Le RimeP. Fiaccardori, 1842 - 220 sayfa |
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Sayfa 103
... veggio andar senza atto vile : E , se venite da tanta pietate , Piacciavi di ristar qui meco alquanto , E che che sia di lei , nol mi celate : Io veggio gli occhi vostri c'hanno pianto ; E veggiovi venir sì sfigurate , Che ' l cor mi ...
... veggio andar senza atto vile : E , se venite da tanta pietate , Piacciavi di ristar qui meco alquanto , E che che sia di lei , nol mi celate : Io veggio gli occhi vostri c'hanno pianto ; E veggiovi venir sì sfigurate , Che ' l cor mi ...
Sayfa 120
... veggio in quella parte la salute ; Che l'intelletto mio non vi può gire : Allor si strugge sì la mia vertute , Che l'anima , che muove gli sospiri , S'acconcia per voler da lei partire . SONETTO IV . Chi guarderà giammai senza paura ...
... veggio in quella parte la salute ; Che l'intelletto mio non vi può gire : Allor si strugge sì la mia vertute , Che l'anima , che muove gli sospiri , S'acconcia per voler da lei partire . SONETTO IV . Chi guarderà giammai senza paura ...
Sayfa 127
... veggio sempre quel , ch ' io vidi allora ; Ma dir non lo potria , tanto m ' accora , Che sol mi s'è posata Entro alla mente , però mi do pace ; Che'l verace colore Chiarir non si poria per mie parole : Amor ( come si vole ) Dil tu per ...
... veggio sempre quel , ch ' io vidi allora ; Ma dir non lo potria , tanto m ' accora , Che sol mi s'è posata Entro alla mente , però mi do pace ; Che'l verace colore Chiarir non si poria per mie parole : Amor ( come si vole ) Dil tu per ...
Sayfa 130
... veggio , che mi sfida e mi sconforta Ciò , che dar mi dovrebbe sicurtate : Però parla un pensier , che mi rampogna , Com ' io più vivo , no sperando mai , Che tra lei , e pietà pace si pogna : Onde morir pur mi convene omai ; E posso ...
... veggio , che mi sfida e mi sconforta Ciò , che dar mi dovrebbe sicurtate : Però parla un pensier , che mi rampogna , Com ' io più vivo , no sperando mai , Che tra lei , e pietà pace si pogna : Onde morir pur mi convene omai ; E posso ...
Sayfa 134
... veggio il lume de ' begli occhi spento , Che suole essere a ' miei sì dolce guida ? Ben veggio , che ' l mio fin consenti e vuoi : Sentirai dolce sotto il mio lamento : Ch'io temo forte già , per quel , ch ' io sento , Che per aver di ...
... veggio il lume de ' begli occhi spento , Che suole essere a ' miei sì dolce guida ? Ben veggio , che ' l mio fin consenti e vuoi : Sentirai dolce sotto il mio lamento : Ch'io temo forte già , per quel , ch ' io sento , Che per aver di ...
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Sayfa 100 - Sire, nel mondo si vede Meraviglia nell'atto, che procede D'una anima, che fin quassù risplende : Lo cielo, che non ave altro difetto Che d'aver lei, al suo signor la chiede : E ciascun santo ne grida mercede : Sola pietà nostra parte difende : Che parla Iddio, che di madonna intende Diletti miei, or sofferite in pace, Che vostra speme sia quanto mi piace.
Sayfa 105 - Nel vano immaginare ov' io entrai : Ed esser mi parea non so in qual loco, E veder donne andar per via disciolte, Qual lagrimando e qual traendo guai, Che di tristizia saettavan foco. Poi mi parve vedere a poco a poco Turbar lo sole ed apparir la stella, E pianger egli ed...
Sayfa 105 - Levava gli occhi miei bagnati in pianti, E vedea (che parean pioggia di manna) Gli angeli che tornavan suso in cielo, Ed una nuvoletta avean davanti, Dopo la qual cantavan tutti : ' Osanna ; ' E s'altro avesser detto, a voi dire' lo. Allor diceva Amor : ' Più non ti celo ; Vieni a veder nostra, donna che giace.
Sayfa 204 - Voller che la virtù fussin colonne. Madre di loda, e di salute ostello, Con pura, unita fede Eri beata, e colle sette donne. Ora ti veggio ignuda di tai gonne: Vestita di dolor: piena di vizi: Fuori i leai Fabrizi: Superba: vile: nimica di pace. O disonrata te! specchio di parte Poichè se' aggiunta a Marte: Punisci in Antenora qual verace Non segue 1' asta del vedovo giglio: E a que' che t' aman più, più (ai mal piglio.
Sayfa 107 - Vede perfettamente onne salute chi la mia donna tra le donne vede; quelle che vanno con lei son tenute di bella grazia a Dio render merzede. E sua bieltate è di tanta vertute., che nulla invidia a l'altre ne procede, anzi le face andar seco vestute di gentilezza d'amore e di fede.
Sayfa 107 - Ch' ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare. Ella sen va, sentendosi laudare, Benignamente d'umiltà vestuta;* E par che sia una cosa venuta Di cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi si piacente a chi la mira, Che dà per gli occhi una dolcezza al core, Che intender non la può chi non la prova.
Sayfa 106 - Morte, assai dolce ti tegno: Tu dei omai esser cosa gentile, Poichè tu se' nella mia donna stata; E dei aver pietate, e non disdegno. Vedi, che sì desideroso vegno D'esser de' tuoi, ch' io ti somiglio in fede : Vieni, che 'l cor ti chiede.
Sayfa 73 - Questo libro più anni dopo la morte dello autore fu dannato da messer Beltrando cardinale del Poggetto e legato del papa nelle parti di Lombardia, sedente papa Giovanni XXII. E la cagione ne fu, perciocchè Lodovico duca di Baviera, dagli elettori della Magna eletto in re de...
Sayfa 175 - Ecco giunti a colei che ne pareggia : Dimmi, che hai tu fatto, Cieco avaro disfatto? Rispondimi, se puoi altro che nulla.
Sayfa 43 - 1 naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, ei capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso.