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cqua incontrano molte altre ombre di negligenti perchè colti da morte violenta, e ascoltano il maraviglioso racconto di Buonconte salvato da Maria. 6. Poco appresso si avvengono in Sordello il quale festeggia il suo incontro con Virgilio anch' esso Mantovano: dal che il poeta prende occasione di inveire contro l'Italia allora così divisa in tante e nemiche fazioni. 7. Sordello conduce i due poeti alla valletta ove dimorano i re per troppi negozj dimenticatisi fino all' estremo del pensiero di Dio, e loro ne addita i principali. 8. Intanto al giunger della sera le anime si levano a pregare, e i due Angeli tutelari le difendono dalle insidie del nemico serpente. Sopravviene la notte, e dopo gli onesti ragionari con quelle anime, Dante preso dal sonno 9, mentre immagina di essere rapito da un aquila sino alla sfera del fuoco, è trasportato fralle braccia di Lucia alla porta del Purgatorio. Ivi confessatosi a piedi dell' Angelo portinajo è introdotto ed avvertito di non volgere mai lo sguardo indietro, dacchè questo basterebbe ad impedirgli l'andata.

10. Così salgono al primo cerchio o cornice ove sono puniti i superbi, condannati a portar sulle spalle enormi sassi: e in mezzo alla turba II. riconosce Oderisi, celebre miniatore, insieme ad un altro Sanese, vista che suggerisce al poeta dei forti e veri sentimenti sulla vanità della gloria mondana. 12. Egli stesso vinto a tanti esempi postigli dinanzi agli occhi si accusa di superbia e ne piange, mentre giunti alla scala per ascendere alla seconda cornice, un Angelo col battere dell' ali cancella uno dei sette P. scolpitigli poco innanzi sulla fronte dalla spada del Portinajo. 13. Qui si purga l' invidia. I peccatori cogli occhi chiusi da un fil di ferro, sono di continuo stimolati da voci che passano rammentando esempi contrarii a questo peccato. 14. Con due spiriti di Romagna, Guido del Duca e Ranieri da Calboli ragiona dei vizj delle repubbliche toscane, e della declinazione delle schiatte di Romagna. 15. Un altro dei P. è cancellato dalla fronte del poeta, avviatosi col Maestro alla terza cornice, ove entra in un denso fumo, tormento degli iracondi, e dove vede in visione Ragion. Stor. Vol. II.

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sempi contraii al vizio purgato in questa cornice. 16. Tra i camminanti in quel bujo d'inferno, ragiona a Marco Lombardo onesto cortigiano, il quale biasimando con amare parole le divisioni di Lombardia, loda tre vecchi magnamini, soli a conservarsi intatti in mezzo a tante sozzure. 17. Nel quarto balzo è punita l' accidia. Virgilio spiega al suo discepolo la teoria dell'amore, semente in noi d'ogni buona o cattiva azione, e quindi la ragione dell' ordine delle pene nel Purgatorio. 18. In mezzo a questi sublimi ragionamenti sopravvengono i peccatori, condannati a correre intorno, cantando le lodi di gente attiva. 19. Prima d'entrare nel cerchio di sopra, una mistica visione rischiara l'intelletto del poeta, mentre in mezzo agli avari tutti sdrajati col volto a quella terra a cui ebbero nella vita fissa la mente, fra i peccatori trova il Pontefice Adriano de' Fieschi 20, e Ugo Capeto il quale maledice alla tristezza della propria razza. Partendosi da queste anime, succede nel monte un gran terremoto, e tutti si levano a cantare Gloria in excelsis Deo: uno spirito aveva terminato il tempo della sua purgazione. Questo spirito era quello di Stazio poeta 21, il quale unitosi, salendo al cielo, ai due viaggiatori, narra loro come e' si salvasse per le parole di un egloga di Virgilio, e come fosse punito 22. cinquecento anni e più nel cerchio degli avari pel vizio contrario; imperocchè in quella guisa che nell'Inferno appunto i due vizj dell'avarizia e della prodigalità anche qui sono appajati nella pena. 23. Saliti sul balzo dei golosi trovano un albero rovesciato, di bella frutta, ed anime penanti in quella vista, purgando il vizio della gola: fra i quali Dante riconosce Forese amico suo con cui ragionano della patria, della vanità delle donne fiorentine 24, della Piccarda sorella dello stesso Forese, e finalmente dalla sciagurata morte di Corso Donati; intanto che la turba degli spiriti s'incita al pianto rammemorando e proclamando esempi di temperanza. 25. Procedendo nel cammino all'ultima delle cornici, Dante chiede come possano patir magrezza quei corpi cui non è d'uopo di nutrimento, e Stazio risponde, esponendo e spie

gando la natura dei corpi nella vita terrestre e quella degli altri. In questo mentre giungono al sommo, ove tra le fiamme si purga il peccato della lussuria. 26. Ivi si trovano parecchi dei più celebri poeti, Guido Guinicelli, e Arnaldo Daniello, che risponde in provenzale alla interrogazione del poeta.

