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RIME DI DANTE ALIGHIERI

SONETTI

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A ciascun' alma presa, e gentil core.
Ahi lasso, ch' io credea trovar pietate
Amore e 'l cor gentil sono una cosa.
Ben dico certo, che non è riparo.
Bicci, novel figliuol di non so cui
Cavalcando l' altr' ier per un cammino
Chi guarderà giammai senza paura
Chi udisse tossir la mal fatata.
Ciò, che m'incontra nella mente, muore .
Color d'amore, e di pietà sembianti.
Con l'altre donne mia vista gabbate
Dagli occhi belli di questa mia dama
Dagli occhi della mia donna si muove.
Da quella luce che 'l suo corso gira.
Deh pellegrini che pensosi andate,
Deh ragioniamo un poco insieme, Amore.
Di donne io vidi una gentile schiera
Due donne in cima de la mente mia
E' non è legno di sì forti nocchi.
Era venuta nella mente mia
Gentil pensiero, che parla di vui.
Guido, vorrei che tu, e Lappo, ed io
lo maladico il dì, ch'io vidi imprima
Io mi credea del tutto esser partito.
Io mi senti' svegliar dentro dal core.
Io son si vago della bella luce.
L'amaro lagrimar, che voi faceste
Lasso, per forza de' molti sospiri.
Lo fin piacer di quello adorno viso.
Madonne, deh vedeste voi l'altr' ieri
Messer Brunetto, questa pulzelletta
Molti volendo dir che fosse Amore
Negli occhi porta la mia donna Amore.
Nelle man vostre, o gentil donna mia
Non canoscendo, amico, vostro nomo
Non v'accorgete voi d'un che si muore

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O dolci rime che parlando andate
Oltre la spera che più larga gira.
O Madre di virtute, luce eterna
Omè, Comun, come conciar ti veggio
Onde venite voi così pensose!
Parole mie che per lo mondo siete
Perch' io non trovo chi meco ragioni
Per quella via che la bellezza corre.
Piangete, amanti, poichè piange Amore
Qual che voi siate, amico, vostro manto
Questa donna ch' andar mi fa pensoso.
Savere e cortesia, ingegno ed arte.
Savete giudicar vostra ragione.
Se nel mio ben ciascun fosse leale
Se' tu colui c'hai trattato sovente.
Se vedi gli occhi miei di pianger vaghi.
Si lungamente m' ha tenuto Amore.
Sonetto, se Meuccio t'è mostrato.
Spesse fiate vengommi alla mente.
Tanto gentile e tanto onesta pare.
Tu, che stampi lo colle ombroso e fresco.
Tutti i miei pensier parlan d'amore
Un dì si venne a me melanconia.
Vede perfettamente ogni salute.
Venite a intender li sospiri miei .
Videro gli occhi miei quanta pietate.
Voi che portate la sembianza umile.
Voi donne, che pietoso atto mostrate
Volgete gli occhi a veder chi mi tira

CANZONI

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doglia

Ahi faulx ris, per qe trai haves
Amor che muovi tua vertù dal cielo.
Amor che nella mente mi ragiona.
Amor, dacchè convien pur ch'io mi
Amor, tu vedi ben che questa donna
Così nel mio parlar voglio esser aspro
Dacchè ti piace, Amore, ch' io ritorni
Doglia mi reca ne lo core ardire .
Donna pietosa, e di novella etate.

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Donne, ch' avete intelletto d'amore. Pag.
E' m' incresce di me sì malamente.
Giovene donna dentro al cor mi siede.
Gli occhi dolenti per pietà del core.
Io miro i crespi e gli biondi capegli.
Io non pensava che lo cor giammai.
Io sento si d' Amor la gran possanza.
Io son venuto al punto della rota
La bella stella che il tempo misura.
La dispietata mente che pur mira.
L'alta speranza che mi reca Amore.
Le dolci rime d'amor ch' io solia.
L'uom, che conosce, è degno ch'aggia ardire " 196
Morte, poich' io non truovo a cui mi doglia» 134
Oimè, lasso, quelle trecce bionde.

O patria degna di trionfal fama

Perchè nel tempo rio

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Posciach' Amor del tutto m' ha lasciato.

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Tre donne intorno al cuor mi son venute. » 178

Voi, che, intendendo, il terzo ciel movete.

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Donne, io non so di che mi preghi Amore. » 131

Fresca Rosa novella.

Io mi son pargoletta bella e nova.
Io non domando, Amore.

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Madonna, quel Signor, che voi portate.
Morte villana, e di pietà nemica .

O voi, che per la via d' Amor passate
Per una ghirlandetta.

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Poichè saziar non posso gli occhi miei.
Quando il consiglio degli augei si tenne
Quantunque volte, lasso, mi rimembra.
Voi, che sapete ragionar d'Amore.

SESTINA

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Al poco giorno ed al gran cerchio d'ombra.» 154

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