Sayfadaki görseller
PDF
ePub

Marcello stesso, che prese il possesso in virtù di Bolle di Papa Gregorio, si recò a Cividal di Friuli, e pagò in mano di esso Gregorio 5477 Fiorini per l'annata del Clero di Padova. Così si legge ne' registri Vaticani. Non veggo adunque cosa s'abbia a fare Alessandro V; e son convinto che a fronte del Concilio di Pisa continuasse ancora per del tempo ad aversi in questo paese per legittimo Papa Gregorio; non cassata l'elezion del Zabarella, perchè viziosa, ma più proba bilmente recata al Pontefice, perchè la confermasse, ed obbligasse il Zabarella ad accettare, giacchè questo Prelato, avvedutissimo siccome egli era, ben vedeva che la sua nomina piacer non poteva al veneto Senato, che volca soli patrizj a coprir questa Sede, e perciò ricusò l'onore e rinunziò al Vescovato. Così si narra nella di lui vita ms., e si soggiunge che grata oltremodo al Senato la condotta del Zabárella, gli procurò ed ottenne in Commenda le due Abbazie di S. M. di Praglia e di S. Giovanni di Verdara, che 5000 e più zecchini fruttavangli annualmente. Ciò fatto Gregorio XII, elesse Pietro Marcello Vescovo di Ceneda in Vescovo di Padova, il quale ne prese il possesso in persona li 28 Luglio del 1409, che gli fu dato dall'Arciprete Zabarella. Nei prelodati quaderni di Caneva allo stesso anno si nota: Item solvimus pro processione facta in adventu Petri Marcello Dei gratia Ep. Pad,

VIII. Ma Francesco Zabarella ebbe il premio della sua moderazione e de' suoi meriti. Giovanni XXIII l'elesse Vescovo di Firenze nel 1410, e nel mese d'Agosto dell'anno stesso lo ritrovo: Padua in, et subtus lobia habitationis R. in Christo Patris Francisci Zabarella Dei gra tia electi Florentini. Dal Diario dell' Astorelli, s'impara, che il Zabarella partì per Fiorenza li 8 Febbraro del 1411, giorno di Domenica, e che prese la strada di Venezia e per il Po per recarsi a Firenze.

Passò per Bologna ove cravi il Papa, dove forse sarà stato consacrato: indi proseguendo per Firenze avrà fatto il suo ingresso e stabiliti a' suoi Vicarj generali Marino Zabarella e fra Niccolò de' Boscholi d'Arezzo. Nel mese d'Aprile dello stesso anno il Papa Giovanni XXIII fece il suo ingresso in Roma, e li 6 di Giugno tenne concistoro, in cui unitamente ad altri creò il Zabarella Cardinale del titolo de' SS. Cosma e Damiano (14). Ed a Padova, dice l'Astorelli, habuimus novam in die S. Antonii decimatertia Junii. Si recò il Zabarella a Roma, ed ivi lo trovo li 14 Settembre per documento d'una Commendatizia a Jacopo Zabarella suo nipote: Datum Roma in domibus nostræ solita residentia situatis in regione Parionis. Non molti mesi si trattenne a Roma il Zabarella, perchè nel mese di Dicembre di quell'anno si ritrova in Padova, facendo il suo Testamento cogli Atti di Jacopo figlio d'Albertino Notajo della Curia di Padova. Singolare cosa si è che in questo Testamento il Zabarella non è mai chiamato Cardinale, sebben vi era, e si dice unicamente eletto Fiorentino. Comunque siasi, questo atto, che è originale nell'Archivio del Co: Giacomo Zabarella, abbiam voluto pubblicarlo (15). Poco si trattenne il Zabarella al suo Vescovato, perchè dal Papa fu spedito all' Imperatore Sigismondo per istabilire il luogo ove aveasi a celebrare il generale Concilio, che dovea troncar una volta l'orrendo scisma. Fece cose memorabili nel Concilio di Costanza, di cui fu l'anima, e fu suo merito la rinuncia di Giovanni XXIII al Papato. Si stabilì la sua celebrità per le molte pregevoli opere che compose. Morì in Costanza nel 1417 nel giorno di lunedì li 25 Settembre.

IX. Per la elezione del Zabarella al Vescovato di Firenze il Capitolo elesse il suo Arciprete Bartolommeo degli Astorelli padovano, Dottor de' Decreti, Professore dell' Università e discepolo dello stesso

Zabarella. L'Astorelli era nel 1412 Vicario generale vescovile. Aveva ottenuto un bellissimo Privilegio a favore dell' Università di Padova, e del 1413 ascese alla Cattedra di Gius-Canonico. Con Pietro Donà Protonotario apostolico andò a Verona a complimentare Giovanni XXIII, il quale giunse in quella Città li 6 d'Ottobre del 1414, e vi si fermò sino il lunedì seguente 8 Ottobre che ripartì per Costanza. Questo Diario di Papa Giovanni non combina con quanto ne scrisse il Muratori ne' suoi Annali. Vuole egli che Papa Giovanni partito di Cremona andasse a Mantova, e di là a Ferrara, ove entrasse li 18 Febbraro del 1414, e li 26 a Bologna, e il dì primo d'Ottobre partisse alla volta di Costanza. Eppure l'Astorelli che era a que' giorni, e che di se parla, scrive così: Die luna primo Octobris fui Veronam cum Domino Petro Donato Protonotario Domini Papa, et ibi expectavimus Papam Joan. XXIII, qui die sabati sexta Octobris intravit Veronam et stetit usque ad diem lune sequentis, et postea ivit versus Constantiam et nos stetimus ibi usque ad diem 13 dicti mensis in solatio. L'Astorelli poi nel 1414 come Priore del S. Collegio ad istanza di Baldo da Piombino e di Sibilla sua moglie, fondatori del nostro Spedal degl' infermi a S. Francesco, pose la prima pietra la prima pietra ne' fondamenti dello stesso Spedale, di cui maestro Matteo da Ravenna fu l'Architetto. Non è però che il Capitolo siasi subito determinato ad eleggere un Arciprete in luogo del Zabarella, che anzi quella dignità rimase vacante fino all' anno 1414 li 19 Novembre, nel qual giorno fu eletto il suddetto Bartolommeo degli Astorelli. Egli stesso così racconta: Feliciter die luna 19 Novembris 1414 electus fui divina favente clementia in Archipresbiterum Padua per omnes Dominos Canonicos Padua nemine discrepante. Fu presentato al Vescovo e ne ebbe l'investitura, e li 24 del detto mese ebbe il possesso, e cantò Messa il primo sabbato d'Avvento. Ma per

