Opere di Giacomo Leopardi, 1. ciltF. le Monnier, 1863 |
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Sayfa 49
... Torna , torna fra noi , sorgi dal muto E sconsolato avello , Se d'angoscia sei vago , o miserando Esemplo di sciagura . Assai da quello Che ti parve sì mesto e si nefando , È peggiorato il viver nostro . O caro , Chi ti compiangeria ...
... Torna , torna fra noi , sorgi dal muto E sconsolato avello , Se d'angoscia sei vago , o miserando Esemplo di sciagura . Assai da quello Che ti parve sì mesto e si nefando , È peggiorato il viver nostro . O caro , Chi ti compiangeria ...
Sayfa 116
... antico amor . Se a feste anco talvolta , Se a radunanze io movo , infra me stesso Dico o Nerina , a radunanze , a feste Tu non ti acconci più , tu più non movi . Se torna maggio , e ramoscelli e suoni Van gli 116 LE RICORDANZE .
... antico amor . Se a feste anco talvolta , Se a radunanze io movo , infra me stesso Dico o Nerina , a radunanze , a feste Tu non ti acconci più , tu più non movi . Se torna maggio , e ramoscelli e suoni Van gli 116 LE RICORDANZE .
Sayfa 117
Giacomo Leopardi. Se torna maggio , e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle , Dico Nerina mia , per te non torna Primavera giammai , non torna amore . Ogni giorno sereno , ogni fiorita : Piaggia ch'io miro , ogni goder ...
Giacomo Leopardi. Se torna maggio , e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle , Dico Nerina mia , per te non torna Primavera giammai , non torna amore . Ogni giorno sereno , ogni fiorita : Piaggia ch'io miro , ogni goder ...
Sayfa 123
... Torna il lavoro usato . L'artigiano a mirar l ' umido cielo , Con l'opra in man , cantando , Fassi in su l'uscio ; a prova Vien fuor la femminetta a côr dell'acqua Della novella piova ; E l'erbaiuol rinnova Di sentiero in sentiero Il ...
... Torna il lavoro usato . L'artigiano a mirar l ' umido cielo , Con l'opra in man , cantando , Fassi in su l'uscio ; a prova Vien fuor la femminetta a côr dell'acqua Della novella piova ; E l'erbaiuol rinnova Di sentiero in sentiero Il ...
Sayfa 124
... torna all ' opre ? o cosa nova imprende ? Quando de ' mali suoi men si ricorda ? Piacer figlio d ' affanno ; Gioia vana , ch'è frutto Del passato timore , onde si scosse E paventò la morte Chi la vita abborría ; Onde in lungo tormento ...
... torna all ' opre ? o cosa nova imprende ? Quando de ' mali suoi men si ricorda ? Piacer figlio d ' affanno ; Gioia vana , ch'è frutto Del passato timore , onde si scosse E paventò la morte Chi la vita abborría ; Onde in lungo tormento ...
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abbia affanni alcun allora altra altre amor anco animo antichi ANTONIO RANIERI anzi aprica assai beata bella buona canto chè Cicerone cielo colla costumi cotesto credo diceva diletto Dimmi dire dolce dolore effetto Ellesponto Ercole età eterno eziandio Farfarello fato felicità figliuoli filosofia Folletto fortuna fugge gente Giacomo Leopardi giorno Giove gloria Gnomo gran greco immagini immortali infelice ingegno insino Islandese l'uomo lasciando lode luna lungo luogo maggior Malambruno mali maraviglia medesi medesimo mente Metafisico mille mira misero mondo mortali morte natura niuno notte occhi oggi Opere Operette morali ozio passato pensi pensieri persona petto piaceri piagge Plotino poco poeta possa potere pregio prole Prometeo proprio ragione Ruysch scrittori secoli Senofonte sentimento sieno simili Simonide Socrate sogno sospiri speme speranza stima studi Tasso terra Torquato Tasso trova uomini uomo vano vecchiezza vede veggo verità vero virtù vivere volge volte
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Sayfa 110 - Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, Le vie dorate e gli orti, E quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 35 - Oh venturose e care e benedette L'antiche età, che a morte Per la patria correan le genti a squadre; E voi sempre onorate e gloriose, O tessaliche strette, Dove la Persia e il fato assai men forte Fu di poch'alme franche e generose!
Sayfa 47 - Ahi ahi, ma conosciuto il mondo Non cresce, anzi si scema, e assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin, che non al saggio, appare.
Sayfa 168 - Né sul deserto, dove E la sede ei natali Non per voler ma per fortuna avesti; Ma più saggia, ma tanto Meno inferma dell'uom, quanto le frali Tue stirpi non credesti O dal fato o da te fatte immortali.
Sayfa 118 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 163 - ... mortali madre è di parto e di voler matrigna. Costei chiama inimica; e incontro a questa congiunta esser pensando, siccome è il vero, ed ordinata in pria l'umana compagnia, tutti fra sé confederati estima gli uomini, e tutti abbraccia con vero amor, porgendo valida e pronta ed aspettando aita negli alterni perigli e nelle angosce della guerra comune.
Sayfa 96 - O ne' campi ove splenda Più vago il giorno e di natura il riso; Forse tu l'innocente Secol beasti che dall'oro ha nome, Or leve intra la gente Anima voli? o te la sorte avara Ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara? Viva mirarti...
Sayfa 122 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 111 - All'apparir del vero Tu, misera, cadesti : e con la mano La fredda morte ed una tomba ignuda Mostravi di lontano.
Sayfa 137 - L'angelica tua forma, inchino il fianco Sovra nitide pelli, e circonfusa D'arcana voluttà; quando tu, dotta Allettatrice, fervidi sonanti Baci scoccavi nelle curve labbra De' tuoi bambini, il niveo collo intanto Porgendo, e lor di tue cagioni ignari Con la man leggiadrissima stringevi Al seno ascoso e desiato. Apparve Novo ciel, nova terra, e quasi un raggio Divino al pensier mio.