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RAGIONAMENTO STORICO

SULL' ITALIA

NEL MÉDIO EVO

PER SERVIRE D'INTRODUZIONE

ALLA LETTURA

DELLA

DIVINA COMMEDIA.

DEL

P. GIO. BAT. CERESETO

DELLE SCUOLE PIE.

VOLUME SECONDO.

SAVONA 1846.
PRESSO LUIGI SAMBOLINO

EDITORE-LIBRAJO.

L'Editore pone la presente opera sotto la salvaguardia delle Leggi e Concordati dei rispettivi Governi riguardanti la proprietà letteraria; ed agirà contro tutti coloro che nei luoghi in cui sono in vigore dette leggi, ristamperanno quest' opera, od introdurranno delle ristampe che ne facessero all'estero.

ALESSANDRIA

Presso Luigi Guidetti,
Tipografo Librajo.

RAGIONAMENTO STORICO

SULL' ITALIA

NEL MEDIO EVO.

S. I.

Della fortuna delle scienze, lettere ed arti.

L'invasione dei barbari, la quale aveva affrettato

nella

l'ultimo periodo dell' agonia della società romana, senza però averla direttamente prodotta, influì eziandio, come una causa estrinseca, alla estinzione totale dell'antica e pagana letteratura. In fatto poi, ove ben si consideri, era era già da lungo tempo caduta, e non mandava oramai se non un fioco bagliore, cui ogni soffio anche leggiero sarebbe bastato ad estinguere. In faccia alle nuove dottrine, come alle bellezze più vere e più pure del Cristianesimo, sua giovinezza dilatato per tutto l'impero, e seduto in trono con Costantino, la scienza pagana e la letteratura, non avevano più rappresentanza di sorta, ne altari, ne culto, tradizioni o scuole. Dovendo cangiarsi i fondamenti dell' ordine sociale, per ricostruirne uno affatto nuovo, così le scienze, le lettere e le arti dovevano attingere a nuove fonti i colori per ringiovanirsi, e prendere una forma più consentanea alle nuove credenze. È vero bensì che in questo universale rovinìo, tutto parve perduto, tanto la scienza pagana, quanto la cristiana: la lingua era

imbastardita, e le forme ritraevano di quella rozzezza che imbarbariva anche i costumi degli uomini. Tuttavia la prima sola si estinse: imperocchè la cristiana, quantunque lungi dal suo primitivo splendore, sopravisse intera, e crebbe lentamente, ma sempre, fino al risorgimento, accaduto più tardi nelle moderne letterature. Dal che ne avvenne altra cosa degna della nostra attenzione, cioè, avere le scienze, la storia e la poesia, rozze com'erano, preso nelle età di mezzo ùn carattere tutto religioso: e il Sacerdozio, in quella guisa che otteneva una specie di dittatorato, e segnava le prime traccie alle novelle società,

essere

cono

stato eziandio l'unico depositario e conservatore della scintilla sacra del genio. Se voi percorrete col guardo la storia di tanti secoli, dalla calata di Odoacre fino al risorgimento delle lettere in Italia, non vi avvenite in un nome grande, fuori dei recinti del santuario: se la filosofia trova qualche cultore, se l'eloquenza e la poesia hanno ancora un fiore a spargere sulla terra, se la storia ha ancora chi registri i fatti e gli avvenimenti più grandi di quelle epoche tenebrose, voi dovete ricorrere al silenzio di quei Chiostri, con tanta ingiustizia e così stolidamente calunniati o tacciati d'ignoranza, come se, mentre la più parte non scevano neppure i primi elementi del sapere, i monaci fossero tenuti a parlare colla lingua e la venustà degli aurei secoli della letteratura latina. Le stesse arti liberali, in apparenza meno confacenti a questi uomini segregati dal mondo, pure non ebbero altri amatori, o il genio del cristianesimo le alimentò nella pittura delle Chiese, nella erezione di quei magnifici santuarii dalle severe forme gotiche, tipo della vera forma cristiana. I Pontefici poi diedero il primo impulso alla giurisprudenza colle leggi e col diritto ecclesiastico; e finalmente la medicina, trascurata affatto da quelle turbe esperte solo nell'arte del ferire ed uccidere, fu studiata ed esercitata per lungo tempo quasi esclusivamente dai monaci.

Dietro queste brevi riflessioni, non farà maraviglia, se, avendo tutte le scienze preso questo carattere ed impronta religiosa, gli studi sacri fossero i soli ad

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