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Che, se poca mortal terra caduca
Amar con sì mirabil fede soglio,
Che devrò far di te cosa gentile?

Se dal mio stato, assai misero e vile,

Per le tue man resurgo,

Vergine, i' sacro, e purgo

Al tuo nome e pensieri, e 'ngegno, e stile,
La lingua, e 'l cor, le lagrime, e i sospiri.
Scorgimi al miglior guado,

E prendi in grado i cangiati desiri.
Il dì s' appressa, e non pote esser lunge;
Sì corre il tempo e vola,

Vergine unica e sola,

El cor or conscienza or morte punge.
Raccomandami al tuo figliuol, verace
Uomo e verace Dio,

Ch' accolga 'l mio spirto ultimo in pace.

TRIONFI

DI

F. PETRARCA.

CAPITOLO PRIMO.

ARGOMENTO.

Visione d' Amore trionfante, e vista in quella di famosi eroi prigioni

del Dio.

che rinnova i miei sospiri,

NEL
EL tempo
Per la dolce memoria di quel giorno
Che fu principio a sì lunghi martiri,
Scaldava il sol già l' uno e l' altro corno
Del tauro, e la fanciulla di Titone
Correa gelata al suo antico soggiorno.
Amor, gli sdegni, e 'l pianto, e la stagione
Ricondotto m' aveano al chiuso loco

Ov' ogni fascio il cor lasso ripone.
Ivi fra l' erbe, già del pianger fioco,

Vinto dal sonno, vidi una gran luce, E dentro assai dolor con breve gioco.. Vidi un vittorioso e sommo duce,

Pur com' un di color che 'n Campidoglio

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