Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltF. le Monnier, 1863 |
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Sayfa 147
... comune , e del mio mal consorte L'umana specie . Alfin per entro il fumo De ' sigari odorato , al romorío De ' crepitanti pasticcini , al grido Militar , di gelati e di bevande Ordinator , fra le percosse tazze E i branditi cucchiai ...
... comune , e del mio mal consorte L'umana specie . Alfin per entro il fumo De ' sigari odorato , al romorío De ' crepitanti pasticcini , al grido Militar , di gelati e di bevande Ordinator , fra le percosse tazze E i branditi cucchiai ...
Sayfa 161
... comune , assai finor mi rido . Libertà vai sognando , e servo a un tempo Vuoi di novo il pensiero , Sol per cui risorgemmo Dalla barbarie in parte , e per cui solo Si cresce in civiltà , che sola in meglio Guida i pubblici fati . Cosi ...
... comune , assai finor mi rido . Libertà vai sognando , e servo a un tempo Vuoi di novo il pensiero , Sol per cui risorgemmo Dalla barbarie in parte , e per cui solo Si cresce in civiltà , che sola in meglio Guida i pubblici fati . Cosi ...
Sayfa 163
... comune . Ed alle offese Dell ' uomo armar la destra , e laccio porre Al vicino ed inciampo , Stolto crede così , qual fôra in campo Cinto d ' oste contraria , in sul più vivo Incalzar degli assalti , Gl ' inimici obbliando , acerbe gare ...
... comune . Ed alle offese Dell ' uomo armar la destra , e laccio porre Al vicino ed inciampo , Stolto crede così , qual fôra in campo Cinto d ' oste contraria , in sul più vivo Incalzar degli assalti , Gl ' inimici obbliando , acerbe gare ...
Sayfa 178
... agita e strugge . Ma , per sentenza mia , Uom saggio e sciolto dal comune errore Patir non sosterría , Nè porrebbe al dolore Ed al mal proprio suo cotanto amore . XLI . DELLO STESSO . Umana cosa picciol tempo dura 178 FRAMMENTI .
... agita e strugge . Ma , per sentenza mia , Uom saggio e sciolto dal comune errore Patir non sosterría , Nè porrebbe al dolore Ed al mal proprio suo cotanto amore . XLI . DELLO STESSO . Umana cosa picciol tempo dura 178 FRAMMENTI .
Sayfa 193
... comune . Non per tanto , ammoniti da Giove di riparare alla soli- tudine della terra ; e non sostenendo , come erano scon- fortati e disdegnosi della vita , di dare opera alla genera- zione ; tolto delle pietre della montagna , secondo ...
... comune . Non per tanto , ammoniti da Giove di riparare alla soli- tudine della terra ; e non sostenendo , come erano scon- fortati e disdegnosi della vita , di dare opera alla genera- zione ; tolto delle pietre della montagna , secondo ...
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Sayfa 110 - Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, Le vie dorate e gli orti, E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 35 - Oh venturose e care e benedette L'antiche età, che a morte Per la patria correan le genti a squadre; E voi sempre onorate e gloriose, O tessaliche strette, Dove la Persia e il fato assai men forte Fu di poch'alme franche e generose!
Sayfa 47 - Ahi ahi, ma conosciuto il mondo Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin, che non al saggio, appare.
Sayfa 168 - Né sul deserto, dove E la sede ei natali Non per voler ma per fortuna avesti; Ma più saggia, ma tanto Meno inferma dell'uom, quanto le frali Tue stirpi non credesti O dal fato o da te fatte immortali.
Sayfa 118 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 163 - ... mortali madre è di parto e di voler matrigna. Costei chiama inimica; e incontro a questa congiunta esser pensando, siccome è il vero, ed ordinata in pria l'umana compagnia, tutti fra sé confederati estima gli uomini, e tutti abbraccia con vero amor, porgendo valida e pronta ed aspettando aita negli alterni perigli e nelle angosce della guerra comune.
Sayfa 96 - O ne' campi ove splenda Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara? Viva mirarti...
Sayfa 122 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 111 - All'apparir del vero Tu, misera, cadesti : e con la mano La fredda morte ed una tomba ignuda Mostravi di lontano.
Sayfa 137 - L'angelica tua forma, inchino il fianco Sovra nitide pelli, e circonfusa D'arcana voluttà; quando tu, dotta Allettatrice, fervidi sonanti Baci scoccavi nelle curve labbra De' tuoi bambini, il niveo collo intanto Porgendo, e lor di tue cagioni ignari Con la man leggiadrissima stringevi Al seno ascoso e desiato. Apparve Novo ciel, nova terra, e quasi un raggio Divino al pensier mio.