studiosi discepoli, riuscire efficace strumento a migliorare le condizioni, che molti affermano miserevoli tra noi, dello scrivere nella lingua nazionale. La morte tolse al compianto Sansoni di vedere avviata la sua collezione; per la quale aveva affidata alle mie cure la Vita Nuova, libro, non ostante il bando onde fu colpito con altri dai più recenti programmi dell'insegnamento officiale, degno pur sempre che i giovini delle nostre scuole lo leggano, come primo esempio della prosa artistica italiana e come necessaria introduzione allo studio della Divina Commedia, posta quasi fondamento agli studî di lettere nelle scuole classiche. Tale essendo stata l'origine di questa nuova edi

zione, non recherà meraviglia ch'ella si presenti al pubblico dei lettori senza intendimenti, come oggi dicono, scientifici, e tanto meno poi con quello di risolvere le molteplici questioni collegate con la V. N. In questo caso necessità prima sarebbe stata quella di fermare il testo criticamente ricostituito del libretto dantesco; ma par-. vemi, oltre che fatica superiore alle mie forze, opera disconveniente a un libro destinato fino da principio ai giovini: pur feci in modo che la nuova stampa arrecasse alcun contributo alla futura edizione critica, comunicando il testo di uno dei manoscritti più antichi, rimasto fino ad ora, per questa parte, del tutto inesplorato. Il commento poi non poteva riuscire una novità: venuto dopo tanti valorosi interpreti, ho dovuto trascegliere da'loro commenti quello che mi parve il meglio, e spesso valermi, citandoli con iscrupolosa osservanza, delle lor proprie parole; non sí per altro che anche questa fatica riuscisse un'inutile ripetizione, poiché ebbi cura di riscontrar sempre alle fonti le citazioni degli altri interpreti, e molte volte mi accadde di poter rettificare delle inesattezze che erano finora passate d'uno in altro commento. Non mancano nel mio le interpretazioni affatto nuove di qualche passo oscuro o disputato, o le illustrazioni a qualche luogo sul quale i predecessori sorvolarono; ma non io devo darne giudizio, sí bene il lettore intelligente e spassionato: mi sarà lecito per altro di far osservare che ab

bondano (e forse a qualcuno parrà eccessivamente) le note di lingua e le dichiarazioni di modi e parole; e abbondano perché il commento fu scritto specialmente in servigio delle nostre scuole, che mi parrebbe ormai necessario ricondurre a quei minuti e larghi esercizî di raffronto e di interpretazione delle parole, i quali furono in uso presso i nostri padri, e fecero scrittori assai piú corretti ed eleganti e disinvolti che non siano certi solenni maestri odierni, dispregiatori della grammatica e del vocabolario. La notizia sulla V. N. premessa al testo non ha altro fine che d'informare con una rapida esposizione i leggenti intorno alla costituzione del libro, alla sua varia fortuna, e a talune questioni strettamente collegate con esso: il glossario darà raccolto tutto ciò che di meno vivo o di meno usuale è nella lingua della V. N., e servirà anche qualche volta per risparmiare tempo e fatica nella ricerca di alcun passo.

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Cosí com'egli m'è riuscito, questo libro, incominciato a stampare or sono due anni, dovuto intralasciare per il dolore di una perdita angosciosa, e finalmente ripreso con una gran fretta di condurlo a termine, io lo licenzio al pubblico degli studiosi, lontano cosí da ogni superbia di disdegno per gli altrui giudizî come dalla umiltà d'invocarli secondi e benevoli.

Pisa, 2 Novembre 1885.

T. CASINI.

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