Sayfadaki görseller
PDF
ePub

che appare del vivere e del morire di Cristo, il quale per essere perfetto in tutte le sue operazioni il mezzo comprese ». Ma codesti pochi appaiono più che altro traviati dalla considerazione dell'età raggiunta da Cristo, che necessariamente doveva essere la perfetta, il colmo 1; e non curano, come invece fa Dante nel Convivio, di metter d'accordo questo fatto con le parole del salmo 89: « dies annorum nostrorum.... septuaginta anni ». Benvenuto insegnava perciò a non far caso del loro calcolo pedantesco « quia, teste Philosopho, quae parum distant, nihil distare videntur; sed quidquid dicatur, veritas est quod auctor per istud medium intendit tempus XXXV annorum, sicut ipsemet testatur alibi, et tale quidem tempus bene vocat, dimidium vitae 2 ».

Si avrebbe torto a voler sofisticare sulla svista tutta materiale del Boccaccio, il quale, dopo d'aver detto e ripetuto che Dante nacque nel 1265, aggiunge: « sedente Urbano papa quarto nella cattedra di San Pietro », mentre questi era in

1 Cfr. Rocca, Di alcuni commenti della D. C.; Firenze 1891, p. 30 n. Anche nel cod. Laurenziano-Rediano no 41, della fine del sec. XVI, contenente un compendio dell'Inferno, è scritto: « Nel mezzo.... si intende XXXIII anni perchessi vive comunemente LXVI anni ». Cfr. L. FRATI, Miscellanea dantesca, p. 11 n.

2 BENVENUTO Continua: « satis enim probabile videtur quod homo communiter usque ad XXV annum sit in incremento, aliis XXV annis in statu, aliis XXV in declinatione; quod confirmat auctoritas Prophetae dicentis: dies annorum nostrorum in ipsis septuaginta anni. Qui mi pare evidente che sia incorso un errore di lezione, benchè col testo del LACAITA concordino anche i codici laurenziani (del che mi accerta il gentilissimo d.r M. Barbi); come del resto evidentissimo è l'errore nel codice estense: ad XXXV annos homo est in incremento, aliis XXXV annis in statu, aliis XXXV annis in delectatione (sic)! Il TAMBURINI traduceva: sendo che è molto probabile che l'uomo sia in augumento sino alla età di anni 35, stazionario poi negli altri 35, senza diletto nei successivi anni .......»

[ocr errors]

Invece il passo sarà da correggere tenendo presente il cap. 24, tr. IV, del Convivio; dove si dice che l'adolescenza dura fino al XXV anno, la gioventù è XX anni, e« siccome l'adolescenza è in XXV anni che procede montando alla gioventude, così il discendere, cioè la senettude, è altrettanto tempo che succede alla gioventude, e così si termina la senettude al LXX anno ».

QUALE RISULTA DA ALCUNI CODICI

5

vece morto a Perugia fin dal 2 ottobre 1264. Già il rimatore trecentista Saviozzo da Siena s'era accorto dell'errore; ma, nel correggerlo, ne avea commesso uno nuovo, asserendo che allora fosse « vacante la romana sede ». Il quattrocentista Manetti però corresse giusto, mettendo Clemente IV (5 o 9 febbraio 1265-29 novembre 1268) al luogo di Urbano (126164). Di papi quarti ce ne fu anche un altro in quel torno, Alessandro (1254-61); e non era difficile imbrogliarsi. E del resto, quella data veniva indirettamente confermata e da Giovanni Villani, che diceva Dante morto nel 1321 « in età di circa cinquantasei anni », e da Filippo Villani e Antonio Pucci che ne seguivano le orme.

