Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltF. le Monnier, 1863 |
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Sayfa 41
... morire , Acerbo fato ? onde a stranieri ed empi Nostra patria vedendo ancella e schiava , VE da mordace lima Roder la sua virtù , di null ' aita E di nullo conforto Lo spietato dolor che la stracciava SUL MONUMENTO DI DANTE . 41.
... morire , Acerbo fato ? onde a stranieri ed empi Nostra patria vedendo ancella e schiava , VE da mordace lima Roder la sua virtù , di null ' aita E di nullo conforto Lo spietato dolor che la stracciava SUL MONUMENTO DI DANTE . 41.
Sayfa 81
... veglia , Premea le piume ; ed alla tarda notte Un canto che s'udia per li sentieri Lontanando morire a poco a poco , Già similmente mi stringeva il core . XIV . ALLA LUNA . O graziosa luna , io LA SERA DEL DÌ DI FESTA . 81.
... veglia , Premea le piume ; ed alla tarda notte Un canto che s'udia per li sentieri Lontanando morire a poco a poco , Già similmente mi stringeva il core . XIV . ALLA LUNA . O graziosa luna , io LA SERA DEL DÌ DI FESTA . 81.
Sayfa 136
... . Al gener nostro il fato Non donò che il morire . Omai disprezza Te , la natura , il brutto Poter che , ascoso , a comun danno impera , E l'infinita vanità del tutto . XXIX . ASPASIA . Torna dinanzi al mio pensier talora 136 XXVIII.
... . Al gener nostro il fato Non donò che il morire . Omai disprezza Te , la natura , il brutto Poter che , ascoso , a comun danno impera , E l'infinita vanità del tutto . XXIX . ASPASIA . Torna dinanzi al mio pensier talora 136 XXVIII.
Sayfa 213
... morire gloriosamente per l'amore che mi por- tano . Io non vo'dire nulla dei mali di capo , delle infred- dature , delle flussioni di ogni sorta , delle febbri quoti- diane , terzane , quartane , che gli uomini si guadagnano per ...
... morire gloriosamente per l'amore che mi por- tano . Io non vo'dire nulla dei mali di capo , delle infred- dature , delle flussioni di ogni sorta , delle febbri quoti- diane , terzane , quartane , che gli uomini si guadagnano per ...
Sayfa 215
... morire interi , perchè una buona parte di se non ti sarebbe capitata sotto le mani , io quantun- que sapessi che queste erano ciance , e che quando co- storo o altri vivessero nella memoria degli uomini , vive- vano , come dire , da ...
... morire interi , perchè una buona parte di se non ti sarebbe capitata sotto le mani , io quantun- que sapessi che queste erano ciance , e che quando co- storo o altri vivessero nella memoria degli uomini , vive- vano , come dire , da ...
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Sayfa 110 - Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, Le vie dorate e gli orti, E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 35 - Oh venturose e care e benedette L'antiche età, che a morte Per la patria correan le genti a squadre; E voi sempre onorate e gloriose, O tessaliche strette, Dove la Persia e il fato assai men forte Fu di poch'alme franche e generose!
Sayfa 47 - Ahi ahi, ma conosciuto il mondo Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin, che non al saggio, appare.
Sayfa 168 - Né sul deserto, dove E la sede ei natali Non per voler ma per fortuna avesti; Ma più saggia, ma tanto Meno inferma dell'uom, quanto le frali Tue stirpi non credesti O dal fato o da te fatte immortali.
Sayfa 118 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 163 - ... mortali madre è di parto e di voler matrigna. Costei chiama inimica; e incontro a questa congiunta esser pensando, siccome è il vero, ed ordinata in pria l'umana compagnia, tutti fra sé confederati estima gli uomini, e tutti abbraccia con vero amor, porgendo valida e pronta ed aspettando aita negli alterni perigli e nelle angosce della guerra comune.
Sayfa 96 - O ne' campi ove splenda Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara? Viva mirarti...
Sayfa 122 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 111 - All'apparir del vero Tu, misera, cadesti : e con la mano La fredda morte ed una tomba ignuda Mostravi di lontano.
Sayfa 137 - L'angelica tua forma, inchino il fianco Sovra nitide pelli, e circonfusa D'arcana voluttà; quando tu, dotta Allettatrice, fervidi sonanti Baci scoccavi nelle curve labbra De' tuoi bambini, il niveo collo intanto Porgendo, e lor di tue cagioni ignari Con la man leggiadrissima stringevi Al seno ascoso e desiato. Apparve Novo ciel, nova terra, e quasi un raggio Divino al pensier mio.