27. Il sole è in sul tramonto. Dante incorato dalle sue guide passa in mezzo alle fiamme, e riesce alla parte opposta in sul far della sera, ove attendono la nuova alba per salire nel Paradiso terrestre. Una misteriosa visione consola il sonno dello stanco pellegrino il quale si desta col giorno, e sale nel Paradiso. 28. In mezzo alla nuova incantatrice bellezza, scopre una donna, Matelda, la quale spiega a lui con gentili parole la natura di quel luogo, e la virtù dei due fiumi Lete ed Eunoè. 29. Correndo lungo l'acqua dietro i passi di Matelda, scopre il carro rappresentante la Chiesa di Dio, sopra cui deve scendere Beatrice, la quale 30 invocata dalla preghiera di uno dei Seniori, cala dal cielo fra gli applausi di tutta la celeste compagnia. Virgilio scomparisce al venire della donna gloriosa, che rimprovera severamente al poeta i suoi falli. 31. Confuso dalla verità di questi rimbrotti, e piangente, Dante confessa tutta la passata vita: dopodichè è tuffato da Matelda nelle acque del Lete, affinchè dimenticando il passato possa vedere la faccia di Beatrice. 32. Mentre adunque il poeta sbrama la sua decenne sete nella cara vista della sua donna, nei movimenti del misterioso carro gli vengono rappresentate le trascorse e presenti persecuzioni della Chiesa 33, e Beatrice annunzia la prossima venuta di chi libererà e la Chiesa e l'Italia da quella tirannide dei vizj. Intanto giungono all' Eunoè: Dante e Stazio ne bevono, e sono rinnovellati e disposti a salire alle stelle.

PARADISO.

1. La compagnia del poeta è mutata: Virgilio non avrebbe potuto seguirlo nel gran volo impreso con Beatrice, da cui gli è reso subito ragione di alcuni

dubbi natigli intorno alla rapidità del volo medesimo. 2. Giungono alla Luna, ove Dante si ricrede, dietro gli avvertimenti di Beatrice d' una sua vecchia ed erronea opinione intorno alle macchie ivi vedute. 3. La Luna è sede alle vergini che per violenza usata ruppero involontariamente il voto di castità, e tra queste il poeta incontra Piccarda e la imperatrice Costanza 4: le di cui parole destano molte dubitazioni nell' animo di lui, a mano a mano sciolte dalle dimostrazioni di Beatrice. 5. Intanto il volo si fa più leggiero e la faccia della donna più bella a misura che si avanzano verso il trono di Dio. Entrati nella seconda stella, Mercurio, Dante interroga uno degli spiriti abitatori, giacchè tutti si prestano di buona voglia a soddisfare ai di lui desiderii. 6. Giustiniano, appunto lo spirito interrogato, da contezza di se medesimo e di altri i quali per essere stati attivi in vita furono assunti a tanta gloria, tessendo insieme le lodi dell'impero mal combattuto dai Guelfi 7; dopodichè, sciolti alcuni dubbi sulla redenzione, destati dalle parole di Giustiniano medesimo, ascendono alla terza stella ove gloriano le anime amanti. 8. Ivi incontra e ragiona il Poeta col grande amico suo Carlo Martello, il quale compiange giustamente la nostra deviata natura, e volta al cammino della perdizione. 9. Cunizza sorella dell' immane Azzolino e Folco di Marsiglia, celebre trovatore, seguono a soddisfare alle inchieste del poeta intorno agli avvenimenti della terra. 10. Dopo le parole di Folco, ragionando insieme sul mirabile ordine dell'universo, Beatrice con Dante volano nel sole, sede destinata ai più alti Dottori di Santa Chiesa, da cui sono cortesemente raccolti, cantando dolcissimi inni. 11. S. Tommaso d' Aquino e S. Bonaventura narrano a vicenda, quello la vita di S. Francesco, questi di S. Domenico, i due grandi sostegni della religione bersagliata dai malvagi. 12. Oltreacciò S. Tommaso scioglie i dubbi di Dante, visti dal Santo per intuito 14; e intanto senza quasi avvedersene il poeta è rapito alla stella di Marte, sede di quelli che combatterono valorosamente per la fede: veduti dal

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ΙΟΣ

Poeta ordinati a foggia d'una croce, cantando inni di gloria. 15. Cacciaguida morto nelle crociate e trisavolo del poeta, ragiona al nipote, col paragone dei Fiorentini antichi mordendo i presenti costumi 16; narra oltreacciò dei proprii antenati, e delle prime famiglie, dalla di cui degenerazione o mancanza ebbero origine le nuove e recenti sciagure di Firenze. 17. Al nipote poi in particolare conferma apertamente le predizioni già fattegli nell' Inferno intorno al suo esiglio, armandolo di generosi sentimenti per sostenerne l'amarezza, e narrare scevro di tema la visione, comecchè avesse ad offendere non pochi. 18. Dopo avere veduti dinanzi a se altri spiriti valorosi, è rapito insieme alla sua donna nella stella di Giove, destinata ai giusti reggitori di popoli ed amministratori integerrimi di giustizia, i quali si presentano loro danzando e formando con un ordine misterioso, prima alcune lettere del versetto: Diligite justitiam qui judicatis terram, e poscia la figura di un aquila. 19. Quest' augello, sacro simbolo dell'impero, canta con nuovo modo della giustizia, e risponde alle inchieste del poeta, ferendo insieme di acerba punta i regnanti di quel secolo. 20. Parecchie delle anime, si scoprono e si rende ragione del come alcuni pagani fossero per la giustizia loro assunti a tanto lume di gloria. 21. Partiti da Giove, i due compagni entrano nella settima stella di Saturno, dove una scala ingemmata di lucentissime faville scopre agli occhi del poeta la sede degli uomini dati alla contemplazione. S. Pier Damiano narra parte della propria vita, biasimando quella dei prelati della Chiesa di quel tempo. 22. Altri spiriti scendono a vicenda a far corona a S. Pier Damiano: e S. Benedetto fra gli altri dà di se medesimo contezza al poeta, maledicendo anch'esso ai rotti costumi dei monaci presenti.

Segue il rapido volo fino al segno dei Gemini 23, dove è rappresentata una miranda visione del trionfo di Cristo, corteggiato da Maria, dagli Angeli e dai Santi. 24. A seconda del desiderio di Beatrice, l'Apostolo S. Pietro domanda a Dante che sia la fede, onda venga, e qual fondamento abbia? questioni a

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