4

3

Come pure si avrebbe torto a pigliar sul serio le testimonianze bizzarre di alcuni codici punto attendibili. In uno, parigino, che ascrivono al secolo XIV, si fa nascere Dante nel 1264; in un altro, laurenziano, del secolo XV, nel '63; in un terzo, bergamasco, del secolo XIV, nel '60. E in verità non basta l'autorità del benemerito Batines a ispirarci maggior rispetto per un altro codice, anch'esso bergamasco, che pur

[blocks in formation]

Corrente il tempo a' prossimi annali, Ch'emme, du' c con se' e cinque procede. 2 Natum illum, ferunt, millesimo ac ducentesimo supra sexagesimum quintum Christianae salutis anno, vacante ob mortem.... Federici romano imperio, sedente autem Clemente quarto summo pontificatu ».

3 « Obiit poeta anno gratiae MCCCXXI idibus septembris...., dierum vitae suae anno sexto et quinquagesimo ».

Correndo il Mille trecento ventuno,

Morì l'eccellentissimo poeta

Dante Alleghieri, che avanzò ciascuno....

Quando morì, secondo la scrittura,

Di cinquantasei anni era d'etade,

E pianto fu da ogni criatura.

Cfr. V. IMBRIANI, Sul capitolo dantesco del Centiloquio, nel Giornale Napoletano di filosofia e lettere, marzo 1880; p. 33. — SECCO POLENTONE affermava invece: Annos vixit quatuor et LX.... Annus erat tunc Nativ. Chr. MCCCXXI »

dà, in una postilla biografica, l'anno 1260; poichè nè il codice, nè tantomeno la postilla, sono più antichi del secolo XV. E a sostegno di quella data non si può in buona fede citare il Landino. È bensì vero che nella prima edizione fiorentina del commento landiniano (1481) si legge essere il poeta nato « l'anno MCCLX », ma vi si legge pure: « essendo papa Clemente quarto». E se il Daniello (1568) e il Dolce (1569) copiaron ciecamente le due indicazioni contradittorie, il Sansovino corresse, nelle edizioni anteriori e posteriori del Commento (1564, 1578, 1596 ecc.), l'errore prettamente tipografico, aggiungendo a quel MCCLX il V che avea perduto. Ci volle tutto lo zelo apologetico del padre Innocenzo Barcellini per richiamarlo in onore, dacchè anche questo mezzo era buono per rendere inverosimile che il poeta bollasse di viltà proprio il fondatore dell'ordine dei Celestini, nel quale, allora che scriveva (1701), il Barcellini era abbate 1.

II.

Sennonchè, mentre Leonardo Bruni anch'egli conferma la data tradizionale, aggiunge per suo conto un inciso (sono specialmente gl'incisi che guastano nella questione che ci occupa !) che non si accorda con essa. Nacque, egli dice, nel 1265, << poco dopo la tornata de' Guelfi in Firenze, stati in esilio

-

-

1 Industrie filologiche per dar risalto alle virtù del santissimo pontefice Celestino V, e liberare da alcune taccie Dante Alighieri, creduto censore della celebre rinunzia fatta dal medesimo santo..., di INNOCENZO BARCELLINI da Fossombrone, abbate Celestino...; Milano 1701. Cfr. Giornale dei letterati d'Italia, vol. XIX (1714), pp. 246 ss. Il Barcellini, attaccandosi da un lato al lapsus del Landino e dall'altro a certa postilla che Remigio Fiorentino avrebbe fatta al Villani per fissare la data della visione dantesca nell'aprile 1294, pretendeva dimostrare che nel dicembre del 1294, quando papa Celestino fece il gran rifiuto, il poeta avesse già scritto il canto III!

QUALE È INDICATO DAL BRUNI

7

per la sconfitta di Montaperti ». O come, se la battaglia di Benevento, in grazia della quale i fuorusciti guelfi poteron rimpatriare, non avvenne che il 26 febbraio 1266? Che il Bruni, aretino, ignorasse codesta data del rimpatrio, non è presumibile, tanto più che aveva già composta la storia fiorentina, dove, sotto il 1266, è detto che « i Guelfi tornarono nella terra sei anni di poi ch'egli erano stati in esilio ». Delle due l'una, quindi: o Dante nacque davvero nel '65, e allora prima del rimpatrio de' suoi; o nacque dopo il rimpatrio, e allora nel '66 o più tardi.

