Sayfadaki görseller
PDF
ePub

Io diveniva nel dolor sì umìle,

Veggendo in lei tanta umiltà formata,
Ch'io dicea Morte, assai dolce ti tegno:1
Tu dêi2 omai esser cosa gentile,
Poichè tu se' nella mia donna stata,

E dêi aver pietate, e non disdegno.3
Vedi che si desideroso vegno*

D'esser de' tuoi, ch'io ti somiglio in fede.5
Vieni, chè 'l cor ti chiede.

Poi mi partìa, consumato ogni duolo;
E quando io era solo,

Dicea, guardando verso l'alto regno:
'Beato, anima bella, chi ti vede !'

Voi mi chiamaste allor, vostra mercede.?"

Questa canzone ha due parti: nella prima dico, parlando a indiffinita persona, com' io fui levato d'una vana fantasia da certe donne, e come promisi loro di dirla; nella seconda, dico com' io dissi a loro. La seconda comincia quivi : Mentre io pensava. La prima parte si divide in due: nella prima, dico quello che certe donne, e che una sola, dissero e fecero per la mia fantasia, quant' è dinanzi ch' io fossi tornato in verace cognizione; nella seconda, dico quello che queste donne mi dissero, poich' io lasciai questo farneticare; e comincia quivi: Era la voce mia. Poscia quando

[merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small]

8

6. consumato ogni duolo," all the offices being performed. See paragraph xxiii.

7-"Voimi chiamaste (svegliaste) allor, vostra mercede," you (Ladies) awoke me (from my wandering of mind), by your kindness.

8_" per la mia fantasia quant'è dinanzi," in my vision during the time before.

dico Mentre io pensava, dico com'io dissi loro questa mia imaginazione; e intorno a ciò fo due parti. Nella prima, dico per ordine questa imaginazione; nella seconda, dicendo a che ora mi chiamaro, le ringrazio chiusamente;1 e questa parte comincia quivi: Voi mi chiamaste.

§ XXIV. Appresso questa vana imaginazione, avvenne un dì, che sedendo io pensoso in alcuna parte, ed io mi sentii cominciare un tremito nel core, così come s'io fossi stato presente a questa donna. Allora dico che mi giunse una imaginazione d'Amore: 2 chè mi parve vederlo venire da quella parte ove la mia donna. stava e pareami che lietamente mi dicesse nel cor mio: "Pensa di benedire lo dì ch'io ti presi,3 perocchè (perchè) tu lo dêi fare." E certo mi parea avere lo core così lieto, che mi parea che non fosse lo cuore mio, per la sua nuova condizione. E poco dopo queste parole, che'l core mi disse con la lingua d'Amore, io vidi venire verso me una gentil donna, la quale era di famosa beltade, e fu già molto donna di questo mio primo amico.5 E lo nome di questa donna era Giovanna, salvo che per la sua beltade, secondo ch'altri crede, imposto l'era nome Primavera: e così era chiamata. E appresso lei guardando, vidi venire la mirabile Beatrice. Queste donne andaro (andarono) presso di me così l'una appresso l'altra, e parvemi che Amore mi parlasse nel core, e dicesse: "Quella prima è nominata Primavera solo per questa venuta d'oggi; chè io mossi lo imponitore del

4

[blocks in formation]

2

nome a chiamarla Primavera, cioè prima verrà, lo dì che Beatrice si mostrerà dopo l'imaginazione del suo fedele.1 E se anco vuoli considerare lo primo nome suo, tanto è quanto dire Primavera, perchè lo suo nome Giovanna è da quel Giovanni, lo quale precedette la Verace Luce,3 dicendo: Ego vox clamantis in deserto: parate viam Domini." Ed anche mi parve che (Amore) mi dicesse, dopo queste, altre parole, cioè: "Chi volesse sottilmente considerare, quella Beatrice chiamerebbe Amore, per molta simiglianza che ha meco." Ond'io poi ripensando, proposi di scriverne per rima al primo mio amico, tacendo certe parole le quali pareano da tacere, credendo io che ancora il suo cuore mirasse la beltà di questa Primavera gentile. E dissi questo sonetto:

[ocr errors]

6

Io mi sentii svegliar dentro allo core
Uno spirto amoroso che dormìa :
E poi vidi venir da lungi Amore
Allegro sì, che appena il conoscìa ;7
Dicendo: Or pensa pur di farmi onore;
E'n ciascuna parola sua ridìa.8

E, poco stando meco il mio signore,9
Guardando in quella parte onde venia,10

I- l'imaginazione del suo fedele," the vision which her faithful one (Dante) shall have.

