Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltF. le Monnier, 1863 |
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Sayfa 51
... lasciando , e le beate Larve e l'antico error , celeste dono , Ch ' abbella agli occhi tuoi quest ' ermo lido , Te nella polve della vita e il suono Tragge il destin ; l'obbrobrïosa etate Che il duro cielo a noi prescrisse impara ...
... lasciando , e le beate Larve e l'antico error , celeste dono , Ch ' abbella agli occhi tuoi quest ' ermo lido , Te nella polve della vita e il suono Tragge il destin ; l'obbrobrïosa etate Che il duro cielo a noi prescrisse impara ...
Sayfa 109
... lasciando e le sudate carte , Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte , D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce , Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela . Mirava il ...
... lasciando e le sudate carte , Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte , D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce , Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela . Mirava il ...
Sayfa 150
... Lasciando a prova agricoltori e fabbri , Chiuderanno in coton la scabra pelle , E di castoro copriran le schiene . Meglio fatti al bisogno , o più leggiadri Certamente a veder , tappeti e coltri , Seggiole , canapé , sgabelli e mense ...
... Lasciando a prova agricoltori e fabbri , Chiuderanno in coton la scabra pelle , E di castoro copriran le schiene . Meglio fatti al bisogno , o più leggiadri Certamente a veder , tappeti e coltri , Seggiole , canapé , sgabelli e mense ...
Sayfa 181
... lasciando l'epitaffio riportato da Cicerone e da altri , si dimostra da quello che scrive Diodoro nel- l ' undecimo libro , dove recita anche certe parole di esso poeta in questo pro- posito , due o tre delle quali sono espresse nel ...
... lasciando l'epitaffio riportato da Cicerone e da altri , si dimostra da quello che scrive Diodoro nel- l ' undecimo libro , dove recita anche certe parole di esso poeta in questo pro- posito , due o tre delle quali sono espresse nel ...
Sayfa 194
... I quali sogliono anche , lasciando luogo alle speranze mi- gliori , allacciare gli animi alla vita : imperciocchè gl ' in- felici hanno ferma opinione che eglino sarebbero felicis- simi quando 194 STORIA DEL GENERE UMANO .
... I quali sogliono anche , lasciando luogo alle speranze mi- gliori , allacciare gli animi alla vita : imperciocchè gl ' in- felici hanno ferma opinione che eglino sarebbero felicis- simi quando 194 STORIA DEL GENERE UMANO .
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abbia affanni alcun allora altra altre amor anco animo antichi ANTONIO RANIERI anzi aprica assai beata bella buona canto chè Cicerone cielo colla costumi cotesto credo diceva diletto Dimmi dire dolce dolore effetto Ellesponto Ercole età eterno eziandio Farfarello fato felicità figliuoli filosofia Folletto fortuna fugge gente Giacomo Leopardi giorno Giove gloria Gnomo gran greco immagini immortali infelice ingegno insino Islandese l'uomo lasciando lode luna lungo luogo maggior Malambruno mali maraviglia medesi medesimo mente Metafisico mille mira misero mondo mortali morte natura niuno notte occhi oggi Opere Operette morali ozio passato pensi pensieri persona petto piaceri piagge Plotino poco poeta possa potere pregio prole Prometeo proprio ragione Ruysch scrittori secoli Senofonte sentimento sieno simili Simonide Socrate sogno sospiri speme speranza stima studi Tasso terra Torquato Tasso trova uomini uomo vano vecchiezza vede veggo verità vero virtù vivere volge volte
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Sayfa 110 - Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, Le vie dorate e gli orti, E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 35 - Oh venturose e care e benedette L'antiche età, che a morte Per la patria correan le genti a squadre; E voi sempre onorate e gloriose, O tessaliche strette, Dove la Persia e il fato assai men forte Fu di poch'alme franche e generose!
Sayfa 47 - Ahi ahi, ma conosciuto il mondo Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin, che non al saggio, appare.
Sayfa 168 - Né sul deserto, dove E la sede ei natali Non per voler ma per fortuna avesti; Ma più saggia, ma tanto Meno inferma dell'uom, quanto le frali Tue stirpi non credesti O dal fato o da te fatte immortali.
Sayfa 118 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 163 - ... mortali madre è di parto e di voler matrigna. Costei chiama inimica; e incontro a questa congiunta esser pensando, siccome è il vero, ed ordinata in pria l'umana compagnia, tutti fra sé confederati estima gli uomini, e tutti abbraccia con vero amor, porgendo valida e pronta ed aspettando aita negli alterni perigli e nelle angosce della guerra comune.
Sayfa 96 - O ne' campi ove splenda Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara? Viva mirarti...
Sayfa 122 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 111 - All'apparir del vero Tu, misera, cadesti : e con la mano La fredda morte ed una tomba ignuda Mostravi di lontano.
Sayfa 137 - L'angelica tua forma, inchino il fianco Sovra nitide pelli, e circonfusa D'arcana voluttà; quando tu, dotta Allettatrice, fervidi sonanti Baci scoccavi nelle curve labbra De' tuoi bambini, il niveo collo intanto Porgendo, e lor di tue cagioni ignari Con la man leggiadrissima stringevi Al seno ascoso e desiato. Apparve Novo ciel, nova terra, e quasi un raggio Divino al pensier mio.