Apostolo Zeno credette d'avere spiegato l'enimma. La battaglia di Benevento, a computare gli anni ab incarnatione, cioè dal 25 marzo, « da quel dì che fu detto Ave », come appunto i Fiorentini computarono dal secolo X fino al 1751, non avvenne già nel febbraio del 1266, bensì del 1265. Difatto il Villani (VII, 9) scrisse: « Questa battaglia et sconfitta di Manfredi fu uno venerdì, l'ultimo di febraio, li anni di Christo 1265 ». E lo Zeno concludeva che dunque « l'anno della nascita di Dante... fu... il 1265 ab incarnatione, in un giorno dopo la sconfitta di Manfredi,... prima tuttavia della festa della Nunziata, in cui da' Fiorentini si suol dare principio all'anno, vale a dire nel marzo 1266 giusta il computo più comune » 1.

Il calcolo è seducente, ma non regge alla controprova. Dante a buon conto verrebbe così a nascere un anno più tardi, e tutta la cronologia dantesca ne sarebbe scossa. Non avrebbe, per esempio, egli raggiunto ancora il mezzo del cammin di nostra vita a tempo del giubileo di Bonifazio VIII,

1 Giornale dei letterati d'Italia, vol. XXXV, pp. 230 ss. Cfr. MuRATORI, Annali, a. 1266: ....nel dì 26 di febbraio dell'anno presente (chiamato 1265 da alcuni scrittori, che cominciano alla fiorentina l'anno nuovo solamente nel dì 25 di marzo)... ».

durante il quale finse d'aver avuta la mirabile visione (Purg. II, 94 ss.); poichè, si badi, quel giubileo che, secondo la maniera romana di computare, era cominciato il primo giorno del 1300 (cioè il natale del 1299), secondo i computi fiorentini era invece cominciato con l'ultimo quarto dell'anno 1299. E il Villani (VIII, 36), per ispiegarne l'occasione, è costretto questa volta a contare anche lui alla romana. « Nelli anni di Christo », egli dice, «1300 secondo la natività di Christo, con ciò fosse cosa che si dicesse per molti che per adietro ogni centesimo d'anni per la natività di Christo il Papa che era in quelli tempi facea grande indulgentia ... » ecc.

Ma c'è di peggio. Per far entrare nello scorcio dello stesso anno fiorentino 1265 la tornata dei Guelfi in Firenze e la nascita del poeta, lo Zeno suppone questa avvenuta nel marzo. Al che contradice l'esplicita dichiarazione del poeta medesimo (Par. XXII, 112 ss.), aver egli cioè sentito « da prima l'aer tosco » quando il Sole « nasceva e s'ascondeva » con la costellazione dei Gemini. S'era dunque in maggio, o anche in giugno; e, se Dio vuole, pure pei Fiorentini codesti mesi, seguiti alla giornata di Benevento, appartenevano al 1266.

Sembrerebbe quindi di poter concludere che il Bruni errasse nel porre la nascita di Dante dopo il rimpatrio della sua parte. Sennonchè vi ha parole nella Commedia che impediscono dal venire così presto a una conclusione. Si ricordi il superbo atteggiamento che il poeta guelfo prende di fronte a Farinata; e quando questi si vanta d'aver dispersi i suoi maggiori due volte, lui fieramente gli risponde che tutte e due le volte essi avean saputo ritornare nel che gli Uberti non avean poi saputo imitarli. Ora, un cosi orgoglioso linguaggio può esser presumibile in bocca a chi, per l'una ragione o per l'altra, fosse nato in Firenze, prima della vittoria di Benevento?

« ÖncekiDevam »