[ocr errors]
[ocr errors]

aver le Bolle dell'Arcipretado gli fu duopo di spedir due volte a Costanza, e non le ebbe che ai 5 di Febbraro del 1415. Così nel suo Diario: Die sabati octava mensis Decembris misi Jacobum familiarem meum Constantiam pro Bullis super Archipresbiteratu obtinendis, qui die ultima dicti mensis revertit infecto negotio, et in die sequenti scilicet die Martis prima Januarii 1415 iterum eundem versus Constantiam remisi et Dei gratia Bullas obtinui, que signate sunt idus Januarii, et cum ipsis Paduam applicuit idem familiaris meus die Martis 5 Januar. 1415. X. Compito l'oggetto del Concilio di Costanza rapporto allo scisma, rimaneva di eleggersi un legittimo Pontefice, che solo avesse a riscuoter l'obbedienza di tutta la Cristianità, e si conservasse così l'unità della Chiesa. Gregorio XII aveva rinunciato al Papato, Giovanni XXIII avea fatta la stessa rinuncia, poi si era pentito, ed era stato deposto egualmente anche Benedetto XIII, ma questi resisteva ostinatamente e volea a viva forza mantenersi al suo posto. Li 27 di Luglio del 1417 radunati li Cardinali dopo le più mature riflessioni, concorsero coi loro voti agli 11 di Novembre nella persona d'Otton Colonna, che prese il nome di Martino V. Li 26 dello stesso mese cessò di vivere in Recanati Gregorio XII. Il Papa chiuse Concilio, e nel giorno 16 Maggio del 1418 si mise in cammino per l'Italia e prese la via di Sciafusa. Li 11 di Luglio fu in Ginevra, e poi per Susa, Torino, Pavia giunse a Milano nel giorno dodici d'Ottobre. Partì poi per Brescia e Mantova, dove terminò l'anno. Quale fosse l'oggetto della causa che agitavasi fra il Vescovo e il Capitolo di Padova contro Giovanni degli Obizzi di Luca, e Niccolò dal Vida di Venezia Canonico di Padova, l'ignoriamo: ma è certo che per questo motivo il Papa scomunicò e Vescovo e Capitolo. Furono immediatamente spediti li 16 Gennaro del 1419 a Mantova

il

Prosdocimo Conti e Valerio Marcello, i quali unitisi a Verona con Niccolò Zorzi, spedito dalla Repubblica per lo stesso oggetto, si recarono a Mantova, ed ottennero dal Papa la liberazione delle censure con Bolla 23 Gennaro, e subito furono eletti da spedirsi al Pontefice l'Arciprete Astorelli, Antonio Delmario, Gian Lodovico Bassiani e Giovanni da Piove Canonici, unitamente al Vescovo per adempiere i loro doveri di ringraziamento. A preghiera de' Fiorentini si mosse il Papa (16) per istabilire la sua dimora in Firenze, e li 8 Febbraro fu a Ferrara. Colà vi si presentò il Vescovo di Padova li 11 di quel mese, e ne ebbe la più clemente accoglienza (17). E si dice dal Monterosso, che ne avesse anche dal Pontefice l'Arcivescovato di Creta ed il governo dell' Umbria. Questa visita del Marcello al Papa è certa, perchè lo scrisse l'Astorelli che lo accompagnò; non così dell'Arcivescovato di Creta e del governo dell' Umbria. Non dell'Arcivesco vato di Creta, perchè morto nel 1415 Leonardo Dolfin, si fece nel Senato la ballottazione pel successore, e ne' concorrenti non vi entrava il Marcello, ed il Corner dimostra che a Leonardo Dolfin vi successe nell'Arcivescovato Pietro Donà (18). Il Corner è persuaso che Tomasini e l'Ughelli si sieno ingannati, e che abbiano trasferito in Pietro Marcello ciò che avvenne sicuramente in Pietro Donà Arcivescovo di Creta, poi Vescovo di Padova e Governator di Perugia e dell' Umbria. Nell'anno 1418 Pietro Donà Arcivescovo di Creta aveva nella nostra Cattedrale, presente il Vescovo Marcello, fatta l'Orazion in funere al Cardinal Zabarella, le di cui spoglie mortali si erano qui trasportate da Costanza per collocarle nel sepolcro eretto nella cappella della Madonna, Era il Donà Arcivescovo di Creta del 1415, e tale rimase fino al 1420, nel qual anno passò a Vescovo di Castello, e due anni dopo a Padova.

« ÖncekiDevam »