2-"tanto è quanto dire," namely. 3-Christ.

4-"I am the voice of one (who is) crying in the wilderness: prepare ye the way of the Lord."

5-"da tacere," fit to be left unspoken. The words fit to be left unspoken are perhaps those by which Dante says that Giovanna was called Primavera only to indicate that she

would be the forerunner of Beatrice. 6--" che dormìa (dormiva) which was unaroused.

7-" che appena il conoscìa (conoscevo)," that I hardly recognised him.

8-" ridìa " for "rideva," he smiled.

9-" E, poco stando meco il mio signore," and after my lord (Love) had been with me a little while.

10-"onde venia," whence he came (he had come).

Io vidi monna1 Vanna e monna Bice
Venire invêr2 lo loco là ov'i'era,
L'una appresso dell'altra imeraviglia:
E sì come la mente'
Wridice,

Amor mi disse: Questa è Primavera,

E quella ha nome Amor, sì mi somiglia.

Questo sonetto ha molte parti: la prima delle quali dice, come io mi sentii svegliare lo tremore usato nel core, e come parve che Amore m' apparisse allegro da lunga (lontana) parte; la seconda dice, come mi parve che Amore mi dicesse nel core, e quale mi parea; la terza dice come, poi che questo fu alquanto stato meco cotale, io vidi ed udii certe cose. La seconda parte comincia quivi : Dicendo : Or pensa pur; la terza quivi: E poco stando. La terza parte si divide in due: nella prima, dico quello ch' io vidi; nella seconda, dico quello ch'io udii; e comincia quivi : Amor mi disse.

§ XXV. Potrebbe qui dubitar persona degna di dichiararle ogni dubitazione,3 e dubitar potrebbe di ciò ch'io dico d'Amore, come se fosse una cosa per sè, e non solamente sostanza intelligente, ma sì come fosse sostanza corporale. La qual cosa, secondo verità, è falsa; chè Amore non è per sè siccome sostanza, ma è un accidente in sostanza. E che io. dica di lui come se fosse corpo, ed ancora come se fosse uomo, appare per tre cose che io dico di lui. Dico che'l vidi di lungi (lontano) venire; onde, conciossiacosachè venire dica1

66

I- monna," my lady.

2-"inver" for "verso," towards. 3-" persona degna di dichiararle ogni dubitazione,' a person deserv

ing of hearing every doubt explained.

66

4- onde, conciossiacosachè (quantunque) venire dica," therefore, although to come means.

2

3

5

moto locale,1 e localmente mobile per sè, secondo il Filosofo, sia solamente corpo, appare che io ponga Amore essere corpo. Dico anche di lui che rideva, e anche che parlava; le quali cose paiono esser proprie dell'uomo, e specialmente esser risibile; e però appare ch'io pongo lui esser uomo. A cotal cosa dichiarare, secondo ch'è buono al presente,1 prima è da intendere che anticamente non erano dicitori d'Amore in lingua volgare, anzi erano dicitori d'Amore certi poeti in lingua latina tra noi, dico, avvegna forse che tra altra gente addivenisse, e avvegna ancora che, siccome in Grecia, non volgari, ma litterati poeti queste cose trattavano. E non è molto numero d'anni passato, che apparirono prima' questi poeti volgari; chè dire per rima in volgare tanto è quanto dire per versi in latino, secondo alcuna proporzione. E segno che sia picciol tempo è,1o che, se volemo (vogliamo) cercare in lingua d'oco e in lingua di sì,11 noi non troveremo cose dette anzi lo presente tempo per CL anni. E la cagione per che alquanti grossi12 ebbero fama di saper dire (poetare), è che quasi furono i primi che dissero in lingua

[ocr errors]

I 'moto locale," movement from place to place. 2-Aristotle.

3-"esser risibile," to have the faculty of laughing.

4-"secondo che è buono al presente," as it is right at present.

5-" prima è da intendere," in the first place it should be borne in mind.

6—" avvegna forse che tra altra gente addivenisse, e avvegna ancora che," although perhaps that might have happened amongst other nations, and although, besides that.

7-" prima," for the first time.

10

di sì. E lo primo che

8-"poeti volgari," poets who wrote in the vulgar (neo-Latin, Romance) languages.

66

9-" secondo alcuna proporzione," to a certain extent.

10 "E segno che sia picciol tempo è," and the proof that it is only since a short time past (that poets in the vulgar language have appeared) is.

II-"in lingua d'oco e in lingua di sì," in the "langue d'oc" (Provençal language used by the Troubadours), and the language of si (the Italian language).

12-" per che alquanti grossi," why some (poets) of a mean sort.

« ÖncekiDevam »