Le RimeP. Fiaccardori, 1842 - 220 sayfa |
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Sayfa 5
... simile modo vivono , contro alla sopra toccata sentenza di Solone sen- za cadere stiamo in piedi , niun ' altra cosa essere di ciò cagione se non che o per lunga usanza la natura delle cose è mutata , come sovente veggia- mo addivenire ...
... simile modo vivono , contro alla sopra toccata sentenza di Solone sen- za cadere stiamo in piedi , niun ' altra cosa essere di ciò cagione se non che o per lunga usanza la natura delle cose è mutata , come sovente veggia- mo addivenire ...
Sayfa 9
... simile a Roma la fe ' redificare ed abitare ; racco- gliendovi nondimeno dentro quelle poche reliquie che vi si trovarono de ' discendenti degl ' antichi scacciati . Ma infra gli altri novelli abitatori , forse ordina- tore della ...
... simile a Roma la fe ' redificare ed abitare ; racco- gliendovi nondimeno dentro quelle poche reliquie che vi si trovarono de ' discendenti degl ' antichi scacciati . Ma infra gli altri novelli abitatori , forse ordina- tore della ...
Sayfa 36
... simile si possa esaltare , tu abbi voluto da te cacciare ? Deh , dimmi , di qua'vittorie , di qua'trion- fi , di quali eccellenze , di quali valorosi cittadini se ' tu splendente ? Le tue ricchezze , cosa mobile e incerta ; le tue ...
... simile si possa esaltare , tu abbi voluto da te cacciare ? Deh , dimmi , di qua'vittorie , di qua'trion- fi , di quali eccellenze , di quali valorosi cittadini se ' tu splendente ? Le tue ricchezze , cosa mobile e incerta ; le tue ...
Sayfa 54
... simile al suo difetto ; siccome Licaone , per rapacità e per avari- zia , le quali al lupo molto sono conformi , si finge in lupo essere mutato . Similemente fingono i no- stri poeti la bellezza de ' campi elisii , per la quale ...
... simile al suo difetto ; siccome Licaone , per rapacità e per avari- zia , le quali al lupo molto sono conformi , si finge in lupo essere mutato . Similemente fingono i no- stri poeti la bellezza de ' campi elisii , per la quale ...
Sayfa 103
... simile ? Vedeste voi vostra donna gentile Bagnar nel viso suo di pianto Amore ? Ditemi , donne , che mel dice il core ; Perch ' io vi veggio andar senza atto vile : E , se venite da tanta pietate , Piacciavi di ristar qui meco alquanto ...
... simile ? Vedeste voi vostra donna gentile Bagnar nel viso suo di pianto Amore ? Ditemi , donne , che mel dice il core ; Perch ' io vi veggio andar senza atto vile : E , se venite da tanta pietate , Piacciavi di ristar qui meco alquanto ...
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acciocchè adunque alcuna Alighieri allora alquanto altra altre altrui Amor appo appresso assai BALLATA bella donna bellezza beltate biltate BOCCACCIO CANZONE ch'è Ch'io chiama ciascun cielo colla coloro colui comechè Commedia conforto conviene costei costumi cotale credo d'amore d'ogni Dante DANTE ALIGHIERI degno dico diletto dire divina doglia dolce dolce Signor dolcezza dolente dolor figliuoli frondi fuggire fusse fussero gentil donna Ghibellini giammai gran guardare Iddio Inferno ingegno innamora intelletto l'altro l'anima lagrime lasso leggiadria Licaone madonna mechè mente mira mondo morte mostra naturale filosofia niuna occhi Oimè omai onore opere orbache ovra parlar pavone pensier perciocchè Perocchè piace piacer piangendo pianger picciola pietà pietosa pietra poesia poeta primieramente puote quivi ragione Ravenna rima sento Sicchè Signor Solone SONETTO SONETTO XII sospiri stare teologia trova turale umile uomini uomo valore vede veder veggio venire vertù vertute vidi virtù viso voglia vulgare
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Sayfa 100 - Sire, nel mondo si vede Meraviglia nell'atto, che procede D'una anima, che fin quassù risplende : Lo cielo, che non ave altro difetto Che d'aver lei, al suo signor la chiede : E ciascun santo ne grida mercede : Sola pietà nostra parte difende : Che parla Iddio, che di madonna intende Diletti miei, or sofferite in pace, Che vostra speme sia quanto mi piace.
Sayfa 105 - Nel vano immaginare ov' io entrai : Ed esser mi parea non so in qual loco, E veder donne andar per via disciolte, Qual lagrimando e qual traendo guai, Che di tristizia saettavan foco. Poi mi parve vedere a poco a poco Turbar lo sole ed apparir la stella, E pianger egli ed...
Sayfa 105 - Levava gli occhi miei bagnati in pianti, E vedea (che parean pioggia di manna) Gli angeli che tornavan suso in cielo, Ed una nuvoletta avean davanti, Dopo la qual cantavan tutti : ' Osanna ; ' E s'altro avesser detto, a voi dire' lo. Allor diceva Amor : ' Più non ti celo ; Vieni a veder nostra, donna che giace.
Sayfa 204 - Voller che la virtù fussin colonne. Madre di loda, e di salute ostello, Con pura, unita fede Eri beata, e colle sette donne. Ora ti veggio ignuda di tai gonne: Vestita di dolor: piena di vizi: Fuori i leai Fabrizi: Superba: vile: nimica di pace. O disonrata te! specchio di parte Poichè se' aggiunta a Marte: Punisci in Antenora qual verace Non segue 1' asta del vedovo giglio: E a que' che t' aman più, più (ai mal piglio.
Sayfa 107 - Vede perfettamente onne salute chi la mia donna tra le donne vede; quelle che vanno con lei son tenute di bella grazia a Dio render merzede. E sua bieltate è di tanta vertute., che nulla invidia a l'altre ne procede, anzi le face andar seco vestute di gentilezza d'amore e di fede.
Sayfa 107 - Ch' ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va, sentendosi laudare, Benignamente d'umiltà vestuta;* E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi si piacente a chi la mira, Che dà per gli occhi una dolcezza al core, Che intender non la può chi non la prova.
Sayfa 106 - Morte, assai dolce ti tegno: Tu dei omai esser cosa gentile, Poichè tu se' nella mia donna stata; E dei aver pietate, e non disdegno. Vedi, che sì desideroso vegno D'esser de' tuoi, ch' io ti somiglio in fede : Vieni, che 'l cor ti chiede.
Sayfa 73 - Questo libro più anni dopo la morte dello autore fu dannato da messer Beltrando cardinale del Poggetto e legato del papa nelle parti di Lombardia, sedente papa Giovanni XXII. E la cagione ne fu, perciocchè Lodovico duca di Baviera, dagli elettori della Magna eletto in re de...
Sayfa 175 - Ecco giunti a colei che ne pareggia : Dimmi, che hai tu fatto, Cieco avaro disfatto? Rispondimi, se puoi altro che nulla.
Sayfa 43 - 1 naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, ei capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso.